Roma 23 Ottobre 2013 Corsera.it
Debito pubblico record siamo nelle mani di Dio.
Debito pubblico record per l’Italia nel secondo trimestre del 2013. Secondo l’Eurostat è arrivato al 133,3%, in crescita del 3 punti percentuali rispetto ai primi tre mesi dell’anno quando era al 130,3%. Il nostro, resta il secondo debito pubblico Ue più alto dopo la Grecia (169,1%) e con uno dei maggiori incrementi tra primo e secondo trimestre di quest’anno.
EUROZONA - Ma anche il debito pubblico aggregato dei 17 paesi dell’eurozona è salito nel secondo trimestre passando al 93,4% del Prodotto interno lordo e segnando un incremento di 1,1 punti percentuali rispetto al primo trimestre dell’anno. Rispetto al secondo trimestre del 2012, è cresciuto anche il debito pubblico aggregato della zona euro (+3,5 %) mentre quello dell’Ue è salito di 2,1 punti percentuali. Debito pubblico record per l’Italia nel secondo trimestre del 2013. Secondo l’Eurostat è arrivato al 133,3%, in crescita del 3 punti percentuali rispetto ai primi tre mesi dell’anno quando era al 130,3%. Il nostro, resta il secondo debito pubblico Ue più alto dopo la Grecia (169,1%) e con uno dei maggiori incrementi tra primo e secondo trimestre di quest’anno.
EUROZONA - Ma anche il debito pubblico aggregato dei 17 paesi dell’eurozona è salito nel secondo trimestre passando al 93,4% del Prodotto interno lordo e segnando un incremento di 1,1 punti percentuali rispetto al primo trimestre dell’anno. Rispetto al secondo trimestre del 2012, è cresciuto anche il debito pubblico aggregato della zona euro (+3,5 %) mentre quello dell’Ue è salito di 2,1 punti percentuali.
MADRID - Nel frattempo la Banca centrale spagnola ha fatto sapere che è uscita dalla recessione: dopo oltre due anni si prevede una crescita del Pil dello 0,1% nel terzo trimestre del 2013. Un aumento che «dopo nove trimestri consecutivi di cali», si accompagna a un miglioramento sul fronte dell’occupazione, ha osservato l’istituto centrale stimando che la disoccupazione raggiungerà, nel terzo trimestre, il dato meno negativo dall’inizio della crisi, dopo aver segnato il 26,3% nel secondo trimestre.

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