Messina 20 agosto 2020 CorSera.it dal corrispondente Bruto Osvaldi investigatore
Un atroce dubbio emerge nel corso delle indagini del delitto di Caronia.
I resti del corpo di Gioele sono stati ritrovati in un luogo che presumibilmente era stato già battuto dalle guardie forestali. Senza tecnica di fotogrammetria dei luoghi e di indagine tipo "Blow-up" , diventa difficile farsi delle idee precise, di come un corpo possa spostarsi sul luogo del delitto. Alcuni pezzi del corpo di Gioele sono stati rinvenuti ad una certa distanza dal luogo del ritrovamento del cadavere della madre.Quindi comincia a farsi largo il dubbio atroce che il bambino potesse essere vivo quando la madre lo ha abbandonato, per poi andarsi a suicidare. Oppure i resti del corpo sono stati trascinati in altro luogo dagli animali selvatici.la terza ipotesi è che Viviana abbia lasciato il bambino sul ciglio della strada sterrata e sia fuggita da il suo inseguitore. Ipotesi questa che diventa sempre meno convincente.
"Qui c'eravamo già passati". Il ritrovamento di Gioele Mondello, i cui resti straziati sono stati ritrovati a Caronia a 700 metri da dov'era il cadavere della madre Viviana Parisi, porta con sé un carico infinito di dolore, ma anche rabbia e dubbi. Come riporta Repubblica, i soccorritori della Protezione civile quella radura a margine dell'autostrada A20 Messina-Palermo l'avevano già battuta. Ma quel giorno non avevano visto nulla: non i resti, le ossa del tronco e del femore, dietro una boscaglia, in cui si è imbattuto un volontario, carabiniere in congedo, armato di falcetto. "Un dono di Dio", ha definito quel ritrovamento. Ma soprattutto non avevano visto lescarpette blu, adagiate sotto un albero, la maglietta azzurra e ipantaloncini bianchi che hanno permesso il riconoscimento per ora ufficioso a Daniele Mondello, padre stravolto dal dolore. E le polemiche sulle operazioni di ricerca sono già innescate.
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