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ITALIA DEFAULT TASSE CASE TRISE ENRICO LETTA IL PAESE E' IN GINOCCHIO

L’introduzione del tributo sui servizi comunali (TRISE) ”comportera’, tra il 2013 e il 2014, un rilevante aumento della tassazione sia con riferimento all’abitazione principale sia sulle seconde case sfitte, pari rispettivamente al 72% e al 19%”. A dirlo il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili Paolo Buzzetti nel corso dell’audizione sulla manovra di bilancio svolta il 28 ottobre in Senato davanti alle commissioni Bilancio riunite. Buzzetti, pur apprezzando la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per la riqualificazione energetica degli edifici, nell’attuale misura potenziata (rispettivamente 50% e 65%), ha evidenziato le ”preoccupazioni per le conseguenze sugli investimenti immobiliari derivanti dal nuovo impianto impositivo sugli immobili, ed in particolare dal tributo sui servizi comunali (TRISE) che, con la sua componente relativa ai servizi comunali indivisibili (TASI), si sommera’, su una seconda casa, all’IMU ed alla tassa sui rifiuti”. Un impianto che ”non solo si scontra con l’esigenza di semplificazione L’introduzione del tributo sui servizi comunali (TRISE) ”comportera’, tra il 2013 e il 2014, un rilevante aumento della tassazione sia con riferimento all’abitazione principale sia sulle seconde case sfitte, pari rispettivamente al 72% e al 19%”. A dirlo il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili Paolo Buzzetti nel corso dell’audizione sulla manovra di bilancio svolta il 28 ottobre in Senato davanti alle commissioni Bilancio riunite. Buzzetti, pur apprezzando la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie e per la riqualificazione energetica degli edifici, nell’attuale misura potenziata (rispettivamente 50% e 65%), ha evidenziato le ”preoccupazioni per le conseguenze sugli investimenti immobiliari derivanti dal nuovo impianto impositivo sugli immobili, ed in particolare dal tributo sui servizi comunali (TRISE) che, con la sua componente relativa ai servizi comunali indivisibili (TASI), si sommera’, su una seconda casa, all’IMU ed alla tassa sui rifiuti”. Un impianto che ”non solo si scontra con l’esigenza di semplificazione della tassazione sugli immobili, ma rappresenta un sicuro disincentivo all’investimento immobiliare, che invece andrebbe sostenuto, alleggerendo il prelievo sull’acquisto”. L’ANCE E LE TASSE SULLA CASA – Per questo il numero uno dell’Ance ha sottolineato l’opportunita’ di introdurre ”misure incentivanti”, come la deducibilita’ ai fini del reddito imponibile IRPEF dei costi d’acquisto, incentivi all’affitto anche a favore delle imprese locatrici e forme di detassazione delle permute tra vecchi fabbricati e nuove costruzioni ad alta efficienza energetica. Preoccupazioni che non hanno lasciato indifferente il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. ”Le loro preoccupazioni sono anche le mie, considerato il lavoro di questi sei mesi per il rilancio degli investimenti sulla casa. Dobbiamo lavorare sulle modifiche della service tax insieme con i relatori della legge in Parlamento e con il ministero dell’Economia, tenendo conto dei numerosi contributi ricevuti in questi giorni. In particolare, tra le altre proposte, occorre prevedere con certezza l’introduzione obbligatoria da parte dei comuni delle detrazioni sulla prima casa, gia’ previste nella legge 214/2011, senza modificare il limite massimo di flessibilita’ del 2.5 per mille loro concesso”.

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