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EUROPA ALLARME TERRORISMO L'ISIS SI RITIRA DA RAMADI ACCERCHIATI GLI ULTIMI JIHADISTI

Baghdad, 26 dicembre 2015 -  L'Isis cede terreno. I miliziani dello Stato Islamico hanno perso la strategica e simbolica Ramadi. Lo afferma un portavoce delle forze irachene alla Cnn. "Il compound è sotto il nostro pieno controllo. Questo non significa che siamo entrati nel compound, significa che è stato circondato ed è pienamente sotto il nostro controllo" afferma Mohammed Ibrahim, portavoce del Joint Operations Command per l'Iraq. Tutti i combattendi dell'Isis hanno abbondonato l'ex sede del governo della città, ultimo 'fortino' dei jihadisti. Con l'ingresso delle truppe irachene nell'ex complesso governativo, le truppe del Califfato sono state dunque messe in rotta dopo 7 mesi. Si tratta di uno dei più importanti successi sul campo nella lotta contro gli uomini di Al Baghdadi, e di una vittoria strategica per la riconquiista della provincia di Anbar, la più estesa dell'Iraq, confinante con Siria, Giordania e Arabia Saudita. Successo che non viene tuttavia confermato dalla Difesa degli Stati Uniti.

I militari stanno avanzando nel vasto complesso lentamente, nel timore di ordigni esplosivi. Si ritiene che i jihadisti siano fuggiti a nordest della città. Labattaglia per Ramadi va avanti da giorni senza tregua. La città, nella provincia Al Anbar, era caduta nelle mani dei jihadisti lo scorso maggio. Martedì la controffensiva decisiva irachena. A rallentare l'avanzata dell'esercito, sostenuta dall'artiglieria irachena e da raid aerei della Coalizione a guida Usa, le mine disseminate dai miliziani dell'Isis. La televisione di Stato ha mostrato scene di festa nella città, ormai a notte fonda, con gente che sventola le bandiere dell'Iraq dalle auto o danzando per strada.

LA FUGA DEI MILIZIANI - I portavoce militari sono stati concordi nel riferire che i combattenti di Daesh sono fuggiti in massa per sottrarsi all'offensiva finale che non avrebbe lasciato loro scampo. "Tutti i combattenti di Daesh se ne sono andati. Non c'è più resistenza", ha riferito il portavoce delle forze irachene antiterrorismo Sabah al-Numan. Con l'aiuto dei raid aerei della coalizione internazionale, che sono proseguiti anche oggi con 28 incursioni nei cieli dell'Iraq e missioni mirate anche su Ramadi, l'esercito iracheno era entrato martedì nella città ed era penetrato fino al centro. Ramadi era caduta in mano ai jihadisti a maggio e venerdì il premier iracheno Haider al-Abadi aveva promesso che alla riconquista di Ramadi sarebbe seguita quella di Mossul.

ALLARME NELLA UE - Ieri era giunto alla polizia austriaca un allarme terrorismo nelle capitali europee, con possibili attentati entro Capodanno. La soffiata era stata fornita a Vienna da "un servizio di intelligence amico". All'allerta è seguita a distanza di poco tempo la notizia di un attacco terroristico sventato a Sarajevo in programma per Capodanno

IL RITORNO DEL CALIFFO - Sempre ieri, era uscito allo scoperto dopo mesi di silenzio il Califfo Abu Bakr Al-Baghdadi. In un messaggio audio, il capo dell'Isis aveva minacciato Israele: "La Palestina sarà il vostro cimitero". Il califfo assicurava che i raid non avevano indebolito l'Isis. 

AFGHANISTAN - Orrore contro orrore in Afghanistan, dove l'Isis ha decapitato quattro prigionieri appartenenti a gruppi armati filo governativi, che hanno risposto facendo lo stesso con quattro miliziani jihadisti detenuti. Lo Stato islamico aveva catturato i quattro combattenti lealisti la scorsa notte durante scontri a Nangarhar, dove cinque guerriglieri islamisti erano caduti nelle mani delle milizie che appoggiano il governo. Il responsabile del distretto di Achin, Haji Ghalib Mujahid, ha affermato che "per primo è stato Daesh a decapitare gli ostaggi, e dunque gli altri hanno lo stesso con quattro dei loro prigionieri, mentre il quinto è ancora in vita e sotto custodia". I filo governativi hanno lasciato le teste mozzate su paracarri lungo un strada.


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