I russi credono di poter restare "impuniti" rispetto "ai loro crimini di guerra poiché hanno il potere di uno Stato nucleare", ha denunciato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non senza definire l'attacco delle forze di Mosca all'Azovstal di Mariupol come un qualcosa che "non è un'azione militare" bensì "un tortura" mediante il tentativo di prendere "per fame" gli assediati. Una strategia, ha rincarato, frutto "dell'atteggiamento bestiale" dei militari russi alimentato a suo dire da decenni di "odio" e di "propaganda anti ucraina".

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