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Rigopiano tragedia autobus Verona in fiamme una lunga settimana di orrori che ha sconvolto l'Italia

CorSera.it Matteo Corsini

A Rigopiano si è verificata una tragedia a cui è seguita quella dell'autobus della scolaresca andato in fiamme.Una lunga settimana di orrori a cui alcuni uomini di buona volontà e coraggio si sono opposti,con ogni forza.Orrori per la perdita di vite umane,avvenute in condizioni raccapriccianti: gente sepolta viva dalla neve e dalle macerie,ragazzi bruciati vivi ,arsi difronte agli occhi umidi di lacrime dei genitori.Chi come noi ha assistito a tutto questo da fuori,ha avuto tempo di riflettere sul senso della vita,il suo significato profondo,e per chi crede,nella forza rigeneratrice di Dio di quella che identifichiamo come misericordia umana.Ma il bollettino della morte è stato impietoso,agghiacciante,ripetuto da giornali e telegiornali,dai siti web,che scavano nelle polemiche,per miscelare alla sofferenza anche l'odio.Non so cosa sia peggio,se la vignetta di Charlie Hebdo,che scherza sulla morte o coloro i quali utilizzano l'informazione come un rituale macabro, a cui agganciare i trailers pubblicitari.

L'umana pietà è adesso sullo scenario di queste tragedie e forse si dovrebbe rispettare,sospendendo inserti pubblicitari ,che si alternano ai cadaveri,il dolore la sofferenza,agli hamburger da vendere o le auto lussuose che garantiscono una presa migliore sull'asfalto. A Rigopiano non c'era l'asfalto,le strade erano seppellite,i sentieri dispersi nella tormenta.Eppure la Giulia Veloce mostra tutto il bello di sè,la forza della sua trazione integrale.Mi domando dove stanno le turbine veloci in quei Comuni? Dove stanno i sistemi di sicurezza di cui dovrebbero dotarsi gli alberghi di alta montagna,quelle dei rifugi per intenderci?

Il giornalismo è una missione,esattamente come quella dei vigili del fuoco impegnati a rintracciare i corpi straziati dei dispersi,o gli esseri umani carbonizzati tra le lamiere dell'autobus in fiamme.

Abbiamo assistito ad una settimana di orrori,di dolore per i famigliari delle vittime,malgrado la gioia immensa di aver rivisto quei quattro bambini superstiti sia stata per tutti la certezza che alla fine il Bene prevale anche sul Male.Certezza che vi sia luce dopo il tunnel,gioia dopo il dolore.Speranza.

Ma il rituale macabro dei media, adesso si rivolge alle  responsabilità di chi non ha avuto la prontezza di reagire ad una tragedia annunciata,ai segnali di pericolo inviati dall'albergo di Rigopiano,dal suo gestore.Ma chi vive in montagna sa che deve controllare il suo territorio,non lasciarlo nell'incuria ,non vigilato.Chi vive in montagna e assume nella sua casa degli ospiti deve dotarsi di una organizzazione tale da garantire la vita dei propri clienti e non lagnarsi se il gasolio è in esaurimento,o non vi sono delle semplicissime maledette slitte con cui scendere fino a valle.La montagna e' una grande amica per chi l'ama e la conosce,per chi è esperto dei suoi sentieri e non soltanto delle opportunità di guadagno.

Rimaniamo adesso a guardare impotenti questi orrori,la perdita di vite umane che lasciano il segno come non mai.Un segno lacerato dal dolore per Edoardo, che non rivedrà più i suoi genitori o la moglie del mitico prof,che ha visto svanire in pochi istanti di fiamme la sua intera vita di affetti famigliari,ha visto bruciare dinnanzi a se il corpo dei suoi due figli adorati.

Orrori e tragedia che si mischiano insieme che hanno un sapore acre di fumo,di sangue,di sofferenza.

Preghiamo per tutta questa gente,questa immensa sofferenza.Umana pietà,niente altro per adesso.

 

CorSera.it

 

 

 

 

C'è una sesta vittima, si tratta di un uomo, ritrovata sotto le macerie dell'hotel Rigopiano. All'inizio si pensava che si trattasse di Faye Dame, 22enne senegalese che lavorava come lavapiatti nella struttura, ma in seguito la notizia è stata smentita. I dispersi sono 23, prosegue il lavoro dei soccorritori, non si perdono le speranze di trovare qualcuno ancora in vita. Per gli uomini impegnati nelle ricerche il fatto che non si sentano voci non vuol dire che qualcuno degli occupanti dell'albergo non sia riuscito a salvarsi. "Abbiamo speranze di trovare persone vive", ha detto Luca Cari, responsabile comunicazione dei vigili del fuoco. Al momento il bilancio del disastro è di undici sopravvissuti, nove dei quali estratti dalle macerie, e sei vittime. Anche Papa Francesco ha rivolto un pensiero alle vittime del sisma e del maltempo e ha ringraziato le persone impegnate negli aiuti. Domani i bambini salavati potrebbero essere dimessi dall'ospedale di Pescara.


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