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MUMBAI UN ITALIANO TRA LE VITTIME SI CHIAMA ANTONIO DE LORENZO.

Mumbai 27,Nov.Ultima ora 10.15.(Corsera.it) Mentre scriviamo i commandos dell'esercito e  i corpi  antiterrorismo sono riusciti a riprendere il controllo dell'albergo Thaj Mahal e a liberare gli ostaggi .Purtroppo tra le vittime della strage terroristica c'è anche un italiano Antonio de Lorenzo.Mumbai la capitale economica dell'India ieri sera è stata presa d'assalto da gruppi armati che hanno scatenato la loro cieca violenza contro i turisti degli alberghi,cercando disperatamente quelli americani e inglesi.L'azione scattata contemporaneamente ricorda molto la strategia dell'attacco alle Torri Gemelle di New York,in cui la contemporaneità degli attentati ebbe successo marchiandoli con il nome della sigla del terrore per eccellenza AL Qaeda.

 

News in diretta da altre fonti.La Repubblica.

Ci sono ancora ostaggi invece nell'altro albergo assaltato dai terroristi, l'Oberoi. Mercoledì sera i terroristi hanno preso in ostaggio decine di occidentali, soprattutto americani ed inglesi. Gli attacchi sono stati rivendicati dai Deccan Mujahideen, un gruppo estremista finora sconosciuto. Gli italiani al momento bloccati negli alberghi di Mumbai sarebbero 10-15. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini. Tra loro c'è anche una donna con la figlia di sei mesi. «Solo un paio di persone mancano all’appello, gli altri li abbiamo raggiunti perché hanno il cellulare. In alcuni casi sono persone che ci chiamano dalle loro camere d’albergo, dove si sono barricati» ha spiegato il titolare della Farnesina. «Siamo di fronte - ha aggiunto il titolare della Farnesina - a un strategia meticolosa che non può che appartenere ad Al Qaeda». Da parte sua il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sapere di seguire con preoccupazione, attenzione costante e apprensione per la sorte degli italiani coinvolti, la vicenda degli attentati a Mumbai.


SPARATORI E ESPLOSIONI - Da ore continuano a susseguirsi sparatorie ed esplosioni nella città indiana. Il governo ha inviato l'esercito per affiancare la polizia di Mumbai e centinaia di uomini dei corpi speciali come la Rapid Action Force e i commandos della National Security Guard (NSG), specialisti delle operazioni anti-terrorismo. Quattro terroristi e undici poliziotti sono morti negli scontri a fuoco. Le forze speciali indiane hanno avviato blitz per liberare gli ostaggi e all'alba si sentivano ancora colpi d'arma da fuoco nel Taj Mahal hotel.

BLITZ - Almeno quattro terroristi si trovano ancora asserragliati all’interno del Tah Mahal, uno degli hotel di lusso di Mumbai attaccati mercoledì. Lo riporta il sito web del Times of India. All’interno dell’hotel ci sono tra i 40 e i 50 ospiti, secondo quanto ha riferito una fonte della sicurezza. Sia al Taj che all’Oberoi (dove ci sarebbero ancora tra i 100 e i 200 ospiti, oltre a una decina di terroristi) sono state udite oggi sparatorie ed esplosioni. L’esercito ha circondato i due hotel, e le unità speciali avrebbero già lanciato l’assalto finale per liberare gli ostaggi. Tre le vittime straniere accertate: si tratta di un giapponese, di un australiano e di un britannico.

GLI ITALIANI COINVOLTI - Il console italiano a Mumbai Fabio Rugge ha spiegato che «in in città si trovavano molte persone di passaggio e che la situazione è ancora molto fluida». «Quello che sappiamo - ha aggiunto - è che da circa cinque ore alcuni gruppi terroristi hanno fatto irruzione al Taj Mahal e all'Oberoi; da allora non sappiamo cosa sta accadendo, se non per il tramite di contatti telefonici con chi si trova ancora dentro gli hotel, non essendo riuscito ad evacuare in tempo». Comunque molti italiani sono riusciti a lasciare l'albergo «appena hanno sentito i colpi d'arma da fuoco» e «con molti di questi, direi con tutti, siamo in contatto».

PRESI DI MIRA DUE ALBERGHI DI LUSSO - Gli attentati hanno preso di mira gli alberghi di lusso e i locali frequentati dai turisti. La tv ha mostrato le immagini delle fiamme che invadono la hall dell'hotel più famoso della città, il Taj Mahal. Due europarlamentari sono riusciti a fuggire dall'albergo: si tratta della tedesca Erika Mann, che per ore era rimasta nascosta nelle cucine dell'hotel e del polacco Jan Tadeusz Masiel. Insieme a loro è riuscito ad allontanarsi dall'hotel anche un funzionario, che fa parte della delegazione dell'Europarlamento. Vi sono state anche sparatorie vicino ad alcuni edifici dell'area di Colaba-Nariman Point, dove si trovano gli alberghi e altri luoghi frequentati dai turisti, tra cui molti italiani, come il pub Leopold's. Esplosioni e spari sono stati avvertiti anche a Mazgaon, la stazione di scambio della metropolitana e nell'area di Crawford market.

IL TESTIMONE - Nell'albergo Oberoi - a cui ha dato l'assalto la polizia indiana dopo che vi si erano asserragliati i terroristi - ci sono anche due italiane chiuse nella loro camera: una donna e una bambina di sei mesi. Stanno bene e la «bambina è tranquilla», ha assicurato il console italiano a Mumbai. Un testimone britannico ha riferito mercoledì sera che i terroristi cercano chiunque abbia un passaporto britannico o statunitense. Il cittadino inglese che si trovava all'hotel Oberoi quando hanno fatto irruzione uomini armati, ha riferito alla televisione Sky News che un italiano è stato lasciato andare dopo che i terroristi erano venuti a conoscenza della sua nazionalità. Al momento nella città indiana sono presenti circa 200 italiani.

LA RIVENDICAZIONE - Secondo il quotidiano on line Times of India gli attentati sono stati rivendicati dai «Deccan Mujahiddin», gruppo terroristico islamico indiano fino ad oggi poco conosciuto. È infatti la prima volta che un sedicente gruppo terrorista usa l'appellativo "Deccan", il nome dell'altopiano che occupa la maggior parte dell'India peninsulare, con un'altitudiane tra i 305 e i 915 metri e alcuni picchi di oltre 1.200 metri. Ma a partire dal 2008 è comparso nella mappa del terrorismo indiano il gruppo autoproclamatosi "Mujaheddin indiani", che ha rivendicato due serie di attentati, i primi il 13 maggio nel mercato di Jaipur, con un bilancio di 63 morti e 216 feriti, e gli altri il 30 ottobre nello stato dell'Assam, con 76 morti. Nel primo caso i "Mujaheddin indiani" avevano minacciato nuovi attacchi a siti turistici indiani se Delhi avesse proseguito nel suo non meglio precisato sostegno a Washington e Londra. Comunque fonti dell'intelligence Usa citate dalla Cnn non escludono una matrice islamica per gli attacchi di Mumbai. «Se fossero militanti islamici nessuno sarebbe sorpreso», ha detto una fonte della Cnn.



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