Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Piazza G. Verdi,6/a
00191 Roma
Roma, 13 maggio 2013.
Segnalazione di presunta ingannevolezza.
Il fatto.
Nella punta di Ballarò 7 maggio 2013 trasmessa dal terzo canale della Rai-Tv alle ore 21,05, è accaduto quanto segue. Nella trasmissione erano presenti due candidati alle elezioni comunali di Roma indette per il 26-27 maggio.Gianni Alemanno e Alfio Marchini.Il conduttore Giovanni Floris nell’introdurre l’argomento non ha mai menzionato anche i nomi degli altri candidati e le relative liste che partecipano alla competizione elettorale. Sono 19 le liste presentate e ammesse. Congiuntamente hanno raccolto oltre 20 mila firme di sottoscrittori. Durante la trasmissione Marcello Sorge editorialista del quotidiano
Ora appare evidente la pervicacia e arbitraria esclusione dalla competizione elettorale degli altri candidati. Il linea di principio deontologico il comportamento del giornalista appare censurabile per il profilo dell’omessa informazione sugli altri candidati. Ma è rilevabile un altro profilo. L’ingannevolezza del messaggio nella specie del “product placement” o nella induzione subliminale. Più pertinente nel caso di specie è l’induzione subliminale. Il messaggio non raggiunge paradossalmente il livello della coscienza ma il messaggio è percepito inconsciamente e agisce nella direzione voluta dal conduttore della trasmissione. Occorre osservare che questo sistema di ingannevolezza si basa sulla esclusione degli altri concorrenti alla competizione elettorale concentrando l’interesse su alcuni candidati.Nell’ambito di una trasmissione di larga udienza televisiva di un servizio pubblico sostenuto anche con le risorse della collettività non si può non osservare la sussistenza di un danno d’immagine in capo agli altri concorrenti.
Se si considera la televisione di Stato un operatore pubblicitario e lo è quale tramite degli interessi di prodotti e di servizi degli inserzionisti, non si può a priori sostenere che i candidati alle elezioni non rientrino nella categoria degli inserzionisti. La loro stessa apparizione in televisione a titolo gratuito ne qualifica il fine che non è soltanto politico ideologico anche e soprattutto personale. La stessa definizione del termine concorrenza è sufficiente a giustificare il fumus di un messaggio ingannevole trasmesso agli ascoltatori dalla.....
trasmissione Ballarò. I competitori alla elezioni si possono qualificare imprenditori nell’ottica della legge che disciplina la pubblicità ingannevole. Muovono risorse economiche per il fine che si intendono prefiggere.Il punto dolente è che il conduttore Giovanni Floris nel sottacere gli altri concorrenti ha inconsapevolmente trasmesso un messaggio ingannevole. Rimane il fatto accertabile e incontrovertibile. Gli amministratori degli enti locali sono imprenditori si muovono nell’ottica imprenditoriale sempre che ne abbiano la capacità.
Si chiede l’intervento della Autorità.
Dr.Matteo Corsini candidato a Sindaco di Roma
Co.el. Roma Risorge
Via Eustachio Manfredi 21
Roma 00197
Tel.068086058
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