Roma 8 gennaio 2022 CorSera.it
Si teme che l'ondata della variante Omicron ci porterà verso i 400 morti al giorno e nelle prossime settimane le temperature si abbasseranno lasciando scivolare sopra le Alpi, le varianti siberiane, già tracciate dai laboratori scientifici russi fin dal 2020.La verità è che stiamo subendo le progressive ondate della pandemia, le quali si allargano e colpiscono come uno sciame sismico. Onde d'urto regolari, che viaggiano velocissime da una parte all'altra del globo, flagellando le popolazioni più deboli. Nel corso dei prossimi giorni passeremo da temperature miti ad ondate di freddo sempre più intense, e questo aumenterà la possibilità per il coronavirus di aggredire gli organismi più deboli.
In Italia oggi le vittime sono invece 223, in crescita rispetto a ieri, quando erano state 198.Sono 492.172 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 1.138.310. Il tasso di positività è al 22%, in aumento rispetto al 19,3% di ieri. Sono 1.499 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 32 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 120. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 14.591, ovvero 764 in più rispetto a ieri.
"Questa settimana peggiora sensibilmente la situazione epidemiologica nel nostro Paese: l'incidenza raggiunge ormai 1700 casi per 100mila abitanti ed anche l'Rt mostra una tendenza alla crescita. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e terapie intensiva è al 21,6 e 15,4% e quindi ben al di sopra della prima soglia di criticità. Questi dati mostrano che Omicron, sebbene in parte meno virulenta, è una variante estremamente contagiosa ed è bene rallentarne la corsa". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza commenta i dati del monitoraggio settimanale.
"Il tasso di positività del molecolare è al 24% e quello del tampone antigenico ha superato l'8%. Sono dati che ci dicono che il virus sta circolando tantissimo. Vero è che la variante Omicron nel singolo soggetto può dare una malattia meno grave, un 40% in meno di probabilità di ospedalizzazione, ma è anche vero che con questi numeri, se circa l'1 per cento va in ospedale e l'1 per mille va in terapia intensiva, stiamo discutendo di numeri assoluti molto elevati". Lo ha detto il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta a Rtl 102.5. "Ieri sera avevamo quasi 14mila pazienti in area medica e quasi 1470 in terapia intensiva - ha spiegato - l'ondata ospedaliera di questa impennata di contagi la vedremo nelle prossime settimane, in alcune regioni si cominciano già a vedere ospedali da campo, zone nere, insomma una situazione un po' critica".
Salgono ancora l'indice di trasmissibilità Rt e l'incidenza dei casi Covid in Italia: l'incidenza riferita a ieri 6 gennaio è infatti pari a 1669 casi su 100mila abitanti e raddoppia rispetto al valore di 783 della scorsa settimana. L'Rt sale invece a 1,43 dal valore di 1,18 della settimana precedente. Emerge, secondo quanto si apprende, dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute all'esame delle cabina di regia.
Sale il tasso di occupazione in terapia intensiva, che questa settimana è al 15,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio) contro il 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre) della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 21,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio) rispetto al 17,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre).
"Abbiamo un aumento esponenziale dei contagi, siamo a 200mila casi ed è probabile che salgano ancora di più, questo fa sì che molte persone preoccupate, spesso con sintomi leggeri, vadano giustamente a chiedere assistenza alla rete ospedaliera. Rete che è stata ulteriormente riorganizzata nelle ultime settimane per fronteggiare questa ondata. Tutto ciò che non è Covid purtroppo viene accumulato, ritardato, posticipato", ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio Cusano Campus. "E' evidente che questa ondata probabilmente sarà numericamente molto alta a livello di contagi - ha spiegato - ma in proporzione ai contagi verosimilmente la pressione sugli ospedali non sarà come quella che avevamo con la variante Delta. C'è un virus che verosimilmente è meno aggressivo e c'è una popolazione per la maggior parte vaccinata, questa combinazione fa sì che il sovraccarico per la rete ospedaliera sia minore rispetto alle precedenti ondate". Sileri tuttavia ha sottolineato che ci sarà comunque "un aumento di ricoveri nei prossimi giorni e la rete ospedaliera deve tenersi pronta per gestire questa situazione. Dobbiamo gestire anche l'ordinario. Adesso abbiamo anche il problema di operatori sanitari positivi che dunque vanno in quarantena e non possono lavorare, questo genera ulteriore difficoltà".
"Il virus sembra avere sempre più i connotati di una malattia stagionale endemica". Ad affermarlo in un'intervista al 'Corriere della Sera' è il direttore sanitario dell'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, il quale spiega: "Il virus non sta più prendendo i polmoni, ma si sta fermando alle prime vie aeree, come capita con le più comuni patologie respiratorie". La variante del coronavirus Omicron "è poco patogena e presenta un'attenuazione della malattia", prosegue Vaia, che riporta i risultati di alcuni studi internazionali: "Quasi l'80% dei contagiati da Omicron è pauci o asintomatico". Difficile prevedere nuove ondate del virus. "In autunno si penserà a mettere al sicuro gli anziani e i fragili, proprio come da anni si fa con il virus stagionale", spiega Vaia. Omicron, seppure meno patogena, resta "molto più contagiosa" della precedente variante Delta. "Ragion per cui - afferma Vaia - per evitare l'alta incidenza che stiamo osservando, oltre al superamento del brevetto, serve urgentemente un aggiornamento dei vaccini contro le varianti". Allo Spallanzani è in fase di sperimentazione la nuova pillola anti-Covid. "Dai primi risultati - riporta il direttore sanitario dell'istituto - sembrerebbe dare gli effetti sperati: la malattia non si aggrava".
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