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CORSERA DOSSIER PIERO AMARA LOGGIA UNGHERIA. A BUCAREST LE CELEBRAZIONI DELLA P2 E DEL VENERABILE LICIO GELLI, TUTTI I NOMI DEI MASSONI ITALIANI

Bucarest 15 Maggio 2021  by Karina Buffesly indipendent blogger

La Loggia massonica Ungheria e la sua gemella Bucarest. A seguito dello scoppio dello scandalo dei verbali dell'avvocato Piero Amara, la scoperta dei dossier inquinanti, l'Italia si domanda se esista, oppure no, la famigerata Loggia Massonica Ungheria. A Bucarest i massoni di vecchia data, celebrano addirittura la morta e sepolta P2, considerando come eversiva l'azione della magistratura italiana contro la medesima organizzazione occulta, che come sappiamo è stata definitivamente sciolta nel 1982. Salta fuori il nome di un personaggio poco conosciuto alle cronache giudiziarie italiane, tal Santo Mario Lolicato, amico di prelati, funzionari dell'Esercito e agenti dei servizi segreti. 

BUCAREST 15 LUGLIO 2011 Il documento originale.

 Il Centro Nazionale di Studi Massonici e le Edizioni Nestor presentano l’edizione in lingua romena dell’Opera di ALDO A. MOLA Licio Gelli e la Loggia massonica Propaganda 2 tra cronaca e storia (postfazione di Bartolomeu Constantin Savoiu) Il volume, basato su documentazione eccezionale, narra la straordinaria odissea di una delle più importante Logge massoniche italiane e internazionali, la “P2”, e del suo Maestro Venerabile, il Conte Licio Gelli, protagonista della storia del Novecento. Trenta anni dopo l’assalto politico- mediatico contro la “P2” e la libertà di associazione, condotta nel marzo-giugno 1981 da forze partitiche eversive in convergenza con alcuni magistrati, i fatti esposti nell’Opera di Mola risultano di stringente attualità. Alla presentazione partecipano l`autore del libro, il Professor Aldo Alessandro Mola, uno dei più autorevoli storici italiani contemporanei, e il Dottor Santo Mario Lolicato, Presidente del Centro Studi Parlamentare Internazionale (Roma).

Entrambi risponderanno alle domande della stampa e del pubblico. Al termine il Professor Mola firmerà copie del volume (tradotto da Alexandru Calciu, pagine 574). L`evento avrà luogo venerdì 15 luglio, alle 11.30, alla Casa Oamenilor  , Piazza Lahovari, Bucarest Il Grande Maestro della Grande Loggia Nazionale Romena “1880”, Gen. (r) Bartolomeu Constantin Svoiu si associa a questo invito e sarà molto lieto della Vostra presenza. esiste davvero oppure è frutto della fervida fantasia dell'avvocato Piero Amara? Come già anticipato dal CorSera la Loggia massonica Ungheria esiste, e insieme a lei, le sue sorelle come quella Bucarest di cui riportiano per intero il contenuto dell'invito alla presentazione del libro di Aldo Mola " Licio Gelli e la Loggia massonica Propaganda 2" . 

 Che cosa era la Loggia Massonica P2. Wikipedia.

P2 (acronimo di Propaganda due, fondata nel 1877 con il nome di Propaganda massonica),[1] fu un’associazione a delinquere e loggia della massoneria italiana aderente al Grande Oriente d'Italia (GOI).

Fondata nella seconda metà del XIX secolo, venne sciolta durante il ventennio fascista e poi ricostituita alla fine della seconda guerra mondiale; nel periodo della sua conduzione da parte di Licio Gelli assunse forme deviate rispetto agli statuti della massoneria ed eversive nei confronti dell'ordinamento giuridico italiano. Fu sospesa dal GOI il 26 luglio 1976[2]; successivamente, la Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 sotto la presidenza dell'onorevoleTina Anselmi concluse il caso P2 denunciando la loggia come una vera e propria «organizzazione criminale»[3] ed «eversiva», venendo sciolta definitivamente nel 1982.[4]

 

