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CORSERA CONI ELEZIONI PRESIDENTE IL GIANO BIFRONTE GIOVANNI MALAGO' RAFFAELE PAGNOZZI

Roma 24 Gennaio 2013 Corsera.it

Elezioni CONI. Giovanni Malagò. Il 19 febbraio si elegge il successore di Gianni Petrucci. E’ il momento opportuno per chiudere il ciclo dei presidenti burocrati ex dipendenti dell’ente pubblico.Raffaele Pagnozzi è il favorito sulla carta. Malagò l’outsider . Un manager per innovare il sistema sportivo italiano. Introdurre il concetto d’impresa nell’organizzazione delle attività sportive. Lo stesso principio che muove l’economia in tutti i settori della società della produzione di beni e servizi.  Giulio Onesti dopo le dimissioni indicò suo successore naturale Franco Carraro. Elezione....

avvenuta senza rivali. Si è da quel momento innescato un sistema dinastico di potere nel antefatto di quella caduta inaspettata e drammatica. Colse i presidenti delle federazioni disuniti e incerti tanto da non pensare a ostacolare l’ascesa predestinata di Carraro.  In seguito si dimette per motivi di ambizione politica naufragati con l’uscita di scena di Bettino Craxi.Al suo posto l’automatica elezione di Arrigo Gattai. Successione dinastica. Nel frattempo si andava consolidando all’interno dell’ente pubblico il potere della burocrazia amministrativa. Un potere vanamente contrastato da Gattai privo di carisma.Al ciclo dei presidenti di estrazione esterna al CONI esauritosi con Onesti, Carraro,Gattai, se ne è aperto un altro di estrazione burocratica. Pescante, Petrucci e ora probabilmente Pagnozzi.  Funzionari di carriera cresciuti sotto l’ombrello protettivo di Carraro. Nel 2009 il professor Franco Chimenti presidente della Federgolf tentò di entrare in competizione con Petrucci. Abbandonò la peregrina idea dopo una partita di golf con Carraro. In modo particolare Pagnozzi gode del paracadute del neo candidato al Senato. Lo ha seguito prima al dicastero del turismo e dello spettacolo dopo al Comune di Roma durante la marcia trionfale di Craxi.

Giovanni Malagò tenta ora l’assalto a quel potere dei burocrati. La logica massonica dell’appartenenza solidale al mantenimento dello status quo nell’ordinamento sportivo. Un fatto decisamente nuovo l’apparizione di un manager. Il momento per chiudere definitivamente il ciclo dei burocrati è apparentemente favorevole.Con le elezioni politiche in fieri i susseguenti adempimenti istituzionali, il diverso probabile dispiegamento dei partiti in Parlamento, l’attenzione sul CONI sarà molto scarsa. C’è una voglia diffusa in generale di aria nuova.Malagò ha la possibilità di innescare un nuovo e moderno ciclo nella gestione dell’ente. La tendenza è di disinnescare il sistema pubblico parassitario con il coinvolgimento dell’iniziativa privata. Dare impulso alle risorse umane tecniche professionali coinvolte nelle attività sportive. Il progresso dello sport non si realizza con le sovvenzioni dello Stato dall’effetto deprimente e acquiescente su posizioni di rendita. Il concetto d’impresa lo stesso che muove l’economia in tutti i settori della società  della produzione di beni e servizi.Il contribuente non può sopportare che le sue risorse siano spese per mantenere il potere pubblico e coloro che lo rappresentano. Petrucci ha dato le dimissioni da presidente del CONI dopo le elezioni alla presidenza della federbasket. Continua però a percepire gli emolumenti derivanti dalla carica di presidente della CONI spa fino al 30 giugno 2014. E’ evidente l’incompatibilità osservando che la coincidenza delle cariche di presidente CONI ente e CONI spa determina la decadenza di entrambe. Pane per i denti della Corte dei Conti.

Renato Corsini



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