Milano 1 maggio 2023 by Tommaso De Vito Corriere Cronaca Milano
La Convention Kermesse del 5/6 Maggio di Forza Italia si apre all'insegna delle nuove leve da inserire nell'organico del partito. Lo slogan è chiaro, il tempo del Bunga Bunga è finito, il partito deve fronteggiare le nuove sfide del futuro ma sopratutto costruire un organigramma manageriale ( i funzionari di partito) che sia frutto delle scelte degli iscritti e non del capo Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia è forzatamente chiuso nella camera del San Raffaele, controllato a vista dalla Marta Fascina la cingallegra bionda, ma già si respira aria di rinnovamento, qualcuno mormora anche di resa dei conti interni. La favola del Principe del Bunga Bunga, della sua amante Francesca Pascale e di quella Corte dei Miracoli in cui si muoveva la Senatrice Rossi, non esiste più.
Antonio Tajani si è messo alla ricerca dei personaggi nuovi i volti di sempre legati alla storia imprenditoriale di Silvio Berlusconi e che oggi sono in cerca di una nuova attività. Alcuni dei quali sfigati come Antonio Cabrini o Fabio Capello finito nel dimenticatio del calcio mondiale.
Uomini che ce l'hanno duro insomma, per riecheggiare slogan del sampituro Umberto Bossi, questo per arricchire la kermesse di Forza Italia del 5 e 6 maggio è iniziata circa mese un fa, quando il vicepremier Antonio Tajani si è messo in testa che la «Forza dell’Italia», che è anche lo slogan della due giorni, non potesse prescindere dalla storia di un personaggio «pop».
Ed è stato in quel momento che insieme a Giuse Incocciati, ex calciatore di Milan e Napoli e oggi consigliere con delega allo sport del vicepremier, si è seduto al tavolo e ha iniziato a studiare un panel dal titolo: «La forza dello sport, strumento della diplomazia del mondo». Per giorni girano diversi nomi: da Daniele Massaro a Fabio Capello, passando per Arrigo Sacchi e Gianfranco Zola. I primi tre, e non è certo un caso quando si parla di Forza Italia, con passaggi significativi nel mondo Milan, primo amore calcistico del leader azzurro Silvio Berlusconi.
A questo punto le bocche restano cucite per giorni. I nomi veri restano top secret, è il refrain dei vertici di FI. Paolo Barelli, capogruppo alla Camera, sorride e non svela le carte: «Ci sono una serie di ipotesi. Il dossier è in mano a Tajani». E più o meno lo stesso riferisce Maurizio Gasparri: «In vista del convegno mi sto occupando di tre cose: l’attività che stiamo facendo al governo; l’ancoraggio al Ppe con la presenza a Milano di Manfred Weber e Roberta Metsola; e poi la presenza di Berlusconi…».
Sia come sia, fra le ipotesi spuntano tre campioni del mondo di calcio dell’Italia del 1982: Antonio Cabrini, stella della difesa juventina, Alessandro Altobelli detto «Spillo», attaccante dell’Inter dei record di Trapattoni, e infine Beppe Dossena, colonna della Sampdoria di Vialli e Mancini. Tutti e tre amici di Incocciati da lungo tempo e tutti e tre disponibili a partecipare: il trio mondiale accetta. «C’è stato un confronto — racconta Incocciati — e abbiamo deciso assieme a Tajani che saranno loro tre: Cabrini, Dossena e Altobelli». Perché proprio loro? «Perché rappresentano tre storie di successo e verranno dunque a dare la loro testimonianza. Chi meglio di loro è riconosciuto in tutto il mondo? Si tratta di tre campioni del mondo che possono essere un esempio per le future generazioni». Il panel sarà moderato proprio da Incocciati che li incalzerà «sulla forza del gruppo, su quale siano i timori di un calciatore professionistico e anche su cosa significhi rappresentare un’intera comunità. Non vi dico di più, altrimenti cosa facciamo venerdì prossimo…?».
E chissà se tra una domanda e l’altra Forza Italia non cercherà di convincere il trio mondiale a candidarsi alle Europee del 2024. Su questo Incocciati non intende rispondere o comunque rimanda al mittente la questione: «Non andiamo oltre…». E lo stesso fa Cabrini che si tiene a distanza dalla politica: «Sono solo stato invitato. So che si parla di sport e basta…».
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