CorSera.it di Matteo Corsini
Mio zio Eugenio Gra,fratello di mio nonno Carlo Gra e dell'Ingegner Enrico Gra nonchè dell'architetto Giulio Gra,un giorno mise un compasso intorno alla città di Roma e ideò il Grande Raccordo Anulare,l'acronimo del suo cognome con cui da allora venne battezzato l'anello autostradale più importante d'Italia.Quella fu un'idea geniale, che venne infine progettata da lui,per dare respiro alla città e dare lavoro dopo la guerra alla gente.Eugenio Gra ingegnere ed urbanista straordinario.A lui no dobbiamo soltanto dedicare un film,ma sviluppare la città come meritererebbe.
Roma è allo sbaraglio nelle mani di un manipolo di inconcludenti.Un piano regolatore distribuisce e sviluppa energie nella città,significa rivitalizzare una metropoli asfittica,sommersa dal traffico,che non ha alcuna direzione logica del suo sviluppo urbano.Non ci sono luoghi dove costruire l'economia,non esiste a Roma un centro teatrale,ovvero la città del teatro,dei costumi,dell'artigianato.
Non esiste a Roma una città del cinema,ovvero della cultura,della poesie e della letteratura.Non esistono strutture idonee,sia dal punto di vista sociale che professionale,ad inaugurare fasi nuove della cultura collettiva.Non esiste un district office dove dirigere le aziende e le imprese,attive nei vari settori,dalla tecnologia alla manifattura.Non esiste un piano di riqualificazione delle borgate romane,che sono il sintomo dell'arretratezza sociale della città.Non esiste una città universitaria,anzi una intera città dedicata al diritto,di cui Roma è la culla millenaria.Non esiste una struttura in grado di reggere il confronto con i campus universitari olandesi inglesi americani francesi.Siamo nelle mani di un mucchio di università telematiche ,niente altro.Non c'è una direzione illuminata sul cosa fare,cosa trovare per dare lavoro ai giovani,ovvero far coincidere gli studi con le esperienze lavorative .Non c'e' niente che un degrado sociale preoccupante,ignoranza,arretratezza,povertà,miseria.Non c'e' un pinao regolatore innovativo,in grado di generare migliaia di posti di lavoro e strappare Roma al traffico.Viviamo in una città a cielo aperto,che per quatro giorni su sette sembra morta.Non c'e' samba,non c'e' il carnevale,non c'e' positività,non ci sono soldi.Roma deve essere chiusa al traffico,il suo centro storico rigenerato e consolidato nei suoi palazzi,o prima o poi tutto verrà giù senza freni.Roma è nelle mani dei teppisti che alla sera si radunano a Campo dei Fiori o i ladri di Trastevere che sfilano iphone e portafogli dalle tasche dei nostri giovani.Non c'e' una filosofia dietro ad un piano regolatore che possa integrare nello sviluppo urbano la formazione dei giovani e della cultura.
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