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NEW YORK DUE POLIZIOTTI AL SOLDO DELLA MAFIA CONDANNATI ALL'ERGASTOLO.

Roma 8.3.2009(Corsera.it)

Fonte Corriere della Sera. NEW YORK — I tabloid l'hanno paragonato a Serpico, il celeberrimo film di Sidney Lumet interpretato da Al Pacino sulla corruzione della polizia nella New York degli anni Settanta. E proprio la passione per il cinema aveva indotto uno di loro, anni fa, ad accettare una piccola parte nel film di Martin Scorsese «Goodfellas», ambientato fra i mafiosi di New York. Protagonisti del nuovo scandalo che ha ispirato ben tre bestseller da cui Hollywood sta per girare un film sono due poliziotti newyorchesi a riposo. Condannati dal tribunale federale di Brooklyn per ricatto, traffico di stupefacenti, riciclaggio e per aver compiuto almeno otto omicidi per conto della mafia, negli anni '80, mentre erano ancora in servizio, ironicamente, proprio come investigatori di punta nella caccia agli esponenti di Cosa Nostra.

I due sono Stephen Caracappa, 67 anni e Louis Eppolito, 61, due detective del New York Police Department per anni sul libro paga di Anthony «Gaspipe» Casso, numero due del clan Lucchese, una delle potenti cinque famiglie newyorchesi di Cosa Nostra. La sentenza di colpevolezza nei loro confronti era stata pronunciata già nel 2006 ma poi annullata da un giudice secondo cui erano scaduti i termini di prescrizione, prima di essere nuovamente dichiarata ammissibile da una corte d'appello, nel 2008. Al decimo piano dell'aula gremita dell'US District Court di Brooklyn il giudice Jack Weinstein non ha voluto far sconti. Eppolito è stato condannato all'ergastolo più cento anni di carcere e 4,75 milioni di dollari di multa, e Caracappa all'ergastolo più 80 anni e 4,25 milioni di dollari di multa. «Hanno commesso un tradimento nei confronti della popolazione e della polizia di New York», ha tagliato corto Weinstein, «non c'è possibilità che escano vivi dal carcere».

Per compiere alcuni degli omicidi, secondo l'accusa, i due poliziotti avrebbero agito in divisa, fermando le macchine delle loro vittime, in modo da poterle facilmente uccidere. Ma proprio come in tanti film di mafia hollywoodiani, la loro spietatezza non era certo commisurata all'arguzia. Una volta diedero l'indirizzo di un giovane operaio dei telefoni, - omonimo di tale Nicholas Guido ricercato dalla mafia - che fu ucciso al posto del vero bersaglio di fronte alla sua casa a Park Slope dopo che il suo nome era stato trafugato dai computer del NYPD. L'annuncio della loro condanna ha scatenato un putiferio tra i familiari delle vittime.

I due imputati potranno infatti continuare a percepire la pensione di poliziotto, in quanto concessa prima della loro incriminazione. Eppolito, in pensione dal 1990, continuerà così a ricevere l'assegno mensile di 3,896 dollari, contro i 5,313 di Caracappa, suo superiore. «E' disgustoso», ha commentato all'uscita dal tribunale Yael Perlman, figlia del commerciante di diamanti Israel Greenwald, ucciso dai due nel 1986. L'uomo era stato fermato in autostrada dai due detective, ucciso e poi seppellito sotto il negozio di un auto-meccanico. «Allora avevo sette anni», ha testimoniato tra le lacrime la Perlman, «i resti di mio padre furono trovati soltanto nel 2005». In mancanza del cadavere, la sua famiglia non poté mai ricevere il magro assegno dell'assicurazione e fu condannata a vivere per anni tra gli stenti.


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