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CORSERA ECONOMIA MATTEO CORSINI L'ITALIA IN RECESSIONE RISCHIA IL DEFAULT PERICOLO PER I BTP ITALIANI

Roma 6 Ottobre 2013 Corsera.it di Matteo Corsini Economia Italia crisi euro.Non c'e' che dire,mario Draghi,ha forse ragione ad essere preoccupato per la situzione italiana,ma non soltanto la BCe,anche le altre istituzioni europee,hanno agito male e lentamente.L'Italia rischia un default,si legge la sua febbre dal termometro del mercato immobiliare,che continua a scendere,malgrado impulsi positivi.LA recessione economica sta spazzando via le aziende italiane come fuscelli al vento,la colonna portante,il real estate,soffre ad ogni latitudine e longitudine,e in molte citta',la paralisi edilizia ha portato al fallimento centinaia di aziende.Come non avvedersi di tutto questo? L'abnorme fardello del debito pubblico e' la sequoia gigante che pesa sul nostro capo,che tentenna e forse un giorno potrebbe implodere,spezzarsi,esattamente come la Grecia.Siamo in questo vortice da mesi,malgrado le speranze di una debole ripresa dell'area dell'eurozona,i principali vettori di questa febbre virus,sono inascoltati.L'Italia e' un paese a forte vocazione turistica e l'Euro non fa che peggiorare le cose.L'italiano medio ha perduto,soltanto negli ultimi diciottomesi,oltre il 50% del suo patrimonio immobiliare.Con questo dobbiamo fare i conti,non con altro,e men che mai con la teoria economica,sopratutto quella monetaria,che ha fatto sbandare il paese.Se crolla l'Italia implode l'Europa.Il rischio default e' dietro l'angolo e purtroppo dovesse accadere,si manifestera' improvvisamente,lasciando di stucco tutti quanti,sopratutto i governanti audaci e mediocri.Default,default per l'Italia,rischio di stabilita' a causa del debito pubblico.Difficile predire il futuro,ma se il mercato immobiliare non comincia ad invertire la sua discesa,saranno dolori per tutti. "Il messaggio che i mercati inviano" all'Italia e agli altri Paesi in situazioni politiche instabili "è chiaro: stabilità e riforme", ma "le maggiori pressioni dovrebbero venire dall'interno, dovrebbero fare riforme per il loro bene". Lo ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi. Il presidente dell'Eurotower ha anche lanciato un allarme per lo shutdown americano: ''E' un rischio, se prolungato'' per la ripresa ''degli Stati Uniti e del mondo'', ha rilevato. La Bce non esclude di utilizzare altri strumenti straordinari in futuro, incluso un nuovo Ltro, ha aggiunto Draghi aggiungendo di non vedere uno spostamento della crisi dai piccoli ai grandi Paesi. 'Vedo - ha rilevato - una ripresa che è debole, disomogenea e fragile, e che parte da livelli molto bassi", ha detto ancora Draghi. Gli ultimi dati confermano ulteriormente che l'inflazione nell'eurozona dovrebbe rimanere sotto tono e ''il miglioramento graduale dell'attività economica''. I tassi resteranno ''al livello attuale o più basso'' per tutto il tempo necessario, ha aggiunto Draghi. I segnali registrati nel mese di settembre confermano il ''previsto'' miglioramento della crescita economica nell'eurozona, dopo un secondo semestre ''buono''. La Banca Centrale Europea nella riunione di oggi ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento fermo allo 0,50%. La decisione era attesa dal mercato Rehn, stabilità Italia fa bene a Europa - "La stabilità politica dell'Italia fa bene all'Europa": il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, interpellato dall'ANSA a Parigi ha risposto così a chi gli chiedeva un commento sul voto di fiducia al governo di Enrico Letta. Barroso, bene, potrà proseguire riforme - Per la Commissione Ue "la stabilità politica è vitale per l'Italia ed è quindi molto positivo che il governo potrà continuare senza interruzioni le riforme avviate": lo dice il presidente Josè Barroso precisando che "è cruciale evitare una crisi politica artificiale che può minare la fiducia degli investitori nella ripresa". Consiglio Ue, bene stabilità politica - "La stabilità politica nella zona euro e in qualunque Stato della zona euro è accolta con favore e porta al rafforzamento di crescita e occupazione": è quanto fa sapere il gabinetto del presidente Ue Herman van Rompuy precisando che "non commentiamo mai la situazione politica interna dei Paesi".

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