Milano 7 luglio 2023
Il testamento di Silvio Berlusconi, sembra tratto dalla scena di un film : il miliardario che muore, tutti radunati ad un cocktail di addio su un giardino in riva al lago. Le ex moglie, gli amici, gli avvocati e i consulenti. La scena tratta dal film Ti presento Joe Black interpretato da un super affascinante Brad Pitt. Gli ingredienti ci sono tutti, diciamo nel dolore, anche l'aria sprigionata nell'aria al ricordo dell'innata allegria di Silvio Berlusconi quel sorriso accattivante, anche di fronte ai peggiori degli insulti. La trama della vita di Silvio Berlusconi ammanta anche l'epilogo delle scene con cui si è conclusa la sua straordinaria esistenza. Un libro di fiabe, di avventure, di episodi clamorosi, dove ogni cosa costruiva l'altra nel giorno successivo. Ogni istante di quella vita fu goduto a piene mani con intensità incredibile.
Tornano alla mente i fotogrammi della sua storia, le interviste, gli interventi TV, la televisione, il calcio, le vittorie, i personaggi, gli amici e poi la politica, gli incontri ai vertici e in tutto il mondo. Una vita straordinaria, dai mille risvolti che rimbalzano uno sull'altro come riflessi da un gioco di specchi di una favola che nessun maestro del cinema avrebbe mai potuto inventare. Nella sua eredità e dal suo testamento esce fuori anche tutto questo. la ricchezza di una vita intensa goduta sfruttata in ogni misura limite e confine. Per questo motivo Silvio Berlusconi non è morto, non ci ha lasciati affatto. Sta qui con noi, le risate, le battute le barzellette. Quella sua forza energia rigenerava gli animi e lo spirito dei famigliari degli amici e dei collaboratori., Quella voglia di vivere quell'irresistibile voglia di fare rimane qui con noi come esempio, come ambizione per tutti noi. Con Silvio Berlusconi mi sono sempre fatto un sacco di risate e dico sempre mi tirava su di umore. L'ho criticato anche aspramente, ho inventato la storia del ballo erotico tribale del Bunga Bunga, ma a Silvio Berlusconi ho sempre voluto bene, mi ha sempre divertito, e oggi più di ieri apprezzo il suo carattere istrionico, quel senso del fare che andava al di sopra di ogni fenomeno umano. Non posso che ringraziarlo ( magari prendendosi gli insulti di tanti ) ma riconosco chi è un grande chi ci può insegnare qualcosa e un padre straordinario, di cui i suoi figli vanno fieri. Per me è stato un fratello da cui imparare ogni giorno qualcosa. Non l'ho mai davvero conosciuto Silvio Berlusconi ma idealmente lo abbraccio. Daje Silvio.
Dal testamento del miliardario escono fuori i numeri di una eredità che farà discutere e che potremmo definire della discordia.
Ai figli maggiori Marina e Piersilvio il comando di Fininvest con il 26% delle quote e agli altri figli la quota di loro spettanza al 15%. Al fratello Paolo un legato da 100 milioni, all'amico del cuore Marcello dell'Utri 30 milioni e alla moglie Marta Fascina altri 100 milioni. Soldi che i figli dovranno dare ai beneficiari secondo le disposizioni del padre. Ma quel condizionale potrebbe spingere i figli obbligati a ritardare o non concedere interamente le somme. Sta di fatto che non ci sono altri beneficiati come Fedele Confalonieri ( ma i suoi stipendi come capo di Mediaset sono elevatissimi ) e l'amico fedele del calcio Adriano Galliani. L'altra clamorosa esclusione dalla eredità sono le due ex mogli che non hanno ricevuto il becco di un quattrino suppletivo agli accordi di divorzio. Ma non c'è tra i beneficiari lo stesso Gianni Letta il fedelissimo del Cavaliere politico e Antonio Tajani il leader di Forza Italia. L'intero codazzo dei fedelissimi è stato abbandonato a se stesso. Cosa accadrà adesso che il collante del collaterale finanziario si è esaurito ?
re testamenti, scritti tra il 2006 e il 2022 segnano il destino del patrimonio miliardario di Silvio Berlusconi. Ai figli maggiori lascia tutta la quota disponibile. In questo modo – come hanno chiarito giovedì 6 in mattinata tutti e cinque gli eredi in una nota congiunta diffusa via pec da Marina Berlusconi – nessun soggetto sarà solitario al controllo di Fininvest.
«Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso. Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge».
A Pier Silvio e Marina Berlusconi va dunque la maggioranza di Fininvest, avendo ricevuto l'intera quota disponibile: insieme ora controllano il 53% del gruppo con quote paritarie (26,54%). Il Cavaliere ha disposto anche un legato di 100 milioni di euro a favore del fratello Paolo Berlusconi, un altro sempre da 100 milioni alla compagna Marta Fascina e un terzo da 30 milioni a Marcello Dell'Utri.
Sono tre i testamenti
Nel complesso sono tre i testamenti di Silvio Berlusconi depositati presso il notaio Roveda di Milano. Il primo, del 2 ottobre 2006, riguarda la destinazione della parte di eredità disponibile, che viene lasciata in parti uguali ai figli Marina e Pier Silvio, mentre la quota legittima viene divisa tra tutti i cinque figli in parti uguali.
Il secondo testamento è del 5 ottobre 2020, in cui Berlusconi aggiunge il lascito di 100 milioni al fratello Paolo.
