ROMA 2 NOVEMBRE 2012 CORSERA.IT DI MATTEO CORSINI
LA STAMPA GRILLO CANDIDA DI PIETRO AL QUIRINALE.REPORT HA FATTO A PEZZI ANTONIO... DI PIETRO E L'USO DEI FONDI DEL PARTITO,L'AGENZIA IMMOBILIARE IN ALLEGRA GESTIONE FAMIGLIARE DISINTEGRA LA REPUTAZIONE DEL LEADER DELL'IDV,BEPPE GRILLO SI SMARCA DAL LIMBO NEUTRALISTA E LANCIA LA CORSA ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA DELL'EX MAGISTRATO ANTONIO DI PIETRO,CHE SUCCEDE IN CASA DEI GRILLINI? IL MOVIMENTO CINQUE ...
STELLE COMINCIA A SUBDORARE CHE DEVE ENTRARE A MANI FORTI IN PARLAMENTO,ANTONIO DI PIETRO DIVENTA IL CAVALLO DI TROIA NELLE MANI DI BEPPE GRILLO,CHE SANTIFICANDOLO IPOTECA IL CONSENSO DEI DI PIETRISTI A SUO FAVORE.LOTTA DI CLASSE. INSOMMA.IL MOVIMENTO CINQUE STELLE SI AGGREGA CON L'ESERCITO IN FUGA DELL'ITALIA DEI VALORI.
REPORT MUOVE A SCACCO MATTO CONTRO L'ITALIA DEI VALORI E ANTONIO DI PIETRO,L'EX ALLEATO PD,CHE NEGLI ULTIMI MESI SI E' PROFUSO IN UNA CAMPAGNA PROPAGANDISTICA CONTRO IL PARTITO DMEOCRATICO.QUALCUNO HA DECISO DI BUTTARLO FUORI,IN PASTO AGLI STESSI LEONI DEL SUO PARTITO,CONDANNATO DAL GIUSTIZIALISMO CHE LO HA RESO CELEBRE.BEPPE GRILLO CON PERFETTO TEMPISMO LANCIA DI PIETRO AL QUIRINALE,PER TENTARE DI CAUTERIZZARE LA FERITA DELL'EMORRAGIA CHE STA SCATURENDO ALL'INTERNO DEL PARTITO.
IL MOVIMENTO CINQUE STELLE IN CONTRATTACCO PER IMPEDIRE CHE L'IDV SFASCIANDOSI VADA AD INGROSSARE LE FILA DEL PARTITO DMEOCRATICO.ORMAI SI CAVALCA LA CAMPAGNA ELETTORALE PER MUOVERE A SCACCO MATTO PER LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO.NON CI SONO PIU' DUBBI ORMAI,IL MOVIMENTO CINQUE STELLE AFFIORA DALLA LAGUNA DEL LIMBO NEUTRALISTA PER CANDIDARSI A GOVERNARE IL PAESE.ADESSO LA BATTAGLIA POLITICA SARA' INTENSA E SENZA ESCLUSIONE DI COLPI.IL FATTO QUOTIDIANO DIVENTA DUNQUE LA CLAVA PER PROCURAR BATTAGLIA DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE DI BEPPE, GRILLO.
MI DOMANDO ADESSO COSA SUCCEDERA' IN ITALIA CON LA DISINTEGRAZIONE DEL PDL,SILVIO BERLUSCONI FUORI GIOCO,L'IDV A LACRIME E SANGUE,LO SCONTRO POLITICO E' TRA PD UDC E MOVIMENTO CINQUE STELLE,MA IN MEZZO MILIONI DI ITALIANI,QUELLI DI SERIE B,QUELLLI CHE NON SONO DENTRO NE CON GLI UNI E NE' CON GLI ALTRI.IL GRANDE PARTITO DELL'ASTENSIONISMO,GLI ITALIANI CHE NON RIENTRANO NELLE CLASSIFICHE DEL MERITO,SIA PER I REQUISITI MORALI,ITALIANI CHE HANNO SUBITO CONDANNE,AVUTO PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA E CON IL FISCO.MOLTI DI QUESTI ITALIANI CONSIDERATI DI SERIE B DALLA POLITICA,SONO QUELLI CHE PORTANO AVANTI IL PAESE,SONO GLI IMPRENDITORI,GNETE CHE TUTTI I GIORNI DEVE FRONTEGGIARE LA BUROCRAZIA,I CONTRATTI DI LAVOROI,IL FISCO,I COSTI DELLE AZIENDE.GLI ALTRI,GLI UNI E GLI ALTRI,SONO QUELLI CHE SUCCHIANO IL SANGUE AGLI ITALIANI DI SERIE B,VIVONO ALLE LORO SPALLE,CON STIPENDI E VITALIZI,CARTE DI CREDITO E BANCOMAT.