Non c'è alcun dubbio che le Logge Massoniche esistono, e che componenti autorevoli o lacchè senza speranza, si muovano segretamente, in maniera occulta, per tessere trame lobbistiche, clientelari e affaristiche per vari interessi, economici in primis, politici e solidali tra delinquenti. Magistratura e polizia giudiziaria dovrebbero agire, coordinati da menti illuminate, e invece come per esempio avviene per l'abusivismo edilizio nella città di Roma, tutto pare rimanere inascoltato. Si abbattono le case dei Casamonica, atto sicneramente prezioso , ma si tralascia di colpire le case dei boiardi di Stato, degli ex politici corrotti, e del personale infedele dello Stato , che hanno agito indisturbati , corrompendo e traendo profitto dal ruolo che ricoprivano presso enti pubblici, organizzazioni comunque finanziate dalle casse dello Stato. La Loggia P2 era eversiva , associazione per delinquere, sciolta defintiivamente nel 1982. Ma qualcuno ancora oggi ne celebra la storia, e addirittura ne inneggia ad un complotto eversivo che sarebbe maturato contro quegli interessi, negli ambienti politici italiani e nella magistratura. Riportiamo la locandina in cui si identificano dei nomi interessanti, che oggi fanno mparte di quella storia delle nuove logge massoniche, forse capaci di influenzare alcuni segmenti della macchina pubblica e sopratutto legati a doppio filo con ambienti delle forze pubbliche, come organi di polizia giudiziaria, Guardia di Finanza, ambienti della Procura della Repubblica di Roma.Fate attenzione di nomi, perchè qualcuno di essi lo rivedrete nel corso della nostra inchiesta sulle Logge Massoniche Ungheria e Bucarest. Tra i nomi presenti che celebrano la P2 , "quale loggia colpita dall'assalto politico mediatico eversivo " (Sic!!!), compare quello di Santo Mario Lolicato, detto Santino, presidente di una fantomatica Centro Studi Parlamentari Internazionali, in realtà gigolò di professione, mondano e gran tessitore di relazioni con prelati e funzionari dello Stato, tra cui figura un Capo Maggiore dell'Esercito e  tanti altri soggetti. La sua storia comincia da qui a Bucarest il 15 luglio del 2011. Di lui si sa poco, se ne occupa Dagospia, che lo fotografa insieme alla compagna Giovanna Deodato, alla festa di un noto immobiliarista romano. Sui di lui esce un affresco tratto da un articolo di Mina Cappussi.

 

BUCAREST 15 LUGLIO 2011 Il Centro Nazionale di Studi Massonici e le Edizioni Nestor presentano l’edizione in lingua romena dell’Opera di ALDO A. MOLA Licio Gelli e la Loggia massonica Propaganda 2 tra cronaca e storia (postfazione di Bartolomeu Constantin Savoiu) Il volume, basato su documentazione eccezionale, narra la straordinaria odissea di una delle più importante Logge massoniche italiane e internazionali, la “P2”, e del suo Maestro Venerabile, il Conte Licio Gelli, protagonista della storia del Novecento. Trenta anni dopo l’assalto politico- mediatico contro la “P2” e la libertà di associazione, condotta nel marzo-giugno 1981 da forze partitiche eversive in convergenza con alcuni magistrati, i fatti esposti nell’Opera di Mola risultano di stringente attualità. Alla presentazione partecipano l`autore del libro, il Professor Aldo Alessandro Mola, uno dei più autorevoli storici italiani contemporanei, e il Dottor Santo Mario Lolicato, Presidente del Centro Studi Parlamentare Internazionale (Roma). Entrambi risponderanno alle domande della stampa e del pubblico. Al termine il Professor Mola firmerà copie del volume (tradotto da Alexandru Calciu, pagine 574). L`evento avrà luogo venerdì 15 luglio, alle 11.30, alla Casa Oamenilor  , Piazza Lahovari, Bucarest Il Grande Maestro della Grande Loggia Nazionale Romena “1880”, Gen. (r) Bartolomeu Constantin Svoiu si associa a questo invito e sarà molto lieto della Vostra presenza. 

 

CENTRO STUDI PARLAMENTARI. IL PRESIDENTE SANTO MARIO LOLICATO A VELE SPIEGATE VERSO I PALAZZI ALTI DELLA POLITICA NAZIONALE.

di Mina Cappussi –

AREA CENTRODESTRA, EX MPA, ORA VICINISSIMO AL PDL E SOPRATTUTTO VICINO ALLE GERARCHIE VATICANE. IL CENTRO SOTTENDE AL MONITORAGGIO DELLE ATTIVITÀ PARLAMENTARI E STUDI INTERDISCIPLINARI IN Lolicato Santo MarioRELAZIONE ALLA POLITICA, ALL’ECONOMIA, ALLE SCIENZE, ALLA CULTURA, E A TUTTE LEMATERIE CHE POSSANO FORMARE OGGETTO DI LAVORI PARLAMENTARI.L’ADESIONE ENTUSIASTA DI DEPUTATI E SENATORI DELLA REPUBBLICA. IN PRIMIS L’ON. ELIO BELCASTRO, NELLE COMMISSIONI GIUSTIZIA E ANTIMAFIA ALLA CAMERA, E POI L’ON. ALFREDO D’AMBROSIO, L’EX MINISTRO, ON. GIANCARLO PAGLIARINI…  http://www.unmondoditaliani.com/centro-studi-parlamentari-il-presidente-santo-mario-lolicato-a-vele-spiegate-verso-i-palazzi-alti-della-politica-nazionale.htm

E’ durante le frequentazioni Romane del Lolicato, che spaziavano dal Doney di Via veneto ai famosi pranzi nei circoli sportivi del Lungo Tevere, al Night Club ( ritrovato in un filmato di lap dancers sul profilo del Lolicato), in via dell’ Anima sul lato opposto fronte ingresso vecchia sede Forza italia, come già accennato, locali che non ho più rivisto così affollati come in quel periodo; è durante questi vorticosi ed affollati meeting che ho un incontro con il comune conoscente Gianni Ciliberti,  del quale, ricordo di aver ricevuto il biglietto da visita, mentre mi esortava a chiamarlo per nome .

