Il governo ha posto la fiducia, in Aula alla Camera, su ciascuno dei due articoli della riforma della giustizia. Voto previsto in serata con due chiamate successive a partire dalle 22.30.
I deputati di Alternativa hanno occupato i banchi del governo come gesto di protesta contro la riforma della giustizia.
Alle 14 scade il termine per la presentazione degli ordini del giorno. Intorno alle 20.30 dovrebbe poi iniziare la seduta d'Aula con un'unica dichiarazione di voto di ciascun gruppo sui due voti di fiducia. Martedì si voteranno gli ordini del giorno a partire dalle 9.
La Camera dei deputati ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate alla riforma della giustizia con 357 voti contrari. I voti favorevoli sono stati 48.
l M5s di Giuseppe Conte è il "sorvegliato speciale" in vista delle prossime ore in cui si darà il via libera alla riforma della Giustizia.
L'accordo sul provvedimento che approda alla Camera appare ormai "blindato" ,malgrado nel governo l'attenzione rimane altissima soprattutto per i possibili strappi che potrebbero manifestarsi irrimediabilmente dentro il M5s.
"Adesso tutti rispettino i patti", invoca la Guardasigilli, Marta Cartabia, nel corso del forum con la Repubblica. Il timore è che ci possa essere qualcuno o qualche partito interessato a specjulare inserendo nuovi paletti aprendo nuove questioni.
Non è passato inosservato il semaforo verde all'emendamento dell'azzurro Pierantonio Zanettin, in cui si chiedono "criteri più stringenti" per la riapertura delle indagini: la previsione potrebbe rischiare di sollevare ulteriori dubbi tra i 5 Stelle che hanno rinuniciato all''esplicito riferimento per l'allungamento dei tempi di prescrizione dei reati contro la Pa e che intanto, ad esempio, si uniscono a Leu per aumentare i termini di prescrizione nei processi per le catastrofi ambientali.
Intanto Giuseppe Conte raduna i 5 Stelle. Nella riunione l'ex premier fa il punto sulla riforma Cartabia. L'assemblea, hanno tenuto a chiarire i 5 Stelle, era stata richiesta da tempo soprattutto per condividere con i gruppi le decisioni e le trattative che erano state portate avanti da un gruppo ristretto di esponenti.
Il confronto sulla riforma della giustizia è stato un "passaggio durissimo fino alla fine del confronto" - ha detto Giuseppe Conte in assemblea con i deputati e i senatori M5S - ma "devo dire che siamo usciti da una situazione difficile in cui non si mostrava alcuna via d'uscita". Conte ha aggiunto: "Qualcuno dice che abbiamo accettato un compromesso al ribasso: questa è una rappresentazione assolutamente falsa". L'ex premier ha però espresso contrarietà per l'assenza di quaranta deputati cinque stelle in Aula: "Oggi c'è stato un episodio che non mi è piaciuto. E' vero che era domenica, che la nostra presenza non era fondamentale ma noi la nostra forza politica la dimostriamo con la compatezza. Chi vuole bene al M5s partecipa alle votazioni ed ai processi decisori compattamente, esprimendo la nostra linea". E sul voto sul web dice: "Questo passaggio sulla riforma della giustizia non merita una votazione sul web: la riforma rimane la riforma Bonafede e quindi non tradiamo nessun valore e non tradiamo nessun principio. Non possiamo presentarci e svolgere l'attività politica, istituzionale e di governo se ogni volta dobbiamo passare per il voto sul web".
"Quando ragioniamo di queste cose, come la giustizia, vi dovete fidare di chi ha le competenze. Bisogna partire dalla conoscenza tecnica approfondita delle questioni altrimenti andiamo avanti a slogan come tutti gli altri e smettiamo di fare politica. Noi andiamo avanti a competenza e capacità. E cuore". Lo ha detto, si apprende, Giuseppe Conte, ai parlamentari M5s. "Io ho l'impressione che molte delle reazioni che ho ascoltato siano frutto di pressioni che arrivano dai social, dalla base. Ma noi dobbiamo agire con la conoscenza, altrimenti smettiamo di fare politica", ha aggiunto.
Nel corso dell'assemblea con i parlamentari M5s, Conte si è rivolto così ad Alessandro Melicchio, che oggi ha votato in dissenso con il gruppo sulle pregiudiziali di costituzionalità: "Con il tuo voto hai mancato di rispetto a tutti i tuoi colleghi ed è arrogante e presuntuoso pensare che la tua coscienza sia più importante di quella collettiva e dei tuoi colleghi. D'ora in poi queste cose devono cambiare!".
"Con tutte le difficoltà che ciascuno di noi puo vivere io dico a chi mi chiede cosa farò: io voterò la fiducia, darò il mio voto favorevole orgoglioso di far parte di un gruppo che ha deciso di contare su una questione importante come la giustizia". A dirlo l'ex Guardasigilli Alfonso Bonafede, intervenuto all'assemblea dei parlamentari M5s sulla riforma della giustizia. "Io ho deciso di dare il mio contributo tecnico" di fronte al bivio che si poneva al M5s: quello di "incidere" o di restare "passivo" ad assistere a quello che sarebbe stata la riforma "con la consapevolaezza che siamo in una maggioranza in cui su questi temi c'è una differenza di prospettive netta" ha detto Bonafede ai colleghi che ha provato a convincere: "Di fronte ad un rischio, se io ho la possibilità di ridurre drasticamente i danni e forse di ridurli totalmente, di azzerare il numero di tutta quella fetta di processi che sarebbero andati in fumo, non posso dire che non faccio nulla perchè non è quello che avrei voluto".
"I Cinque stelle ormai allo sbando, se non credono più a Draghi, alle riforme e all'Italia lascino il governo e le poltrone". Così il segretario leghista Matteo Salvini, interpellato sulle assenze dei 5 stelle oggi alla Camera, a margine della festa di Milano Marittima.
Comments (0)