Milano 19 giugno 2020 CorSera.it di Antonio Giannini
Alex Zanardi è in fin di vita, per l'ultima scommessa con la vita, che forse sapeva di non poter vincere.Adesso è in terapia intensiva, finito contro un camion, mentre sfrecciava con la sua hand-bike per vincere l'ennesima gara. Un sorpasso azzardato, la hand-bike si è capovolta, e l'atleta è finito contro un auto e poi è stato travolto da un camion.
Alcuni anni fa, Alex Zanardi sopravisse ad un altro incidente drammatico, da cui miracolosamente si è ripreso, come un hidhlander, un redivivo.Era praticamente senza sangue , un morto, ed è resuscitato.
Alex Zanardi è stato un campione di Formula 1, poi è diventato un campione nella vita. Dopo il grave incidente in cui perse entrambe le gambe, era riuscito a venir fuori dal tunnel buio della depressione, che avrebbe finito per ingoiare chiunque. Alex Zanardi è stato un campione due volte, perchè vincere la sfida di una vita senza gambe è davvero dura, anzi durissima. Noi che abbiamo lìimmensa fortuna di essere sani, non possiamo certo immaginare cosa significhi svegliarsi di notte per correre al bagno, ed essere costretti a trascinarvisi con le braccia, come uno scimpanzè.Se non siamo ipocriti questo lo sappiamo tutti. Quando in battaglia un commilitone muore, dentro di noi esplode una cieca euforia, l'istinto della sopravvivenza, che ci fa capire, come la morte sia capitata all'altro. Queste sono le regole spaventose e disumane dell'Homo Sapiens.
La vita senza gambe è una tragedia, e per affrontarla si deve avere molto coraggio, e Alex Zanardi ne ha dato ampia prova, ha vinto in tutto il mondo volando sulla sua hand-bike. Ma dentro di sè, negli angoli più sconosciuti e profondi della sua personalità, il campione soffriva, le scosse vibranti del panico e della paura erano nel cuore, come nella mente. Non essere più ciò che si è sempre abituati ad essere, una macchina perfetta,non è superabile. La scommessa di vivere senza gambe è trasformarsi in qualcosa di altro, da un bipedete ad un quadrupete, da un uomo eretto, ad un uomo piegato, da un uomo alto, ad un nano. La vita dei sogni della Formula 1 e dei trionfi, a quella di un rinnegato, dalle cose e da Dio. Dentro il cuore Alex Zanardi aveva questa paura, l'asfissia di una vita che ti sfugge incontrollabile, che non potrà mai più essere tua fino in fondo. Alex Zanardi era qualcosa di altro , era un campione, un robot, un anima pensante,ma correva per una gara impossibile, quella di resistere fino in fondo, all'ultimo dei suoi giorni, con felicità e allegria. Alex Zanardi ce l'ha mostrata, con stoico coraggio, impavido, eroe, leggenda delle strade ed esempio per ognuno di noi. Il popolo lo ha osannato, ognuno si immedesimava nella sua storia, anche perchè ne abbiamo intimamente paura, nessuno di noi vorrebbe e sarebbe mai voluto entrare nel corpo martoriato di Alex Zanardi. La sua sfida con la vita è forse finita per sempre, in un attimo. Ma forse dentro il suo cuore era finita da tempo e correre ogni giorno era utile per dimenticare la ferita incacellabile. Il suo sorriso ci rendeva orgogliosi di lui,ma dentro al cuore che cosa sentiva davvero il Campione? Non lo sapremo mai.
Grazie Alex,vada come vada, sei stato un campione, un eroe, un esempio per tutti.
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