New York 9 agosto 2022
Il Covid-19 "ci ha preso in giro per due anni e mezzo", sarebbe "scorretto e prematuro pensare che la pandemia sia finita". Lo ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera, Anthony Fauci, l'infettivologo statunitense a capo della task force sanitaria della Casa Bianca, smorzando in parte le previsioni ottimistiche sull'andamento della pandemia. "È comprensibile che la gente sia stanca e voglia tornare a un certo grado di normalità", ma "non dobbiamo abbassare completamente la guardia, perché non siamo in grado di prevedere che cosa accadrà il prossimo autunno e il prossimo inverno", ha aggiunto.
Nel riferimento agli ultimi numeri della pandemia di Covid-19, il Direttore del Niaid, il "National Institute of Allergy and infections diseases", di Washington, ha sottolineato che "c’è una grande differenza tra ciò che le persone negli Stati Uniti e in Europa percepiscono o desiderano e quella che è la realtà". "Negli Usa siamo nel mezzo di una semi ondata della variante Omicron Ba5. E anche se immaginiamo di aver raggiunto il “plateau”, si registrano più di 100mila casi al giorno, con circa 3-400 morti. È un livello inaccettabile. In Europa occidentale, in Italia, in Gran Bretagna, i casi sono stazionari. L’epidemia, invece, continua a espandersi nell’Europa dell’Est", ha aggiunto.Nel corso dell'intervista l'immunologo statunitense ha ricordato che oltre al Covid-19, ora c’è un’altra emergenza: il vaiolo delle scimmie. "I casi sono raddoppiati nel giro di sette-otto giorni. Ci sono molte cose che non sappiamo sull’evoluzione del virus in un certo arco di tempo. Sappiamo che la stragrande maggioranza dei casi, il 98%, si è registrata tra uomini che hanno fatto sesso con altri uomini. Ma sia negli Stati Uniti che in Europa stiamo cominciando a osservare l’estensione del contagio anche ad alcuni bambini e a qualche donna. Penso, però, che non sia il caso di scatenare il panico, ma dobbiamo seguire con grandissima concentrazione gli sviluppi, perché questo virus è un bersaglio mobile e si sta evolvendo", ha dichiarato.
Secondo Fauci, inoltre, non si può escludere uno scenario simile a quello dell’Aids, "ma c'è una differenza molto importate: ora abbiamo molti strumenti in più". "Conosciamo questo virus dal 1970. Abbiamo dei buoni strumenti per la diagnosi. E soprattutto abbiamo i vaccini. Quindi non siamo di fronte a una sfida per la ricerca scientifica. La sfida, invece, è di potenziare la nostra reazione e consegnare i vaccini o le cure alle persone che ne hanno bisogno", ha concluso.
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