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WALL STREET MERCATI AZIONARI TORNA LA BUFERA.UNICREDIT TORNA L'INCUBO INCULATE.

Roma 31.3.2009(Corsera.it) di Big Mac

 E' bastato uno starnuto di Barack Obama per lanciare le borse azionarie mondiali in una caduta vorticosa in cui le principali banche italiane sono rimaste impigliate.Prima fra tutte la fragile Unicredit , che dopo essere ricorsa agli aiuti di stato per 4 miliardi di euro, e strenuamente difesa dal suo A.d. Alessandro Profumo ,circa le strategie espansive nell'Est europa,adesso si sbriciola come una patatina.Ma peggio  qualcuno teme che al primo colpo di tosse di uno di questi famigerati paesi ex comunisti,il titolo potrebbe tonfare anche sotto quota 0.60 centesimi picchiando verso nuovi minimi.Il calcolo è presto fatto,se dopo gli utili superiori alle attese conseguiti durante il 2008 la banca è rapidamente risalita in un balzo di euforia speculativa fino a 1.50,senza essere riuscita a superare quella soglia psicologica,quale valore potranno avere i titoli nel corso del 2009 in cui le attività peggioreranno e si attendono utili decisamente inferiori?

I paesi dell'Est rappresentato un enorme azzardo,perchè le condizioni del credito una volta deteriorate non hanno alcuna garanzia istituzionale e giuridica.I paesi ex comunisti sono ancora luoghi in cui vige la delinquenza organizzata,i mercati sono controllati dai mercanti della droga e delle armi,la criminalità politica e militare non ha eguali.Sono paesi che rischiamo il collasso e se questo dovesse accadere il pericolo di guerre civili e laceranti guerre intestine tra opposte fazioni rischia di gettare nel baratro quei luoghi impervi.Inutile dire che le autorità europee potranno ben poco,se qualcosa dovesse andare storto e non esistono garanzie per eventuali immissioni di denaro.

Alessandro Profumo è come costretto a difendere le sue strategie espansionistiche e lo ha fatto scegliendo il tempo migliore,quando il titolo recuperava ferocemente sui listini il valore perduto.Ma era un fuoco di paglia,altri incauti investitori ci hanno già rimesso le penne,truffati dai rating emessi da alcune aziende che mentre il titolo correva sorreggevano la corsa indicando il target price di 1.90 centesimi,come dire tornate a comprare perchè sarete ricchi.

Inutile dire che il profumo che circola dalle parti di Piazza Cordusio è ancora quello di gigantesche inculate che gli investitori continuano a subire,incredubli di loro stessi,del patimento che provano guardando i propri risparmi roviniare nel baratro di un sistema che continua a non innovare le regole e mantenere gli schemi fissi dell'orrenda speculazione,quella che colpisce selvaggiamente i cittadini indifesi,coloro che credono e immaginano un futuro roseo e che invece sono chiusi dentro le gabbie di uno zoo a fare bella mostra delle loro chiappe arrossate.

 


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