Nei giorni precedenti la strage, Mohamed Bouhlel ha effettuato sopralluoghi con il camion lungo la Promenade dove ha colpito il 14 luglio. Le telecamere di videosorveglianza lo avrebbero infatti ripreso al volante del camion. Il killer avrebbe inviato diversi sms a un complice, poi fermato, chiedendo più armi. Fermata una settima persona, rilasciata invece l'ex moglie dell'attentatore.Strage organizzata da dieci giorni - Una fonte vicino all'inchiesta ha rivelato a Le Figaro che Boulel avrebbe organizzato la carneficina una decina di giorni prima del 14 luglio. Il 31enne avrebbe infatti prenotato il camion frigorifero il 4 luglio a Saint Laurent fu Var e, come ha precisato il procuratore Molins, l'ha poi recuperato l'11 luglio. Avrebbe poi dovuto restituirlo il giorno prima della strage. Nella settimana precedente all'attacco, avrebbe anche svuotato il suo conto in banca, venduto l'auto e annunciato la propria radicalizzazione ai conoscenti. Tra gli ultimi movimenti bancari del tunisino ci sarebbe un acquisto su internet di 24 euro, che nel saldo appare soltanto con la causale 'Islam', ma che non corrisponde all'indirizzo di alcuna pagina web. La transazione risale al 6 luglio.
Il mistero del vetro del camion - Emerge intanto un dettaglio inquietante sul camion frigorifero: il vetro non è andato in mille pezzi nonostante sia stato raggiunto da decine di proiettili. Un particolare che lascia pensare che si tratti di un vetro blindato e che apre le porte all'ipotesi che l'operazione sia stata attentamente studiata nei minimi dettagli, prima di essere messa in atto.
Telefonata a uno jihadista di riferimento a Nizza - Poco prima di entrare in azione, Bouhlel ha telefonato a un uomo considerato vicinissimo a Omar Diaby, che sarebbe uno jihadista di riferimento a Nizza. Diaby non è però affiliato all'Isis bensì al fronte estremista Al Nusra. Una vicinanza tra l'attentatore e il radicalismo islamico sarebbe inoltre stata confermata dalle persone fermate sabato in relazione all'attacco lungo la Promenade. Il ministro dell'Interno francese, infine, ha parlato di una "rapida radicalizzazione" dell'uomo.

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