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CORSERA MITE ROBERTO CINGOLANI GUERRE PUNICHE INQUINAMENTO INDOOR FORMALDEIDE E AMIANTO NELLA SEDE DI VIA CRISTOFORO COLOMBO

Roma 11 dicembre 2021 by Patty Smith  Torino indipendent blogger 

Roberto Cingolani al gioco del monopoli ocn la sede del MiTe . 

MiTe si narra che nelle notti di plenilunio, il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani si diletti al gioco del monopoli per la nuove sede del Ministero, che nel suo progetto, dovrebbe essere un Palazzo Museo, vale a dire capace di accogliere ogni giorno migliaia di studenti e delegazioni da ogni parte del mondo, dove poter allestire mostre per illustrare i mille progetti ecologici che andranno realizzati nei prossimi venti anni. Un palazzo ecocompatibile, anni luce distante dalla attuale sede, quella di Via Cristoforo Colombo, che venne bonificata dall'amianto a più riprese, senza che l'opera sia del tutto riuscita. Secondo alcuni dipendenti del MiTe intervistati dal CorSera, ci sarebbe ancora tanto amianto e formaldeide da rendere irrespirabile l'aria anche ai pieni superiori, sopratutto nei rivestimenti dele tramezzature, nei pavimenti, nei tetti. La sede del MiTe un disastro ecologico, come una immensa discarica di amgteriali edilizi inquinanti. Polveri sottili che procherebbero danni alla salute dei dipendenti. Nel gabbione del ministero girano alcune copie delle relazioni di bonifica, che nessuno vuole prendere in mano per paura di compromettersi.

 Il ministro Roberto Cingolani si sfoga con i suoi accoliti " pensa se venissero a sapere che la sede del MiTe è piena di amianto e materiali antiecologici utilizzati per la costruzione dell'edificio...." Mormora da solo Cingolani e pare che abbia inviato un suo special team all'avanscoperta del mercato per individuare una nuova sede, con la vivida preoccupazione che prima o poi esca fuori lo scandalo che lo spingerebbe ad immediate dimissionie e ad una figura di emrda internazionale. Altro chea bla bla bla, sarebbe la fine dei sogni di gloria del giovane ministro. La lettera di disdetta del contratto di locazione dell'attuale sede pare che giè sia stata firmata, sebbene siano convulse le telefonate con Luca Turco, il capo di Quinta Capital attuale proprietario dell'edificio. 

La sensibilità verso le tematiche dell’inquinamento indoor in questi ultimi anni è andata via via crescendo, anche forte degli studi scientifici sempre più numerosi che confermano la relazione tra lo sviluppo di patologie negli individui e la permanenza di questi in ambienti con sostanze nocive. La tutela della salute è sia uno dei valori fondanti della nostra civiltà, sia un volano per più ampi benefici economici e sociali. Una delle minacce più consistenti alla salute di chi vive negli ambienti confinati è data dalla presenza di elevate concentrazioni di “formaldeide”.

Essa è conosciuta dalla Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC) come metanale. È altresì nota con i nomi di formalinaaldeide formicaossido di metileneossimetilene metilaldeide. La formaldeide a temperatura ambiente è allo stato gassoso, incolore e dall’odore penetrante (soglia di percezione 0,1 mg/m3), è solubile nell’acqua. Viene catalogata come composto organico volatile (COV) in virtù della sua volatilità a temperatura ambiente e della presenza di carbonio nella sua molecola. A causa di questa volatilità, i prodotti che la contengono la rilasciano con molta facilità nell’aria circostante. Per la forte reattività chimica è apprezzata come sostanza di base dall’industria chimica. Essa per la reazione con il fenolo polimerizza dando origine alla bachelite, che è una resina termo-indurente. In maniera analoga reagisce con l’urea e la melammina, le cui resine trovano uso come laminati plasticiadesiviisolanti termici acusticischiume.

La formaldeide in reazione con l’urea è impiegata come vernice collante di pannelli in legno di truciolato, nobilitato o Medium-density fibreboard, è contenuta nei pannelli fonoassorbenti dei controsoffitti, nelle pareti divisorie degli uffici open space.

La formaldeide presente nell’aria ambiente irrita le mucose provocando bruciore agli occhi, al naso e alla gola e lacrimazione. Se l’irritazione persiste possono manifestarsi le cefalee sia leggere che emicranie significative, stanchezza e malessere. Una esposizione breve è senza conseguenze, ma se l’esposizione a un elevato tasso di formaldeide si protrae per diversi mesi o addirittura anni possono essere inoltre pregiudicate le funzioni polmonari e aggravato il rischio di malattie alle vie respiratorie. In caso di danneggiamento permanente delle mucose (usualmente come conseguenza di impiego professionale di questa sostanza), la formaldeide favorisce lo sviluppo di tumori nella regione rino-faringea. Se la pelle entra in contatto con soluzioni contenenti formaldeide può svilupparsi un’allergia cutanea e si riconosce anche una predisposizione all’asma bronchiale come conseguenza della esposizione a questo COV. E’ bene ricordare che i soggetti suscettibili o immunologicamente sensibilizzati alla formaldeide possono avere reazioni avverse anche a concentrazioni molto basse.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC International Agency for Research on Cancer) ha classificato la formaldeide nel Gruppo 1 “cancerogeno per l’uomo”, in quanto causa tumori naso-faringei e di una forma di leucemia.

Mentre il rischio che deriva dall’esposizione professionale è molto grave ma tutto sommato raro, gli effetti nocivi dell’esposizione a basse concentrazioni sono meno drammatici ma molto più trasversali, cioè colpiscono una fetta di popolazione molto più vasta. In quest’ambito, una particolare attenzione va rivolta agli edifici scolastici, in quanto nei Paesi Europei i bambini vi trascorrono circa un terzo della loro giornata e la scadente qualità dell’aria nelle scuole si ripercuote su organismi che, come è noto, sono più sensibili degli adulti alle conseguenze dell’inquinamento.

