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MELANIA REA OMICIDIO IGNAZIO LA RUSSA E IL BUNGA BUNGA EROTICO DELLE SOLDATESSE

Ascoli Piceno 24 Maggio 2011 CORSERA.IT

Al Ministro della Difesa on.Ignazio La Russa,non interessa la giostra erotico sessuale avvenuto tra Salvatore Parolisi e le reclute del 235° Reggimento Piceno.Fatti estranei all'Esercito,rapporti personali.Così vengono descritti e indicati dallo Stato Maggiore dell'Esercito.Ignazio La Russa  dorme e con lui l'intero Stato Maggiore dell'Esercito? E' tollerata dunque una zona franca nell'ambito della logistica dell'esercito italiano,dove tutto può accadere.

L'Ufficio stampa dell'Esercito italiano smentisce che siano mai state avviate indagini della magistratura militare sul caso dell'omicidio di Melania Rea.Eppure è ....

....conclamata la circostanza che il caporalmaggiore Salvatore Parolisi intrattenesse relazioni sessuali e sentimentali con le reclute,il cui compito al contrario era quello di attendere soltanto nell'istruzione militare e non certamente in quella erotico sessuale.

"La magisatratura militare dovrebbe essere...

...informata dalla magistratura ordinaria."E' quanto emerge da alcune dichiarazioni rilasciate quest'oggi dal capo ufficio stampa colonnello Marco Centritto alla agenzia di stampa AGI.Eppure le resopnsabilità dei militari,dovrebbero essere accertate anche tramite un'indagine interna,perchè i comportamenti "irregolari"sono ormai definiti,o quanto meno descritti dalle stesse testimonianze rese agli inquirenti, dalle due soldatesse amanti del Salvatore Parolisi.

Lo Stato Maggiore dell'esercito,dunque,non considera che al momento vi siano ragioni sufficienti per aprire un'indagine interna,al contrario,sarà soltanto la magistratura ordinaria a dover offrire "un risultato incontrovertibile nelle indagini del caso di Melania Rea". Vale a dire che alcuna utile informazione potrebbe scaturire dalla verifica dei rapporti personali tra il caporalmaggiore Salvatore Parolisi e altri esponenti dell'Esercito,che non considerano rilevanti eventuali "amicizie particolari"  originate da interessi diversi da quelli strettamente militari.

Ci domandiamo allora,di chi avrebbe avuto paura Salvatore Parolisi e cosa temesse allora da una eventuale "sputtanamento" da parte della moglie a fronte dei suoi molteplici rapporti sessuali con le reclute?

Ci domandiamo quale sia il confine della zona franca erotico sessuale,superato il quale, lo Stato Maggiore lo consideri sufficiente ad aprire un'indagine della sua magistratura? Sono o non sono le due soldatesse amanti del Salvatore Parolisi,reclute del Reggimento Piceno ? Oppure si immagina che siano state "rimorchiate" altrove?

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 AGI) - Ascoli Piceno 24 mag.- "E' necessario che la magistratura inquirente e in carabinieri arrivino ad un risultato incontrovertibile nelle indagini per il caso di Melania Rea, e solo di fronte a fatti certi, noi ci potremo muovere direttamente per la parte che potrebbe riguardarci".
  Cosi' all'Agi l'ufficio stampa dell'Esercito Italiano, in relazione alla vicenda dell'omicidio della 29enne di Somma Vesuviana e delle attenzioni degli investigatori sul vedovo della donna, il caporalmaggiore e istruttore di soldatesse ad Ascoli, Salvatore Parolisi. " A noi non risulta che siano state avviate indagini interne all'Esercito, sui comportamenti di Parolisi o su quanto sarebbe accaduto nella caserma Clementi - dicono dall'ufficio stampa. E' chiaro che alla nostra Arma potrebbe essere stati chiesti degli elementi ulteriori per far luce sulla vicenda, ma sarebbero stati disposti dalla magistratura ordinaria, dagli inquirenti che stanno gia' da tempo svolgendo l'inchiesta complessiva". L'ufficio stampa smentisce anche che la magistratura militare abbia gia' o starebbe per aprire un indagine propria sul caso : "Sono solo fantasie di blogger che non fanno informazione, e non sono neppure registrati come testate giornalistiche." Quanto alla possibilita' di azioni disciplinari, nei confronti del caporalmaggiore Parolisi, fonti dell'Esercito non le escludono, solo pero' se dalle indagini in corso da parte degli inquirenti ascolani emergessero delle "responsabilita' certe". Insomma, se ci accertassero delle "molestie a personale militare o degli illeciti commessi nell'ambito della caserma, scatterebbero delle punizioni molto dure, e la magistratura militare ne sarebbe poi certamente informata. Ma siamo molto lontani da questa situazione - puntualizzano dall'ufficio stampa - perche' il militare non e' neppure indagato. Quindi non possiamo far altro che attendere, con la massima disponibilita' a collaborare, l'esito delle indagini degli investigatori di Ascoli" .


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