Il terzo è in forma di lettera non sigillata e risale al 19 gennaio 2022: oltre a ribadire la cifra da destinare al fratello contiene l'ulteriore lascito a Fascina e Dell’Utri e, in base a quanto emerge dal documento, è stata consegnata mercoledì 5 dalla stessa Fascina ad Arcore al notaio Roveda. Con lei anche due testimoni, Antonino Battaglia e Stefania Gaiani. «Alla presenza dei testimoni mi consegna un busta non sigillata recante la scritta “ai miei figli” e la firma “S.Berlusconi” – scrive il notaio – contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, apparentemente da un'unica persona».
Il destino di Fininvest deciso nel 2006
La decisione su Fininvest e sul patrimonio era già stata presa nel 2006, il 2 ottobre e resa noto giovedì dal notaio Roveda. Le volontà di Silvio Berlusconi – un testamento olografo, manoscritto – compaiono su un blocco note, color giallo paglierino, con l'intestazione Villa San Martino. Undici righe su un foglio e dieci su un altro per il suo testamento, con uno stile asciutto e chiaro. «Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi».
A Pier Silvio e Marina andranno anche il 60% delle proprietà - non relative alla Fininvest o ad altre società - appartenute al Cavaliere. Si tratterebbe quindi, soprattutto, delle sue proprietà immobiliari. Il restante 40% verrebbe diviso tra i tre figli più piccoli.
La lettera ai figli e l’assenza di Luigi
Silvio Berlusconi, quando ha scritto la lettera, stava andando al San Raffaele. «Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue», inizia il testo. «Dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a: Paolo Berlusconi, 100 milioni di euro; Marta Fascina, 100 milioni di euro; Marcello Dell’Utri: 30 milioni di euro. Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me», continua. E poi il saluto affettuoso ai figli. «Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà». Firmato Silvio Berlusconi.
Nella lista dei figli incaricati di destinare parte dell’eredità allo zio, Fascina e Dell’Utri non è presente Luigi. Qui le ipotesi sono due. La prima, la più semplice, spiega l’assenza con una dimenticanza del Cavaliere. La seconda, invece, riguarda una volontaria esclusione del figlio minore da parte del padre per non metterlo in difficoltà dal punto di vista professionale e della liquidità, visto il suo impegno come finanziere.
Assente nella lettera, invece, il tanto vociferato usufrutto della villa di Arcore alla compagna Marta Fascina. Saranno i figli, eventualmente, a decidere se concedere a Fascina l'usufrutto o altro diritto sulla villa san Martino, dove sono sepolte le ceneri del Cavaliere nel mausoleo progettato da Pietro Cascella.
- Guarda anche: IL VIDEO, i palinsesti di Mfe
Il futuro di Forza Italia e l’ipotesi di salvataggio da Marina e Pier Silvio
Nessuna disposizione invece per Forza Italia, per la quale il Cavaliere ha garantito i debiti pari a 100 milioni di euro, e per il Monza, destinato alla vendita. Ma da fonti di Forza Italia fanno filtrare che il debito di Forza Italia verrà garantito da Pier Silvio e Marina con apposite fideiussioni, facendoli diventare di fatto proprietari del simbolo. Intanto pare che Adriano Galliani sarà candidato alle suppletive al Senato per il seggio lasciato vacante da Berlusconi.
Il chiarimento sulla doppia citazione di Paolo
La doppia citazione dei 100 milioni di euro lasciati a Paolo Berlusconi aveva sollevato il dubbio che al fratello spettassero complessivamente 200 milioni. Un dubbio subito chiarito dallo stesso Paolo.
«Per evitare fraintendimenti e a fronte delle richieste di delucidazioni ricevute da parte di numerosi organi di informazione», ha precisato all'Ansa che il fratello Silvio gli «aveva anticipato in più occasioni, con la straordinaria generosità che lo ha sempre contraddistinto, l'intenzione di lasciare (a Paolo, ndr) la somma di 100 milioni di euro».
Il dettaglio della continuità
Tornando ai comunicati di Fininvest, è importante notare come venga rimarcata la continuità nella gestione societaria e che non ci sia un soggetto indiretto unico alla guida.
Un dettaglio tecnico ma necessario per garantire che non è cambiato il soggetto in controllo della società (e delle sottostanti). E, di conseguenza, che non siano attivabili eventuali clausole presenti nei contratti attivi di Fininvest – chiamate «change of control» – che garantirebbero la possibilità di risolvere tali accordi.
I titoli coinvolti in borsa
Nella seduta del 6 luglio, dopo l’apertura del testamento, in borsa hanno ceduto le due tipologie di azioni Mfe: le azioni di classe A, quelle a voto multiplo hanno perso il 2,43%; le classe B hanno chiuso in forte calo a 0,71 euro (-2,68%). Va ricordato che in occasione della presentazione dei palinsesti di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi ha ribadito l’assenza di volontà di vendere la società della famiglia.
Anche Mondadori, dopo aver vissuto gran parte della seduta intorno alla parità, ha perso il 2,56%. Mentre Banca Mediolanum, di cui Fininvest controlla il 30%, ha lasciato sul terreno il 2,60% chiudendo a 7,87 euro.
Dell’Utri: non smetto di piangere
Il lascito di 30 milioni ha sorpreso Marcello Dell’Utri, che ha definito Silvio Berlusconi «un fratello». «Da stamattina non ho fatto altro che piangere: non tanto per la cosa materiale ma per il gesto che dimostra la grandezza dell'uomo», ha commentato. «Per me era come un fratello. Ci conoscevamo da oltre sessant'anni. Mi ha sempre aiutato. Anche all'università mi dava gli appunti», ha aggiunto l'ex senatore.
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