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CORSERA MARIUPOL ACCIAIERIE BATTAGLIONE AZOV COME SPARTANI ALLE TERMOPILI, ULTIMO BASTIONE A DIFESA DELLA LIBERTA' IN EUROPA

Mariupol  5 maggio 2022 by Dimitri Alicenko indipendent blogger 

Mariupol il battaglione Azov come gli spartani alle Termopili, l'ultima reistenza di un popolo fiero, contro l'invasione dell'esercito russo. All'interno dell'acciaieria di Azovstal si combatte l'ultima battaglia a difesa della democrazia e della libertà in Europa.  Il parallelismo viene spontaneo, Vladimir Putin avanza sull'Ucraina come Adolf Hitler fece con la Polonia, mentre il mondo rimase a guardare quelli che si trasformarono presto nei bacilli sanguinari della seconda Guerra Mondiale.

L'Ucraina questa mattina è in allarme, le sirene suonano in tute le città. Da qunado il NYT ha diramato la notizia che l'intelligence USA, avrebbe coordinato gli attacchi ai 12 generali russi, si attende la feroce reazione del capo del Cremlino Vladimir Putin. Ormai l'operazione speciale per denazificare l'Ucraina si è trasformata in un conflitto mondiale, dove l'invasione russa viene contrastata con l'invio di armamenti da parte di molti paesi europei e dagli USA. Siamo esattamente difronte allo specchio del passato, a quella porta dell'Inferno , che potrebbe risucchiare tutti noi in un conflitto nucleare, ad un'idea terrificante e inaspettata di un nuovo disastro della razza umana. Non possiamo opporci, ad oggi non ci sono strade negoziali. Tutti stanno cercando di fermare la mano sanguinaria di Vladimir Putin, che pare accecato dall'odio e che spinge il dittatore ada vanzare nel cuore profondo dell'Europa, in cerca di una reazione, quella che gli consentirebbe di armare i suoi missili e provocare la distruzione del pianeta, almeno come lo conosciamo.

 

Nel mentre questa notte gli scontri all'interno dell'acciaieria proseguono con ferociae spargimento di sangue, morti, esplosioni , impiego di bombe al fosforo. L'esercito russo e i reparti speciali danno la caccia ai 200 soldati del battalgione Azov e ai marines dell'esercito ucraino. La testa del comandante Denis Propopenko sarà esposta impuntata su una lancia come trofeo nel corso della commemorazione della vittoria al nazifascismo sulla Piazza Rossa , dove si attende il discorso di Vladimir Putin. La fine del battaglione Azov sembra essere segnata e tutto il mondo rimane a guardare impietrito senza poter fare di più per salvare la vita a migliaia di persone, intrappolate nelle "catacombe " ( così definite dal leader russo Vladimir Putin ) dell'acciaieria Azovstal. Ciò che colpisce è l'assenza di qualsiasi pietà nei confronti della vita umana , anche volendo interpretare i ragionamenti deliranti di Putin circa la necessità di denazificare il Donbass. Quel medesimo ragionamento, con il quale Adolf Hitler , immaginava di eliminare gli ebrei dalla faccia della Terra attuando un massacro senza freni. Siamo qui, dentro alla mente di un pazzo, ancora una volta, il mondo intero trascinato dentro alla logica della morte per garantire la sopravvivneza del popolo russo. Mi domando da chi poteva essere minacciato con 5500 testate nucleari ? 

Un orrore dipinge l'Europa del sangue della guerra, la fuliggine acre della morte, la distruzione di intere città, l'Inferno in Terra della devastazione sanguinaria e spietata dell'esercito russo e della reazione dell'esercito ucraino. L'Europa è ripiombata nel caos della seconda Guerra Mondiale, nell'orrore dei corpi trucidati e martoriati, dalle sevizie, il massacro, la vittoria del Male sulla vita di tutti i giorni. Tornano alla mente le immagini dei campi di concentramento, delle sevizie subite dai prigionieri militari e civili. Fotogrammi della violenza e della ferocia umana , degli uomini verso se stessi, in un lago di sangue, di fetore di paura angoscia senza soluzione di continuità. Siamo difronte a tutto questo ancora una volta, in epoca moderna, minacciati da uno psicopatico delirante, un cinico dittatore che incarna dentro di sè la follia di uno psicopatico assassino. La nomenclatura russa, gli stessi generali e i capi dei servizi segreti, sono stretti nella morsa del terrore di Vladimir Putin e delle sue feroci bande di assassini, i probabili autori dei massacri degli oligarchi. Il terrore tiene insieme il potere in Russia, la paura di essere cancellati via dalla faccia della Terra per mano dei sanguinari uomini della sicurezza dello Zar. Non c'è altro motivo che spinge un intero popolo a riunciare al proprio benessere in luogo di una guerra di reazione ad un manipolo di "nazisti " come i soldati del battaglione Azov. Questa guerra , l'invasione, la devastazione di un intero popolo, ha trasformato gli uomini di Azov in eroi nazionali e forse anche per il mondo intero. Qui è in ballo il futuro dell'Europa della sopravvivenza dei popoli europei e del pianeta. Il mondo è tenuto in scacco dal timore di una guerra nucleare per mano di un pazzo delirante, che vestito in giacca e cravatta, finge di essere una persona normale, mentre dentro di sè nutre rabbia e odio nei confronti dell'umanità intera, del suo popolo, a cui uccide i figli, i padri, i fratelli , trasformati in soldati di un esercito di assassini suicidi. Esercito che corre nel cuore dell'Europa a caccia di tutti noi. Forse sarebbe ora di intervenire, di capire che siamo nuovamente indietro nel tempo, quando gli squadorni delle SS naziste, rastrellavano gli ebrei nel ghetto di Varsavia, per condurlil alla morte dei campi di concentramento. Valdimir Putin va fermato a qualsiasi costo e forse a questo punto a qualsiasi condizione, anche fosse la più estrema. 

L'acciaieria Azovstal è diventata la "priorità numero uno" per la leadership politica e militare dell'Ucraina. Lo ha detto un consigliere del Ministro della difesa di Kiev, Yuriy Sak, ad una trasmissione radiofonica della Bbc, spiegando che tutti gli sforzi sono concentrati sulla difesa del complesso industriale e per fare altre evacuazioni. L'Azovstal è l'ultimo presidio della resistenza ucraina nella città portuale di Mariupol che, ha detto Sak, è diventata il "cuore" della guerra. Sak ha riconosciuto comunque che la situazione nell'acciaieria è "estremamente difficile" per le truppe di Kiev.


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