''Basta scorrere la lista per capire quanto dettagliate fossero state le ispezioni. E basta guardare quel che resta dei palazzi del centro storico della citta' per capire che cosa non abbia funzionato - scrive il 'Corsera' - L'esempio piu' eclatante e' quello della scuola elementare De Amicis di San Bernardino. Il grado di vulnerabilita' assegnato dagli esperti era 36, il piu' alto. Nella tabella sui livelli di pericolo erano previste tre opzioni: danno lieve, danno severo, collasso. E cosi' il grado di resistenza assegnato nell'ipotesi di sisma piu' grave era 0,099, cioe' nullo. Al di la' dei numeri e dei calcoli matematici la conclusione era chiara: cosi' come era costruito, il palazzo non avrebbe potuto resistere a un terremoto di forte intensita'. Esattamente quello che e' avvenuto, il tetto e' crollato e le mura sono pericolanti. Stesso discorso per la casa dello Studente, per la prefettura, per l'ospedale San Salvatore. Perche' anche in questi casi la 'vulnerabilita'' era stata ben evidenziata dai tecnici, ma gli enti gestori non hanno provveduto a sanare le carenze''.
Nella relazione preliminare che dovra' essere esaminata dal procuratore Alfredo Rossini e dal suo sostituto Fabio Picuti, scrive ancora il 'Corriere della Sera', ''e' ricostruita la storia di un disastro purtroppo annunciato. Una devastazione della quale si chiedera' conto nei prossimi giorni alle imprese edili che hanno costruito i palazzi senza rispettare la normativa e a chi avrebbe dovuto vigilare perche' questo fosse evitato''. (segue)
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