Annunciando l’esecuzione di quarantasette «terroristi» l’Arabia Saudita ha confermato di essere tra i Paesi del mondo che maggiormente fanno ricorso alla pena di morte, ma ha anche lanciato un devastante siluro. Uccidendo un leader religioso sciita, i sauditi minano gli sforzi internazionali in atto. Gli sforzi della comunità internazionale sono infatti volti ad aprire negoziati tra sunniti e sciiti nella speranza di battere l’Isis e di porre fine alla guerra civile siriana.
Nimr Baqer al Nimr nel 2009 aveva proposto ai suoi seguaci la secessione delle province saudite orientali, quelle più ricche di petrolio.

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