C'E' UNA TERRA DI NESSUNO CON MILIONI DI ITALIANI DENTRO,ABBANDONATI E ALLA DERIVA,LUNGO I SUOI CONFINI GLI ESERCITI POLITICI,SCHIERATI PER FARNE MANBASSA,PER SUCCHIARNE LE RISORSE.TROVERANNO UN LEADER,QUALCUNO CHE SAPRA' RIPORTARLI IN SERIE A?
L'ARTICOLO DELLA LA STAMPA.
La trasmissione Report provoca nell’Idv lo stesso effetto di uno tsunami. Da domenica scorsa, infatti, da quando gli inviati di Milena Gabanelli hanno fatto i conti in tasca al leader Antonio Di Pietro, nulla è più come prima. Dopo un Ufficio di presidenza durato 48 ore, nel quale si fa autocritica e ci si prepara a una fase congressuale, oggi, arrivano le “onde anomale”. La prima, in ordine di tempo, è l’intervista di Di Pietro a “Il Fatto” in cui il leader dell’Idv dà per morto il partito e paventa il rischio di restare fuori del Parlamento alle prossime elezioni. E la seconda è quella che provoca Grillo lanciando dal suo blog l’dea di Di Pietro al Quirinale.
«È un uomo onesto», scrive il leader del M5S, «con la schiena dritta», che in questi ultimi anni «è stato l’unico in Parlamento a opporsi al berlusconismo» e pertanto è l’uomo giusto per diventare presidente della Repubblica. Sul web si scatena la bagarre e dipietristi e grillini se le suonano di santa ragione. Ma soprattutto si scavano solchi nell’Idv. Il primo a risentirsi è il capogruppo alla Camera Massimo Donadi, da sempre il più critico con il lato “movimentista” di Di Pietro. Lui fa due più due tra l’intervista del leader e la dichiarazione di Grillo e definisce una «presa in giro» la riunione fiume dell’ufficio di presidenza. Di Pietro, infatti, afferma Donadi, «con gesto assai poco nobile si era già cucito una tela per conto proprio». «Se la sua idea - aggiunge - è quella di uccidere l’Idv per andare con Grillo, bene, faccio i miei auguri a tutte e due» ma è chiaro che la storia «del “partito di Antonio Di Pietro” finisce qui». «Basta con i partiti dalle figure carismatiche», prosegue, si ricominci con «persone magari non conosciute, ma che abbiano voglia di fare una vera politica per salvare il paese».
«È ora di cambiare leader», gli fa eco Pancho Pardi. E «basta anche con i parenti in politica». Il senatore assicura di essere sempre stato contrario anche all’ingresso del figlio e della moglie di Di Pietro. E di «averglielo sempre detto a Tonino». Non ha dubbi anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: «L’Idv ormai è morto», commenta a fine giornata. Molti altri parlamentari tra cui Borghesi e Zazzera si stringono, invece, intorno al leader. Ma è Grillo quello che gli lancia un’ancora, un “assist”, sebbene molti vi leggano una sorta di «omicidio politico». «Ha allevato, forse consapevolmente, piranha e squali che pensava di tenere a bada e che ora mostrano le loro fauci - scrive Grillo nel blog - però in questi lunghi anni di inciucio tra il Pdl e il Pdmenoelle, senza di lui, in Parlamento si sarebbe spenta anche l’unica flebile luce rimasta accesa». Avrà anche «un caratteraccio - insiste - ma ha la schiena dritta» e «dobbiamo dirgli ancora grazie» per aver raccolto le firme per il referendum.
Il combinato disposto delle due onde anomale porta alcuni dell’Idv a pensare che l’ex ministro abbia in serbo, come mossa segreta, quella sciogliere il partito: cosa che porterebbe una parte dei componenti a confluire nel Pd e un’altra a sciogliersi tra i grillini. Da tempo, infatti, si sospetta che ci sia un corteggiamento esterno dei principali protagonisti della forza dipietrista. Al quale sinora però si era fatto fronte. In realtà ad ammettere che ci sarebbero state difficoltà in vista delle prossime elezioni è lo stesso Di Pietro: «Mediaticamente siamo morti» ammette a “Il Fatto”. E veniamo «esclusi» perché rompiamo le scatole al governo Monti e critichiamo «Napolitano per il confitto di attribuzione». Risultato: l’Idv si trova con «porte sbarrate a sinistra e porte sbarrate ovunque». Ormai «siamo isolati», sbotta, e se andasse «male faremo opposizione fuori dal Palazzo. Tiferemo Beppe Grillo». Lo stesso che oggi accorre in suo soccorso.
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