Questi i fatti relativi alle due agenti segrete in odor massonico. Da quel periodo ai recenti fatti di cronaca, ritrovo sempre un filo conduttore corroborato dal grave olezzo di marcio…

Anche da questi miei passaggi Romani, via Barcellona, mi riesce difficile non pensare che alle spalle di questi miei incontri programmati con la Curia Romana, non ci sia la mente che non è ancora riuscita a digerire la mia frase carpita e volontariamente adattata di Raul Gardini; anche perché, se non erro, mi pare che in quella Parrocchia si sia celebrato il matrimonio di Carlo Sama, cognato di Raul. Mi piacerebbe conoscere i nomi dei 380 Pavesi iscritti alla Massoneria.

Le mie Vacanze Romane, mi correggo, la mia Via Crucis di quei giorni, continua tra le mani di Tito Bianchi, che si “inventa” di riattivare il Movimento per le Autonomie, in quel periodo pilotato dal Presidente Regione Sicilia Raffaele Lombardo, al fine di aiutarmi, mi presenta Santo Mario Lolicato detto Santino, Siciliano, che ritrovo oggi sul Web in FB e su Dagospia in compagnia del Jet Set Nobiliare Romano. Lo ricordo, spiantato, con moglie e figli al seguito nell’ alberghetto sul lato sinistro della vecchia sede Regione Sicilia a Roma; con il solito abito blu e la solita camicia e cravatta, che indossava ad ogni incontro Romano e presso i miei uffici a Ferrera Erbognone (PV) succedutisi diverse volte; ricordo anche come fosse intervenuto presso l’ Ambasciata Italiana a Damasco per farmi incontrare la Dottoressa Gambelunghe, segretaria dell’ Ambasciatore italiano di allora in Siria. Oggi me lo ritrovo nelle feste salottiere Romane, organizzate anche in casa sua che ad occhio e croce non vale pochino.

 

Sono otto le condanne (tra i 3 e i 12 anni di carcere) inflitte dai giudici della seconda sezione della Corte d’appello di Palermo nell’ambito dell’inchiesta “Nuova Cupola”,

quella che ha disarticolato, col blitz del 26 gennaio del 2012, il nuovo organigramma mafioso della provincia di Agrigento disegnato dopo la cattura di Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina. Un blitz nel quale la Squadra Mobile di Agrigento arrestò 55 persone tra boss e gregari. Arresti operati su tutto il territorio della provincia.

 

La Mafia di Porto Empedocle.

La Corte ha escluso l'aggravante dell'accusa del riciclaggio delle risorse economiche nell'associazione e così le pene, nel complesso, sono state abbassate rispetto al precedente appello. Confermata la condanna a 3 anni per Leo Sutera, 68 anni, di Sambuca di Sicilia, tornato in carcere lo scorso 29 ottobre con una nuova accusa di associazione mafiosa perche’, secondo i pm, avrebbe voluto fuggire in Ungheria proprio nel timore di un aumento di pena. Il processo ha accertato il suo ruolo di capo di Cosa Nostra agrigentina. Undici anni e 10 mesi sono stati inflitti a Francesco Ribisi, 36 anni, di Palma di Montechiaro, ritenuto il numero due di Cosa Nostra. La pena a carico di Giovanni Tarallo, 33 anni, di Santa Elisabetta, considerato il braccio destro di Ribisi, è scesa dai 15 anni e mezzo dell'appello bis ai 12 anni attuali. E ancora: Fabrizio Messina, 43 anni, di Porto Empedocle, fratello dei boss Gerlandino e Salvatore, e’ stato condannato a 4 anni. Luca Cosentino, agrigentino di 42 anni, ritenuto il capo del “gruppo operativo” di Cosa Nostra, e’ stato, oggi, condannato 7 anni e 6 mesi. La precedente sentenza era stata, invece, di 10 anni e 8 mesi. Pietro Capraro, 33 anni, e’ stato condannato a 7 anni e 8 mesi. Giuseppe Infantino, 37 anni, e’ stato condannato a 8 anni, 10 mesi e 10 giorni, tre anni in meno della precedente condanna. Natale Bianchi, 41 anni, e’ stato condannato a 8 anni, 6 mesi e 20 giorni, mentre la precedente sentenza aveva inflitto 9 anni e 10 mesi. Quello terminato ieri è stato il terzo processo d'appello scaturito dall'operazione Nuova Cupola. La Corte di Cassazione lo scorso 27 marzo, aveva disposto un annullamento con rinvio del processo precedente, disponendo così un nuovo procedimento in corte d'appello con 9 imputati alla sbarra. Il nono imputato era Antonino Gagliano, di 46 anni, condannato nel precedente processo a 8 anni di reclusione. La sua posizione è stata stralciata, e verrà giudicato a il 15 aprile prossimo.

 

 

 

 


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