Parigi 3 Giugno 2009 (Corsera.it)
Lo stato maggiore delle forze armate francesi ha diramato un comunicato nel quale si dichiara che non ci sono più dubbi circa il ritrovamento dei rottami localizzati in mare al largo dell'oceano Atlantico ,sono quelli dell'airbus Airfrance del volo Af 447.Si comincia dunque a recuperare i rottami dell'aereo,ma non ci sono resti umani,nè tanto meno cadaveri dei passeggeri.
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Da altra fonte La Repubblica .Oggi a Parigi Paul-Louis Arslanian, il capo del Bea, ha confermato che è stata ufficialmente aperta un'inchiesta, affidata al governo francese, per stabilire le cause del disastro. Arslanian ha precisato che l'aereo "non aveva problemi prima della partenza". "L'incidente - ha aggiunto - è avvenuto nel mezzo dell'Atlantico, l'inchiesta non sarà facile, sarà lunga ma noi cercheremo di fare tutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione". Il capo della sicurezza aerea francese ha sottolineato le difficoltà nel recuperare la scatola nera, fondamentale per capire cosa sia successo. Arslanian ha però spiegato di non essere di un "ottimismo totale" circa il recupero, visto che i dispositivi si trovano probabilmente in un luogo "profondo e montagnoso" nell'Oceano Atlantico.
Le scatole nere, comunque, "non sono il solo strumento" di indagine. Il capo del Bea ha sottolineato "di aver già lavorato senza". Si tratta comunque, ha ammesso, di "uno strumento prezioso per l'indagine". Se fossero ritrovate e se fossero ancora in buono stato, secondo Arslanian, permetterebbero di "avere molte più informazioni" e di "andare più lontano" nell'indagine.
Molti i dubbi ancora da chiarire. Arslanian ha spiegato che dalle prime indagini non è ancora emerso con chiarezza se ai comandi dell'Airbus ci fosse il primo pilota e ha aggiunto che al momento "non abbiamo neanche ancora l'ora esatta dell'incidente". Sul volo AF 447 si trovavano tre piloti, tutti di grande esperienza, e il comandante aveva alle spalle 11mila miglia di volo.
Il capo della Bea ha assicurato che l'inchiesta sarà improntata comunque alla massima "trasparenza" e ha aggiunto che sono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricata dell'operazioni di ricerca del relitto e scatole nere, le altre di raccogliere e analizzare elementi e informazioni sull'aereo precipitato, per individuare eventuali malfunzionamenti originari.
Airbus ha intanto annunciato che offrirà la sua "completa assistenza tecnica" agli investigatori del Bea. L'aiuto dell'azienda è una procedura abituale prevista dal capitolo 13 della convenzione dell'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (Oaci) riguardante "le inchieste e gli incidenti dell'aviazione".
Sul fronte delle ricerche, un pattugliatore marittimo francese Atlantique 2 ha sorvolato nelle ultime ore la zona dove l'aviazione brasiliana ha scoperto ieri i resti dell'aereo, a un migliaio di chilometri dalle coste del Brasile e a duemila da quelle senegalesi. "Anche se bisogna ancora recuperare un rottame ed effettuare un'analisi tecnica per avere la conferma definitiva, il dubbio non è più permesso'', ha dichiarato il capitano di vascello Christophe Prazuck.
Ieri sera il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, aveva già affermato di non avere "alcun dubbio" che i resti trovati appartenessero al velivolo scomparso mentre sorvolava l'Atlantico. Subito dopo il governo di Brasilia ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per le 228 vittime. A Parigi oggi pomeriggio si svolgerà una cerimonia interreligiosa a Notre Dame, alla presenza del presidente Nicolas Sarkozy, e una preghiera nella Grande moschea.
Altri voli militari francesi sono previsti per oggi sulla zona, tra cui quello di un aereo-radar che effettuerà una "cartografia" dei resti per tentare di determinare il luogo dell'incidente e quindi permettere il recupero della scatola nera, ha precisato ancora Prazuck. La cartografia verrà completata da un Falcon 50 che decollerà da Natal, in Brasile, e da un altro volo dell'Atlantique 2. Oggi sarà "una giornata di transizione", ha detto ancora il comandante francese spiegando che "si passerà da un'operazione aerea che copre una vasta zona a un'operazione navale che interesserà un'area più ristretta".
I sommozzatori brasiliani sono stati i primi ad arrivare e a percorrere la scia di detriti lasciata dall'Airbus. Maltempo e mare grosso ostacolano però la raccolta di qualunque oggetto possa essere utile a capire cosa sia successo al volo AF447 sparito dai radar mentre nella zona infuriava una tempesta. Quattro navi della marina brasiliana equipaggiate con strumentazioni per il recupero e una nave cisterna pattugliano un braccio di mare lungo cinque chilometri disseminato di sedili, cavetteria, frammenti metallici e macchie di kerosene 1.200 chilometri a nordest di Recife.
Il contrammiraglio Domingos Nogueira, responsabile delle ricerche, ha ammesso che il compito più difficile sarà trovare le scatole nere: forse l'unico strumento per comprendere cosa abbia fatto precipitare l'A330 partito da Rio e diretto a Parigi. "Le navi sono equipaggiate per arrivare e cominciare a raccogliere pezzi dell'airbus" ha detto Nogueira, "ognuna ha a bordo due sommozzatori e battelli che devono essere calati in mare per raccogliere le parti più piccole".
Tutto quello che verrà trovato sarà poi trasferito in elicottero alla base brasiliana nell'arcipelago di Fernando de Noronha. Ma le scatole nere potrebbero essere a una profondità compresa tra i due e i tremila metri e l'unica speranza è nel segnale che continueranno a mandare per un mese dal giorno del disastro.
Secondo gli esperti la caccia alla registrazione con i dati di volo e di bordo e a quella con le conversazioni dell'equipaggio sarà la più ardua dopo quella lanciata per ritrovare il Titanic. Ma il presidente brasiliano Luiz Iñacio Lula da Silva è convinto che sarà un'operazione coronata dal successo: "Un Paese capace di trovare il petrolio a sei chilometri di profondità può trovare un aereo a duemila", ha detto.
Resta ancora fitto il mistero sulle cause del disastro: la tempesta può aver innescato una serie di avarie, ma per capire qualcosa di più gli esperti esamineranno due aerei della Lufthansa che alla stessa ora del disastro incrociavano nella zona attraversata dal volo AF447.
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