Roma 6 Gennaio 2013 CORSERA.IT di Renato Corsini
La società civile nel mezzo del duello Bersani- Monti. Bersani e Renzi interpretano in modo sostanziale e non solo formale lo spirito della società civile. Il suo essere partecipativo per il consolidamento della Costituzione repubblicana. Che cosa vuole dalle istituzioni e dalla politica la società civile? Il lavoro. Rappresenta il progresso civile della Repubblica (ar.1 Cost.) L’onore.Rappresenta l’onestà morale e intellettuale del rappresentante del popolo (art. 54 Cost.) La laicità. Rappresenta lo Stato (art.3 Cost.) La cultura. Rappresenta il valore educativo della Nazione (art.9 Cost.) La libertà. Rappresenta l’inviolabilità della persona,uomo e donna (art.13 Cost.) Il pensiero. Rappresenta la libertà della persona (art.21 Cost).
La giustizia. Rappresenta l’eguaglianza (art.22.Cost.) L’economia. Rappresenta la parità tra uomo e donna (art.37 Cost.) La democrazia. Rappresenta la partecipazione attiva e diretta dei cittadini nella politica (art.49 Cost.).
La società civile vuole e pretende l’attuazione nella lettera e nello spirito della Costituzione della Repubblica italiana la più bella del mondo. Così l’ha chiamata Benigni nel suo stupendo spettacolo televisivo trasmesso dalla Rai. Un’incompiuta o parzialmente incompiuta. La società civile è una bella espressione di democrazia partecipativa. Guarda alla Costituzione e traccia una sintesi, che non può che non essere incompleta, dei valori e delle realizzazioni a cui tende e che vuole che la politica attui e consolidi costantemente nel tempo. L’essenza della politica, il suo profumo, non inquinato, ammorbato, dagli interessi della politica malata, degli interessi personali, della ricerca del potere fine a se stesso,dello spreco delle risorse della collettività.
L’affermazione dello Stato laico per il progresso civile. C’è una differenza sostanziale nell’interpretazione dello spirito della società civile tra Bersani e Monti. E’ nella valorizzazione dell’etica propedeutica alla sana politica ricercata e non accolta con il metodo partecipativo fin dal costituirsi del corpo elettorale. Stridente con l’etica della Costituzione è l’interpretazione del prof. Monti speculare all’etica dell’innominato. La scelta riconducibile a criteri personali e non partecipativi. L’individuazione della persona che sia aderente alla propria esigenza programmatica e all’equilibrio del suo potere.
Con Monti lo Stato laico rimarrà impantanato, invischiato, nella melassa della politica opportunista e conservatrice , del compromesso come metodo didattico. Quel tipo di politica sempre apprezzato dalle gerarchie cattoliche che si posizionano laddove avvertono che lo Stato laico è meno valorizzato dalla destra e dal centro degli schieramenti. Una intromissione che ostacola la laicità. Monti è una delusione per questo profilo. E’ vero che ne avverte il pericolo.Ciò che vuole rappresentare è un movimento civico e non un partito collocabile al centro degli schieramenti progressista e non conservatore. Ma dovrà pagare il dazio e cedere all’opportunismo dei suoi alleati che non vogliono lo Stato laico. Collocano a sinistra lo Stato laico rappresentato dal partito democratico e dai suoi alleati e ne osteggiano la politica progressista minando le buone intenzioni di Monti. Ma ormai i giochi sono fatti. Il professore si è fatto ingabbiare.
Renato Corsini.
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