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Juve. Il nuovo stadio. Un segnale per la B.

Roma 30,Nov. (Corsera.it) I dirigenti della Juventus hanno dato inizio ad una nuova era dell’organizzazione calcistica decidendo di costruire uno stadio fatto su misura per i tifosi. Il nuovo stadio delle Alpi. Il calcio business che non si esaurisce nei 90 minuti di una partita. Lo stadio business con 24 bar, 8 ristoranti,esercizi commerciali, kinder garden aree verdi, 4000 posti macchine, oltre alle sontuose sedi della società e del museo storico della Juve. Potrà contenere 40.000 spettatori.

 

 

 

 I tifosi si troveranno a guardare gli incontri a distanza ravvicinata. Stadio sicuro, studiato in modo da impedire qualsiasi tentativo eversivo da parte di tifosi esagitati. L’era moderna del calcio italiano è iniziata. E’ un segnale per le altre squadre della serie A che da tempo vogliono percorre la liberalizzazione impiantistica. E’ un segnale soprattutto per le squadre che sono costrette a vivere nella mediocrità della serie B. Tutte le società del girone infernale per uscire dal ghetto e cominciare a fare business devono costituirsi in una lega autonoma e indipendente dalla lega di A, ma è fondamentale che ciascuna società realizzi il proprio stadio a misura del tifoso come sta facendo la Juve con il suo nuovo impianto. Le novità nel nostro sistema calcistico sono ostacolate .Non si vuole cambiare e ciò dipende dal sistema pubblico che si è cristallizzato, ossidato, nella difesa di posizioni di potere del CONI e delle federazioni.Il termine liberalizzazione fa paura, non si vuole accettarlo. Istituire un doppio campionato nazionale, abolire la scala mobile delle retrocessioni e delle promozioni, adottare il numero chiuso, aprire al libero scambio senza lacci e laccioli al mercato, inebetisce il potere. Non si comprende che la repressione delle violenze dei tifosi non passa attraverso l’adozione di norme dissuasive dettate dal parlamento e dalla presenza massiccia delle forze dell’ordine. E’ allargando la partecipazione spalmata su due campionati paritetici e dotandosi le società di propri stadi a misura del tifoso, che si neutralizza o si riduce il fenomeno della violenza.

Renato Corsini.


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