Belluno 29 gennaio 2023 by Alessio Corona indipendent blogger Belluno
Grand Hotel Miramonti Majestic e Hotel Majoni della famiglia Zanchetta. nel 2012 uno spaventoso incendio scoppiato nella zona lavanderia avvolse l'intero hotel di un funmo macre e denso, che intrappollava gli 80 ospiti nelle loro camere impossibilitati ad uscire. L'impianto sonoro dell'antincendio era stato disattivato. Ma quel giorno il destino, forse Dio in persona, volle che una task force dei VVF era a poche centinaia di metri per il soccorso ad un automobilista e riuscirono a scongiurare una tragedia immane. La sola via di fuga, le scale erano avvolte dal funo denso e acre che già stava sprigionando esalazioni tossiche che impeedivano la respirazione. Pubblichiamo un articolo uscito su Il Gazzettino a firma della Lauredana Marsiglia, quella che oggi pare sia il megafono ufficiale della famiglia Zanchetta e della loro passione pe l'attenzione che dedicano ai loro ospiti.
Non ci sarebbero state le minime condizioni di sicurezza in materia di antincendio: mancavano i manuali per la centrale, mancava la squadra antincendi, non veniva regolarmente fatta la manutenzione e, soprattutto, nel momento in cui scattò l'allarme per un incendio innescato da un mozzicone di sigaretta gettato incautamente, non si attivò l'impianto sonoro, ma solo quello visivo. Fu il fumo, la notte del 28 dicembre 2011 a svegliare gli ospiti dell'hotel Majoni di Cortina. Non ci furono feriti, ma solo tanta paura.
LA DEPOSIZIONE
Questi i passaggi più importanti usciti ieri dalla deposizione-accusata dell'allora direttore dell'hotel, Roberto Mazzotti, 46 anni, di Rimini, imputato nel processo per incendio colposo assieme a Efrem Erasmo Zanchetta, 68 anni, di Mareno di Piave, presidente del Cda e legale rappresentante della società Valenti 49 (oggi Getruhotels srl) proprietaria del Majoni, Angelo Comin, 68, di Jesolo, imprenditore che realizzò l'impianto antincendio (senza tuttavia poter eseguire le prove definitive perché mai più richiamato per concludere), e il tecnico Stefano Bars, 39, anche lui di Jesolo.
LA DISCUSSIONE
Dopo le deposizioni di Mazzotti, Comin e Bars, si è passati alla discussione. Il pubblico ministero, Gianluca Tricoli, ha chiesto 18 mesi per Zanchetta e il minimo della pena per gli altri tre imputati con le attenuanti generiche solo per Comin. Tutti avrebbero avuto una responsabilità in quanto accaduto quella notte al Majoni. Agguerrite le difese che, in un rimpallo di responsabilità, hanno chiesto l'assoluzione degli imputati. Ascoltate le parti, il giudice Angela Feletto ha disposto un rinvio per le eventuali repliche e per la sentenza che si terrà il 21 maggio prossimo. Il quadro esposto dall'ex direttore ha dato sicuramente una mano alla pubblica accusa, perché, a suo dire, al Majoni, sarebbero mancate anche le minime regole per la sicurezza in materia di antincendio. Che la centrale avesse problemi lo ha confermato ieri anche l'allora tecnico Bars, all'epoca dipendente della Piave Antincendi e oggi imprenditore: «Il sistema attivava l'allarme - ha spiegato - ma solo quello discreto». Ovvero una sorta di ronzio che non tutti potevano udire. «C'era un problema alla centrale, ma noi non potevamo intervenire. In questi casi spetta solo al centro di assistenza». Sotto accusa anche un interruttore volante che stava sulla centrale, non certo originale, ma del quale il tecnico non si sarebbe accorto. È stata poi la volta di Comin che ha ricordato di essere stato contattato per la realizzazione dell'impianto antincendio, ma che una volta ultimato il lavoro non ebbe più conferme, nonostante i solleciti, per effettuare le prove definitive. Quella notte il fumo invase il vano scale e i corridoi dell'edificio impedendo ai 63 ospiti e agli 11 addetti del personale di abbandonare le stanze, soprattutto quelle ai piani alti. Fu uno degli ospiti a chiamare i vigili del fuoco, successivamente lo fece anche il direttore dell'hotel, ma ormai i pompieri erano per strada. Tutti gli ospiti vennero fatti evacuare e vennero trasferiti al Miramonti Majestic di proprietà della stessa famiglia Zanchetta che possiede anche gli omonimi magazzini e il centro commerciale di Mareno di Piave.
Lauredana Marsiglia
Comments (0)