Roma 22 giugno 2022 by Alfred Hitchcock
La Questura di Roma è gia sulle tracce degli assassini, o almeno di coloro che forse hanno provocato l'incidente mortale del finanziere Massimo Bochicchio.Non c'è alcun dubbio che se devi fregare i soldi a qualcuno, meglio non farlo a dei giocatori di calcio affermati, che spesso e volentieri sono circondati da orde di tifosi teppisti deliquenti che sanno bene come e cosa fare per mettersi in evidenza con i loro beniamini miliardari e così spremere loro dei soldi cash e profumati. Non c'è alcun dubbio che i soldi sottratti da Massimo Bochicchio con le sue attività finanziarie, erano tanti e hanno fatto male a qualcuno. Non c'è dubbio che tutte le squadre di calcio sono contaminate da frange di tifosi criminali e che la commistione con i giocatori più importanti è un link quotidiano. Accade a Torino, a Genova, a Milano a Roma, accadeva alla Lazio di Cragnotti doversi piegare alle tifoserie criminali.
Forse un paio di questi balordi, avevano messo sotto osservazione Massimo Bochicchio e una volta intercettato fuori dalla sua abitazione, non avranno perso tempo a dargli la caccia o forse come accaduto per Diabolik, un "amico" o un conoscente avrà forse organizzato un incontro per tendergli il più classico degli agguati. I peggiori balordi nel mondo criminale sono i finti amici, conoscenti, che si prestano a fare da infami a tradire un amico pur di metterlo in contatto con chi deve minacciarti o peggio ucciderti.
Massimo Bochicchio avrà forse intuito il pericolo e si sarà dato alla fuga, trovandosi in una zona di Roma a lui estranea negli spostamenti probabilmente indicati agli stessi uomini della Questura. L'uomo si trovava agli arresti domiciliari, ed aveva il permesso di allontanarsi solo per due ore al giorno dalla sua lussuosa abitazione in zona di via di Priscilla.
Massimo Bochicchio con la moto di grossa cilindrata si sarà dato alla fuga, perchè non c'è dubbio che i suoi aguzzini lo avranno pesantemente minacciato anche di morte.La tecnica di questo genere di criminali è semplice basata sulla loro fortuna criminale, sul loro track record. Per recuperare un orologio d'oro scippato ad un giocatore ci vuole un semplice passaparola, o per recuperare dei soldi pochi istanti e azione decisa.
La Questura fa due ipotesi del suo incidente : la prima che Massimo Bochicchio si stava dando alla fuga cercando di seminare i segugi di cui forse nutriva sacro terrore ( magari nomi altisonanti della malavita romana ) e potrebbe aver perso il controllo della sua moto e l'altra che l'auto degli inseguitori lo abbia speronato facendolo urtare contro il muro di cinta dell'aereoporto dell'Urbe, su cui ha trovato una morte tragica.
D'altronde non sarà difficile per gli inquirenti capire chi di questi giocatori si sia messo o sia stato contattato dai fans criminali disposti a recuperare a modo loro i soldi sottratti con i fallimentari investimenti finanziari. Secondo la nostra fonte la Questura di Roma sa dove andare a mettere le mani, sopratutto nelle squadre della capitale. Il grosso dei soldi sottratti proviene dal mondo del calcio e l'ndrangheta come sostiene qualcuno è pura fantasia. Se Bochicchio avesse truffato dei soldi ad organizzazioni criminali di un certo rilievo lo avrebbero ammazzato molto prima. La morte di Massimo Bochicchio è la storia di balordi fatta di ingenuità, la stessa con la quale l'astuto uomo d'affari aveva convinto i suoi amici a farsi dare i soldi per gestirli.
Nella logica di questi fans criminali anche il solo tentativo di recupereare quei soldi, avrebbe o avrà comunque fruttato un mucchio di soldi.
