London 1 maggio 2023 by Matteo Corsini CorSera.it Copyright 2023
Il PIL USA si attende in contrazione nella seconda metà dell'anno ma non è detto che assisteremo ad un soft landing, forse ad una tempesta perfetta scatenata dalla guerra. Quando tutto gira perfetto si deve cominciare a capire da dove possono arrivare i problemi e chiunque lo capisce prima degli altri, solitamente vince. Certo tre medie banche americane sono saltare finite in default e salvate da altre banche. Questo è un primo campanello di allarme che colpisce come un dardo il settore immobiliare. Il PIL americano è andato sotto le attese nel primo trimestre dell'anno e non mi attendo miglioramenti. La forza centrifuga dell'economia e della finanza ha spinto il valore dei titoli tecnologici ad oltre i 25 multipli degli utili e questo significa che prima o poi il mercato dovrà cominciare a scontare o trarre profitto e allora avremo l acascata a catena di questi stessi titoli. Lo scenario è d'oro le prospettive uniche al mondo, da dove arrivano le insidie?
Nel corso delle ultime settimane non faccio altro che farmi la stessa domanda, sia ad Amsterdam, a Londra a Roma o Milano. Da dove comincerà l'indietro tutta dei mercati finanziari ? Il settore turistico italiano sta trainando il PIL tutto appare come calma piatta, ma la domanda è sempre la stessa "tutto questo avrà un futuro ? " . L'euforia dei viaggi è il diretto effetto dei due anni di pandemia. Se qualcuno ti tiene in prigione per 24 terribili mesi senza poter neanche uscire, alla fine ti viene voglia di scatenarti, anche al di sopra delle tue possibilità. Ogni giorno può essere l'ultimo e dunque meglio godersela che attendere. Il Covid ha reso il nostro portafoglio meno solido, non più rivolto soltanto a lungo periodo, ma al presente, ad un moderato futuro. Molti di noi adesso non vedono più il futuro, la pensione a pesca o caccia con gli amici. Questo tempo della civiltà umana è consacrato al divertimento, alla spensieratezza. Siamo usciti da un running war molto pesante, in cui tutto era grigio impossibile da realizzare. Tutto si era fermato regalandoci l'immagine del mondo dopo l'Apocalisse. Ci siamo abituati a convivere con le strade e le piazze deserte, a non avere amici con cui andare a cena la sera, aver cancellato per sempre anche il ricordo dei match di football o di basket dalla nostra mente assorbita a pensare e capire come sopravvivere. Quindi il nemico principale si può dire che sia stato debellato e che prima di cominciare a ragionare su altre possibili avversità, meglio un meritato periodo di goliardico riposo. Siamo come la seconda guerra mondiale, l'umanità ha fronteggiato un pericolo gigantesco che non si sapeva da dove provenisse. Ancora oggi non sappiamo se qualcuno lo ha creato in laboratorio per fermare l'evoluzione sociale della CINA. La crisi dei mercati arriverà prima o poi, ogni giorno che passa ci avviciniamo. Forse è giunto il momento di tirare i remi in barca e attendere la burrasca.
Matthew Corsini CorSera.it Copyright 2023
I titoli tecnologici quotano 25 volte gli utili, un multiplo che esibivano quando il costo del denaro stabilito dalla Fed era inferiore al 2%. Mentre il 3 maggio con ogni probabilità questo sarà portato al 5,25%. Anche i future sui tassi proiettano uno scenario inferiore al 3% a fine 2024.
A marzo il numero di compromessi per la vendita di case è sceso del 5,2%, contro attese per un +0,5%. Rispetto al marzo 2022, il dato è in ribasso del 23,2%. Si vendono meno case perché le banche stanno elevando gli standard per la concessione del credito anche a seguito dei problemi di liquidità innescati lo scorso mese dai fallimenti di Signature, Silvergate, Silicon Valley Bank a cui potrebbe presto aggiungersi First Republic Bank.
Il mercato però non la pensa così. Il Nasdaq quota già adesso con multipli corrispondenti a un taglio dei tassi da 300 punti base. I future sui tassi prevedono una “mannaia” di tagli da 225 punti da qui a fine 2024. Il 27 aprile sono arrivati una serie di dati macro che sembrano dare più ragione al mercato che a Powell. Perché nel primo trimestre il Pil Usa è cresciuto dell’1,1% annualizzato, molto meno del 2,6% del trimestre precedente e molto meno delle attese (1,9%). Anche il mercato immobiliare - spesso spia di quello che cova il ciclo economico - ha fatto scattare l’allarme.
Se sarà davvero recessione - il Conference board si aspetta una contrazione del Pil Usa a partire dalla metà dell’anno - con ogni probabilità assisteremo nei prossimi mesi a un deterioramento del mercato del lavoro, l’ultimo a cadere dopo Pmi e real estate. Su questo fronte il mercato dimostra ancora resilienza, per quanto all’interno di un trend di indebolimento. Sempre il 27 aprile è stato pubblicato l’aggiornamento delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione: 230mila, meno dei dei 246mila della settimana precedente e delle attese (240mila).
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