TRIPOLI 14 SETTEMBRE 2012 CORSERA.IT
INNOCENCE OF MUSLIM,IL FILM BLASFEMO SU MAOMETTO,DEL PRODUTTORE IMMOBILIARISTA CALIFORNIANO SAM BACILE,HA SCATENATO LA GUERRA SANTA DEI FANATICI RELIGIOSI ISLAMICI.UNA PELLICOLA OFFENSIVA CHE HA FINITO DI INCENDIARE IL MEDIORIENTE COME UN VULCANO CHE IMPROVVISAMENTE DIVAMPA.A TRIPOLI,NEL NORD DEL LIBANO,I FANATICI HANNO INCENDIATO UN FASTFOOD KENTUCKY FRIED CHICKEN.INCENDI E SCONTRI SONO IN CORSO NEL LIBANO DEL SUD,IN TUNISIA,FINO AL SUDEST ASIATICO.
Una folla di 300 estremisti islamici ha assaltato e dato alle fiamme un Kentucky Fried Chicken, la catena americana di fast food, a Tripoli, nel nord del Libano. Il bilancio e' di un morto e 25 feriti. L'attacco e' avvenuto nelle stesse ore in cui il Papa Benedetto XVI iniziava a Beirut una storica visita pastorale in Libano.
TUNISIA: MANIFESTANTI IRROMPONO NELL'AMBASCIATA USA
Un gruppo di manifestanti e' riuscito a scavalcare il muro di cinta dell'ambasciata Usa a Tunisi e ad ammainare la bandiera americana per sostituirla con una bandiera islamica. I manifestanti hanno appiccato il fuoco ad alcuni alberi all'interno del giardino della sede diplomatica statunitense e infranto gli infissi di diverse finestre. Una colonna di fumo nero esce dall'edificio che ospita la sede diplomatica.
SUDAN: ALMENO UN MORTO, ASSALTO ALLE AMBASCIATE
Un manifestante e' rimasto ucciso nei pressi dell'ambasciata Usa a Khartoum, in Sudan. Un gruppo di dimostranti e' riuscito a fare breccia nel muro di cinta della sede diplomatica. Subito dopo, testimoni riferiscono di colpi di arma da fuoco che si sono sentiti dall'interno dell'edificio. Manifestanti hanno fatto irruzione anche nel compound delle ambasciate di Germania e Gran Bretagna, dove la folla e' riuscita a sfondare il cordone di polizia attorno alle due rappresentanze. La folla ha ammainato la bandiera tedesca e al suo posto ha issato un vessillo islamico. Appiccato un incendio davanti all'ingresso principale della rappresentanza diplomatica. Il ministero degli Esteri tedesco ha reso noto che tutto lo staff dell'ambasciata a Khartoum e' illeso.
224 FERITI IN EGITTO, APPELLO DI MORSI ALLA CALMA
Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha lanciato un appello alla calma dopo che almeno 224 persone sono rimaste ferite negli scontri davanti all'ambasciata Usa al Cairo tra polizia e manifestanti. Al Cairo manifestanti hanno lanciato pietre contro i poliziotti che sbarravano la strada verso l'ambasciata Usa. Un'auto e' stata ribaltata e data alle fiamme lungo la via che da piazza Tahrir conduce alla rappresentanza diplomatica, dove la strada e' stata sbarrata con grandi blocchi di cemento.
RIVOLTA ANCHE A GAZA, "MORTE ALL'AMERICA, MORTE A ISRAELE"
La protesta contro il film basfemo della figura di Maometto e' esplosa anche a Gaza. Migliaia hanno sfilato lungo le strade della citta' e a Rafah, nonostante Hamas avesse ieri invitato i cittadini a non aderire alle manifestazioni attese per il dopo preghiera del venerdi'. Impugnando le bandiere di Hamas e dei movimenti della Jihad migliaia di persone hanno urlato "Morte all'America, morte a Israele".
PROTESTE ANCHE NEL SUDEST ASIATICO
Le proteste contro il film su Maometto sono arrivate anche nel sud-est asiatico: 10mila manifestanti sono scesi in strada a Dacca, in Bangladesh, e hanno tentato di raggiungere l'ambasciata americana. La folla, riunita davanti alla moschea di Baitul Mokarram Mosque, ha bruciato bandiere americane e israeliane, inneggiando al profeta e lanciando slogan. Ingente lo schieramento delle forze dell'ordine: centinaia di agenti, insieme a reparti anti-sommossa armati di cannoni ad acqua, hanno seguito i dimostranti, impedendo loro di raggiungere la rappresentanza diplomatica statunitense. Manifestazioni sono state inscenate anche sotto l'ambasciata Usa a Giacarta, in Indonesia, dove piu' di 350 fondamentalisti, tra cui donne e bambini, hanno condannato la pellicola che "insulta il profeta di Allah", definendola "una dichiarazione di guerra". Un centinaio di dimostranti della minoranza sciita hanno chiesto l'esecuzione del regista Sam Bacile. Proteste, piu' contenute, si sono tenute anche in diverse localita' della Malaysia.
Una trentina di rappresentanti di varie organizzazioni islamiche si sono radunati sotto l'ambasciata Usa a Kuala Lumpur e hanno consegnato una lettera in cui si chiede alle autorita' americane di togliere la clip del film da YouTube, impedire che venga diffusa e processare l'autore per "crimini contro i diritti umani". Manifestanti hanno inscenato proteste anche a Batu Caves, popolare luogo turistico vicino alla capitale, e nella citta' settentrionale di Ipoh.
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