Le indagini investigative sono semplici, e il filo della trama di questo omicidio si intreccia con le gambe di qualcuno dei giocatori che hanno rimesso una barca di soldi negli strampalati investimenti delle società off shore del finanziere. Certo adesso c'è di mezzo un morto e la Questura di Roma dovrà decidersi a mettere sotto la luce di ingradimento i link tra mondo del calcio e criminalità organizzata
CorSera.it copyright citare la fonte
La notizia ha iniziato a diffondersi domenica pomeriggio, e anche nella morte il nome di Massimo Bochicchio sembra destinato a far discutere. Il broker 56enne è morto in un incidente stradale il giorno prima dell’udienza del processo che lo vede imputato per riciclaggio e attività finanziaria abusiva, ma sino a quando il corpo non verrà ufficialmente identificato l’iter giudiziario prosegue, tanto che nel corso dell’udienza di lunedì mattina il giudice ha preso tempo e rinviato a settembre
Massimo Bochicchio, i resti irriconoscibili dopo lo schianto su via Salaria
"Abbiamo avuto notizie da fonti aperte della morte dell'imputato - ha detto il giudice della settima sezione penale che presiede il processo - e non essendo stato depositato formalmente il certificato di morte, e considerati i tempi necessari, è opportuno aggiornare il processo al 15 settembre". L’avvocato di Bochicchio, Gianluca Tognozzi, ha confermato dal canto suo che il certificato di morte non è ancora disponibile perché non è stato possibile per la famiglia identificare il corpo.
Lo schianto avvenuto su via Salaria intorno alle 12 di domenica, infatti, è stato violentissimo ed è culminato in un incendio: stando a quanto ricostruito degli agenti della polizia locale di Roma Capitale, Bochicchio era al volante della sua moto Bmw quando, all’altezza dell’aeroporto di Urbe, ha sbandato sulla destra andando a sbattere contro un muro. Nell’urto è scoppiato l’incendio, e le fiamme hanno rapidamente avvolto la moto e il conducente.
All'arrivo dei soccorsi il corpo era ormai carbonizzato: impossibile per il fratello riconoscere con certezza i resti, da qui la decisione di rinviare l'udienza. Per identificare ufficialmente il cadavere sarà necessario infatti, con tutta probabilità, procedere con l’esame del dna, che dovrebbe essere disposto dalla procura non appena verrà inviata l’informativa sull’incidente. E che richiederà tempo.
Le ipotesi sulle cause dell'incidente
Anche le cause dell’incidente sono al vaglio: gli inquirenti ipotizzano che Bochicchio possa avere avuto un malore e sia per questo finito fuori strada, ma non è escluso neppure un guasto alla moto, e anche su questo verranno disposti accertamenti non appena verrà aperto il fascicolo d’indagine. L’ipotesi di reato potrebbe essere istigazione al suicidio, una formulazione che, pur non rispecchiando i sospetti degli inquirenti, si rende necessaria proprio per disporre accertamenti più approfonditi. Sembra invece ormai certo che nell'incidente non siano coinvolti altri veicoli, come riferito agli inquirenti da due diversi testimoni che hanno assistito alla scena.
Resta da capire poi come mai il broker romano si trovasse sulla Salaria domenica pomeriggio all’ora di pranzo. Bochicchio era infatti ai domiciliari dopo l’arresto dello scorso 26 novembre da parte della guardia di finanza: era accusato di avere truffato clienti cui forniva assistenza per investimenti finanziari, tra cui vip e personaggi del mondo dello sport. Tra le vittime che hanno sporto denuncia ci sono anche l'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, l'ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi e l'ex mister dell'Inter Antonio Conte, che avrebbe investito, tramite il fratello, circa 24 milioni di euro.
Il gip aveva disposto ai danni di Bochicchio anche un sequestro preventivo di circa 70 milioni di euro, mettendo i sigilli anche alla sua casa a Cortina. Secondo l'accusa, il broker aveva promesso plusvalenze stellari facendo invece svanire centinaia di milioni di euro. Ex banchiere e consulente finanziario di vip e sportivi, le indagini sul suo operato erano partite dopo le denunce dei truffati e avevano portato al rinvio a giudizio e all'apertura del processo.
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“È opportuno fugare ogni dubbio, e credo che la procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari”, ha detto lunedì mattina a margine dell’udienza l'avvocato Cesare Placanica, che difende 14 parti civili, tra cui El Shaarawy e Conte.
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