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CORSERA ECONOMIA BCE L'EUROPA TIFA MARIO DRAGHI

(ANSAmed) - BRUXELLES - Eurofalchi e colombe affilano le armi a poche ore dal consiglio della Bce di oggi al cui esito é appesa la sorte dell'euro. A favore di un intervento dell'Eurotower per l'acquisto di bond di Spagna e Italia in funzione anti-spread, si sono schierati ieri il presidente della Ue Herman van Rompuy e il presidente francese Francois Hollande, mentre da Berlino è giunto l'altolà di Angela Merkel a Mario Draghi. La cancelliera tedesca "può accettare" un piano di acquisti di titoli di Stato "temporaneo" da parte della Bce "ma non acquisti illimitati", ha riferito un parlamentare della Cdu, Norbert Barthle, dopo una riunione a porte chiuse con la Merkel ed altri deputati del partito. Si tratta di dichiarazioni riferite, non confermate dal governo, che indicano però a quale livello sia salita la tensione tra i leader europei in vista della battaglia finale per fare calare ...

la febbre degli spread.

Un'Europa divisa in due: blocco nordico e Stati con la tripla A da una parte; blocco dei paesi del Sud, con Italia e Spagna a fare da capofila e la Francia a sostenerle, dall'altra. Non è un caso che oggi a Francoforte, oltre al commissario Ue Rehn, invitato permanente, sarà presente in via straordinaria anche il presidente dell'Eurogruppo Juncker.

In queste ultime ore, il fronte favorevole a super Mario si é rafforzato. In mattinata, è stato van Rompuy ad aprire le dichiarazioni pro-Draghi. Parlando agli ambasciatori europei ha osservato che "il livello dello spread di alcuni Paesi non è sempre giustificato dai loro fondamentali" ed ha espresso "pieno sostegno" ad una "serie di possibili azioni" della Bce per far fronte alla "frammentazione dei mercati finanziari". Nel pomeriggio, questi concetti sono stati ripetuti da van Rompuy in un incontro all'Eliseo con Hollande e quindi rilanciati dal presidente francese: "Il Consiglio europeo di giugno aveva approvato un dispositivo che permette ai meccanismi europei di stabilità e alla Bce di intervenire", ha ricordato in una nota al termine dell'incontro. Anche il presidente della Commissione Ue, José Durao Barroso, ha affermato il diritto di Francoforte "di intervenire e reintervenire" quando ci sono "minacce all'integrità" dell'euro. "Il primo mandato della Bce è l'esistenza stessa dell'euro, non solo la stabilità dei prezzi", ha spiegato Barroso, che oggi sarà a Roma per un incontro con il premier Monti.

La voce degli eurofalchi sembra invece essersi indebolita negli ultimi giorni. Finlandia ed Olanda - la prima alle prese con i primi segnali di crisi economica, la seconda con una campagna elettorale dagli esiti molto incerti - hanno attenuato le dichiarazioni roboanti contro il piano di acquisto dei bond.

Sul fronte degli equilibri interni alla Bce, fonti accreditate alla stampa olandese hanno riferito che la posizione della Bundesbank è isolata e che il governatore Jens Weidmann potrebbe essere l'unico oggi a votare contro Draghi. Gli altri governatori rigoristi, l'olandese Klaas Know, il lussemburghese Yves Mersch e il finlandese Erkki Liikanen, secondo 'Het Financieele Dagblad, ''non si oppongono alla ripresa degli acquisti dei titoli di Stato" e dunque Draghi potrà probabilmente contare su un ampio consenso fra i 23 consiglieri votanti.(ANSAmed).


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