Alcuni studi condotti in Nord Europa hanno dimostrato come l’asma in bambini ed adolescenti sia risultata positivamente associata a numerosi fattori presenti nell’ambiente scolastico, tra cui la formaldeide. Anche nelle scuole italiane ed europee non si respira una buona aria. Complici i doppi vetri uniti all’assenza di ventilazione, aule densamente popolate, la vicinanza a strade trafficate e problemi di pulizia, i bimbi di asili e elementari sono a contatto con micropolveri sottili (Pm 2.5), radon, ma anche benzeneanidride carbonica e formaldeide. A scattare la fotografia della qualità dell’aria in 114 scuole frequentate da 5.175 bambini (264 dell’asilo) e 1.223 insegnanti in 54 città di 23 Paesi europei sono i risultati dello studio Sinphonie (1), una ricerca finanziata dall’UE. In Italia lo studio ha interessato sei istituti: due in Sicilia (Palermo), due in Toscana (Pisa) e due in Lombardia (Milano). Lo studio ha rilevato che l’85% degli  scolari europei è esposto a micropolveri sottili in concentrazioni superiori a 10 microgrammi per metro cubo, valore guida medio annuo raccomandato dall’OMS, la metà è esposto a quantità eccessive di radon e un quarto a troppo benzene, sempre facendo riferimento ai parametri UE e OMS. Una conferma a livello nazionale di questa situazione viene da un’altra fonte come le agenzie regionali per la protezione ambientale, le Arpa: oltre il 60% dei bambini è esposto a valori elevati di formaldeide, come riportati nella tabella 2 (concentrazione di formaldeide nelle Regioni coinvolte nelle rilevazioni).

Regioni coinvolte nell’indagine Benzene (μg/m3) Toluene (μg/m3) Formaldeide (μg/m3)
Sardegna 1,1 4,8 61,2
Sicilia 2,3 3,8 41,5
Piemonte 1,8 5,0 9,5
Lazio 0,9 2,6 8,3
Lombardia 3,6 7,0 7,3
Emilia-Romagna 2,6 6,9 6,5

Cosa fare in caso di ristrutturazione edilizia?

Di seguito alcuni consigli pratici per affrontare il tema della formaldeide in edilizia nel caso di interventi di ristrutturazione e recupero edilizio.

Attenzione ad alcuni prodotti in legno

Evitare l’uso di prodotti di legno contenenti resine urea-formaldeide (UF), quali:

  • compensato di legno massiccio utilizzato per pannelli, accessori e altri prodotti;
  • tavole di legno compensato usate per rivestimenti, armadi, ripiani, pavimentazione in legno laminato;
  • tavole di legno a fibra di media densità (MDF) usato per ripiani, accessori, porte, pavimentazione in legno laminato.
  • armadi e pavimentazioni in laminato in quanto, se nuovi, contengono elevate quantità di formaldeide. L’attuale norma europea distingue i pannelli di legno in tre diverse classi: E1, E2, E3 identificando con E1 la categoria a minore emissione. Pertanto un tecnico e il consumatore devono, ove non fosse fornita, richiedere la certificazione del pannello o mobile acquistato e preferire solo quelli della categoria E1 (bassa concentrazione di formaldeide) indicata nell’etichettatura.

Niente resine

Sostituire i vecchi materiali con quelli privi di resine come il legno massello, cartongesso, acciaio inossidabile, mattoncini forati, piastrelle e altri materiali di muratura.

Isolanti a bassa emissione di formaldeide

Favorire materiali d’isolamento che non emettano o siano a bassa emissione di formaldeide, quali i pressati di legno contenenti resine fenolo-formaldeide (PF) o resine metilen-diisocianati (MDI). Gli isolanti migliori sono quelli naturali, igroscopici e traspiranti. Evitare tinteggiature e vernici acriliche.

Verniciare e aerare

Aerare bene i locali durante e dopo l’applicazione di vernici, rivestimenti liquidi e carta da parati, anche utilizzando dei ventilatori. In caso di presenza di concentrazioni di formaldeide, rivolgersi ad un tecnico competente per la rilevazione come gli Esperti in Edificio Salubre presenti in ogni zona d’Italia.

Sistemi di ventilazione

In caso di nuove costruzioni oppure in occasione di una ristrutturazione rilevante è bene valutare l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata. Serve per risparmiare energia e contenere l’inquinamento indoor.

(1) Il progetto SINPHONIE (Scuole Inquinamento Indoor e salute: Osservatorio in rete in Europa) è un progetto di ricerca complesso che copre i settori della salute, dell’ambiente, dei trasporti, il cambiamento climatico e la vocazione al miglioramento della qualità dell’aria nelle scuole e negli asili. Il progetto è realizzato nell’ambito di un contratto di servizi della Commissione Europea.

Per salvaguardare la salute, soprattutto quella dei bambini, che risultano i più predisposti unitamente agli anziani nello sviluppare asma, difficoltà respiratorie e reazioni allergiche, anche Legambiente è intervenuta con un insieme di raccomandazioni di cui si riportano le più significative.

1. Non fumare in casa e ricordarsi di ventilare ogni giorno i locali, a cominciare dalla cucina e dal bagno. Mantenere l’umidità tra il 40 e il 60%.

2. Evitare l’acquisto di materiali edili, detergenti, deodoranti, cosmetici e colle privi di etichetta, anche se più economici, e fare attenzione alla loro composizione. Preferire i prodotti che rechino il marchio dell’Ecolabel europeo (vedi sotto).


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