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M5S Virginia Raggi un giullare alla corte del Codice Marra,il doppio filo che lega la massoneria romana agli uffici del Campidoglio

CorSera.it  

Virginia Raggi,un giullare alla corte del Codice Marra.La neo sindaca Virginia Raggi non garantisce ai cittadini romani la discontinuità con il vecchio sistema di potere e per questo deve andare a casa.Roma ha un buco di ben 12 miliardi di euro di debiti ,il Campidoglio è infarcito da bande politiche di ogni genere che hanno nidificato all'interno della pubblica amministrazione saccheggiandone le risorse.

Virginia Raggi non ha mai dato prova nel corso della sua vita, di avere questa capacità di contrapposizione con il sistema di potere,al contrario nel suo curriculum vi sono le prove che l'avvocato Raggi è contiguo al potere politico responsabile del sacco di Roma.

Roma è l'occasione per Beppe Grillo di dare prova di essere capace di contrapporsi ai poteri forti,ma non urlando o dimenandosi come un asino nelle piazze,ma avere quella capacità di incidere effettivamente nella piaga della corruzione politica.O il Movimento 5 Stelle è in grado di fare questo o Beppe Grillo ha inventato il più grande reality della storia televisiva moderna :cittadini in politica.

Il sindaco di Roma deve avere la capacità di poter incidere effettivamente nella piaga della corruzione o deve andare a casa.

Virginia Raggi non è così ingenua come vuole far credere di apparire,svezzata nello studio di Cesare Previti ,alle vicende della politica.E' finita sui tetti del Campidoglio per sfuggire alle cimici della magistratura.Non si sale sui tetti del Campidoglio se non si è scaltri,furbi,capaci di ogni rocambolesca contorsione pur di proteggere ed alimentare il proprio potere.
 
Un codice il nome dei fratelli Marra,un codice massonico,che veniva utilizzato ormai da anni,sia dalla sinistra che dalla destra,per garantire continuità e contiguità alle lobby affaristiche che imperversano nella città di Roma.

Virginia Raggi e il codice Marra.Non c'e' dubbio che Virginia Raggi,più che una sindaca,appare come una pedina manovrata abilmente dalle eminenze grigie che l'hanno accompagnata fino alla poltrona di Sindaco di Roma.

Non c'e' dubbio che un abile regia muove ogni mossa della neo sindaca Virginia Raggi,nessuno entra per caso nello studio di Cesare Previti.Ci domandiamo adesso se il Movimento 5 Stelle non sia in realtà infiltrato da decine di pedine al servizio di una lobby interessata ad ipotecare il futuro del movimento fondato da Beppe Grillo,avendone contaminato chissà quanti dirigenti simpatizzanti ed eletti.Il Movimento 5 Stelle è un parito infiltrato,le diaspore di alcuni dei loro eletti, rappresentano questo preoccupante scenario.

Chi è Virginia Raggi? Per conto di chi agisce? Quali sono i suoi obiettivi finali? 

CorSera.it 

 

Da il Tempo Arrivano i guai, quelli veri, per Virginia Raggi, sindaco «per caso» di Roma Capitale per il MoVimento 5 Stelle. Dopo l’avviso di garanzia all’assessoreMuraro, difesa a spada tratta, l’arresto del fedelissimo Raffaele Marra, la bocciatura storica del Bilancio, ecco la scure dell’Anac sul conflitto di interessi per la nomina a direttore del Dipartimento Turismo di Renato Marra, fratello del suddetto Raffaele. Nove pagine in cui Raffaele Cantone lascia davvero poco spazio all’alibi del «complotto», tanto caro ai 5 Stelle. «La situazione di palese conflitto di interessi» di Raffaele Marra relativamente alla posizione del fratello Renato «era conosciuta dalla sindaca», si legge nella relazione dell’Anac. La dichiarazione della sindaca sulla piena conoscenza, ab initio, della situazione di potenziale conflitto di interessi del dott. Raffaele Marra relativamente alla posizione del fratello Renato - secondo l’Anac - non è sufficiente per rimuovere il conflitto».E non è tutto. Non solo la Raggi sapeva del conflitto di interesse, ovvero la promozione del fratello del direttore del Personale, che per legge avrebbe dovuto astenersi dalla procedura, ma si sarebbe assunta la piena responsabilità dell’intera procedura. L’Anac riporta, non a caso, la dichiarazione completa del sindaco grillino: «Sono a concoscenza del rapporto di parentela tra il dott. Raffaele Marra e il dott. Renato Marra, sin dal giorno del mio insediamento quale sindaca di Roma Capitale» e sul ruolo del direttore del Personale, nonché fratello del "promosso", la Raggi ha dichiarato: «che lo stesso (Raffaele Marra ndr) è stato di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali... Il dott. Raffaele Marra si è limitato a compiti di mero carattere compilativo....». Il dubbio, evidenziato, da Cantone è che non solo gli atti siano stati predisposti proprio da Marra ma che appare assai bizzarro come la nota protocollata del Campidoglio asserisca che «l’istruttoria sulle nomine di oltre 1500 candidati sia stata fatta dalla Sindaca in un periodo in cui - fa notare l’Anac - la stessa era in viaggio di rappresentanza in Polonia».


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