Roma 27.3.2009(Corsera.it) di Matteo Corsini Presidente Corsini real estate consulting.
Era il marzo del 2000 quando soffiai da sotto il naso il primo portafoglio UNIPOL ad alcuni protagonisti del real estate italiano,tra loro quella Aedes che oggi vive un momento devastante di crisi a causa di investimenti immobiliari improvvidi. Dietro di lei anche Pirelli Re di Puri Negri che rimase a bocca asciutta ,ma che puntava al piatto forte e con una serie di rialzi da paura fece man bassa dei successivi portafogli,impedendo a noi di fare bene il nostro mestiere a prezzi calmierati. Nacque in quei giorni la bolla edilizia immobiliare in Italia,la virulenza con la quale questi gruppi acquistavano proprietà immobiliare era devastante. Per un lungo periodo abbiamo dovuto sopportare l’arroganza di questi player nazionali che senza guardare ai fondamentali hanno continuano a razzolare qualsiasi cosa gli capitasse a tiro,e questo oggi si vede a scapito degli azionisti,degli investitori.Inutile mettere in luce questa perifrasi del settore immobiliare,perché nessuno in quel momento era disposto ad ascoltare,tutti si gettavano a capofitto nella pozza d’oro che di lì a presto sarebbe diventata la loro bara.
Arroganza,occhi foderati di prosciutto,avidità di crearsi una ricchezza in proprio ,sono forse questi gli elementi che hanno condotto molto delle aziende attive nel settore immobiliare a rovinarsi seguendo quel fiuto di managers improvvisati nell’immobiliare.
Questo settore come molti altri ha il fetore della strada e chi non ci ha vissuto dentro non può afferrare quando cambia il vento e non si accorge delle nuvole in arrivo. Non c’è lavoro o professione che non abbia bisogno di una lunga e sana gavetta,perché l’esperienza del mercato non si impara nei banchi di scuola e non si studia dentro i libri,se qualcuno poi di questi arguti dirigenti lo abbia mai fatto.
Scuoto la testa oggi a vedere tanto dolore,tanta distruzione di valore e patrimonio,in un mercato che si dovrebbe considerare solido e indistruttibile. Eppure qualcuno,anzi in molti non si sono fermati,non hanno lasciato il piede dal pedale dell’acceleratore e sono finiti schiantati contro un muro.
Adesso non c’è che da rimboccarsi le maniche e affrontare la dura legge del mercato e sfidare il presente.
Il piano casa di Silvio Berlusconi potrebbe essere una occasione unica per far ripartire il settore immobiliare e credo che l’idea sia del tutto straordinaria,anche se il Cavaliere l’ha saccheggiata dal mio programma elettorale di Sindaco di Roma. Ne sono lusingato,ma durante la campagna elettorale delle amministrative a Roma del 2003 non c’era nessuno a parlare di emergenza casa,tranne il sottoscritto.Adesso sembra lo sport nazionale.
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