Washingon 21.1.2009(Corsera.it) Mentre Barack Obama e sua moglie Michelle hanno ballato tutta la notte alle feste di Washington e la crisi finanziaria non dà tregua e l'attività degli speculatori oggi più che mai è frenetica.La paura della recessione,la paura della disoccupazione mette le ali alle cattive notizie e i trader d'assalto fanno man bassa di titoli azionari per poi venderli nel giro di poche ore.Quando la speranza si alterna alla delusione il comportamento dei risparmiatori privati è sempre più irrazionale e diventano più vulnerabili,l'investimento in borsa diventa quella scmmessa contro le delusioni della vita.Ma tra le vittime eccellenti di questo nuovo millennio ci sono sicuramente i giornali di carta stampata che ormai non reggono all'urto della crisi economica.I budget pubblicitari si riducono,la concorrenza di internet è sempre più agguerrita e le news ormai si leggono quasi essclusivamente sul web.Il New York times in queste ore sta riducendo costi e personale come del resto accade anche al di quà dell'oceano dove RCS e Gruppo editoriale l'Espresso si leccano le ferite,crollo del fatturato e crollo delle vendite in edicola.Sono anni che si profetizza la fine dei giornali di carta stampata,forse questa volta è arrivato il momento della fine di questa era,la congiunzione è terrificante.
I conti del gruppo editoriale l'Espresso.
Va ricordato che i margini dei primi nove mesi del 2007 beneficiavano di un effetto positivo straordinario di €11,6mn (€7,8mn a livello di utile netto) dovuto al diverso trattamento contabile del TFR conseguente alle variazioni normative.
I risultati conseguiti dal Gruppo Espresso nei primi nove mesi del 2008 vanno inquadrati nel difficile contesto di mercato che sta interessando l'economia a livello mondiale. L'aggravarsi della crisi finanziaria e dei fattori di incertezza sullo scenario di breve e medio termine hanno, infatti, avuto impatti fortemente negativi sia sulla propensione agli acquisti delle famiglie sia sull'attività produttiva delle imprese: in Italia, nei primi sette mesi del 2008 la domanda dei consumatori ha subito una flessione del 2,2% e fra maggio e luglio anche la produzione industriale è scesa ai livelli minimi degli ultimi quattro anni. Gli effetti della crisi hanno colpito e colpiranno in special modo i consumi e, dunque, il mercato della pubblicità dove il calo degli ordini e delle vendite sta già inducendo le imprese a ritardare i lanci di nuovi prodotti ed a ridurre i budget di spesa.
In questo contesto di mercato, i risultati del Gruppo Espresso a settembre hanno risentito di fattori fortemente negativi sul fronte dei ricavi (pubblicità ed, in misura più ridotta, anche andamento delle vendite di quotidiani e periodici), solo parzialmente bilanciati dalla tenuta dei margini dei prodotti opzionali e da recuperi sui costi. Per far fronte alla flessione del fatturato, in parte congiunturale ma in parte anche strutturale, sono stati attivati una serie di interventi sui costi che a regime, anche attraverso piani di riorganizzazione aziendale legati all'introduzione di nuove tecnologie, consentiranno di abbassare i costi di oltre €50mn rispetto al 2007 (€13mn è stato il risparmio già realizzato a fine settembre) e l'organico di oltre 150 unità nell'arco di un triennio.
L'ulteriore grave peggioramento delle aspettative sull'evoluzione generale del quadro macroeconomico lascia presagire che la flessione dei consumi e degli investimenti potrebbe ancora accentuarsi. Tale situazione ha spinto e spingerà il management ad individuare in tutte le aree di attività del Gruppo ulteriori azioni di contenimento dei costi operativi, inclusi quelli del personale.
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