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DELITTO MELANIA REA UN CODICE ROSSO PER SALVATORE PAROLISI?

Torino 20 Maggio 2011 CORSERA.IT

Carmela Melania Rea è stata uccisa in un bosco,quello di Ripe di Civitella,teatro degli addestramenti,anche notturni delle reclute del 235° Reggimento Piceno.Un luogo perfettamente conosciuto palmo a palmo dalle stesse soldatesse e dai loro istruttori.Un luogo simbolico,come il chiosco rifugio,alcova delle effusioni erotiche che avvenivano nelle nottì tra le soldatesse e gli stessi istruttori? Non fu....

...proprio lo stesso Salvatore Parolisi ad indicarlo come luogo dove ebbe un rapporto sessuale con la moglie Carmela Melania Rea,alcuni giorni prima del misfatto?

Il rifugio è il simbolo perfetto di una vendetta passionale,ma anche il luogo dove far recapitare un messaggio eloquente insieme al cadavere della vittima.Un luogo stregato,il confine tra la verità e il segreto che avvolge questa vicenda torbida e violenta. 

Un delitto perfetto in un luogo perfetto,dove le celle dei telefonini persino si accavallano,rendendo impossibile decifrarne con esattezza il loro percorso.Un delitto...

....perfetto che non ha lasciato traccia alcuna,anzi,le fa sparire,mentre dopo la morte si infierisce con altre coltellate sul corpo della vittima.

Chi è tornato sul luogo del delitto,per creare la scena del depistaggio e per ripulire le eventuali tracce lasciate dall'assassino,è un "ripulitore" come si chiama nel gergo militare o dei servizi segreti,qualcuno che ha ricevuto un incarico delicato  per tagliare fuori ogni potenziale indizio per risalire all'autore del delitto,nasconderlo da occhi indiscreti.L'intervento di uno o più "ripulitori" spiegherebbe addirittura la divisa "particolare" di Salvatore Parolisi,che quel pomeriggio era stato notato in calzoncini e ciabatte.Qualcuno che ha seguito i momenti dell'omicidio e che in un secondo momento è  intervenuto a raccogliere i vestiti "sporchi" e macchiati di sangue dell'assassino,scomparendo nel nulla pochi attimi dopo.Soltanto in questo caso,Salvatore Parolisi,avrebbe potuto commettere l'omicidio o parteciparvi e ritornare tra le altalene insieme alla figlia.Questo spiegherebbe anche la presenza di un'ausiliaria,che ha forse avuto il compito di stare con la bambina,la stessa donna che alcuni testimoni,hanno visto allontanarsi dal pianoro di Colle San Marco.

Carmela Melania Rea è morta a sua insaputa,vittima di un segreto da custodire ad ogni costo,di un "codice rosso", che forse aveva il solo scopo di spaventarla e che invece è finito in tragedia.Melania Rea conosceva benissimo qualcosa,che forse lo stesso marito Salvatore Parolisi,aveva avuto il compito di mettere a tacere.Ma qualcosa non è andato per il verso giusto? Che Melania REA si sia rifiutata di tacerlo? Soltanto in questo caso,potrebbe giustificarsi un gesto inconsulto da parte del marito, che avrebbe visto la sua carriera militare compromessa per sempre,insieme a quella di altri misteriosi protagonisti che adesso si nascondono dietro le quinte?

Cosa aveva scoperto Carmela Melania Rea di così orribile da condurla alla morte? 

Gli investigatori pensano che il comando in "codice rosso", abbia finito per armare la stessa mano del marito,Salvatore Parolisi , e che proprio lui si sia fatto scappare la situazione di mano con la stessa moglie.Eppure,il caporalmaggiore si professa innocente,o forse non è il solo colpevole,il solo autore materiale di un delitto,che qualora non avesse un movente passionale,sarebbe la prova certa, di una ferita purulenta all'interno di un organismo malato che vive come un parassita,nell'ambito delle stesse forze armate.

E' in questa direzione che infatti lavorano gli inquirenti,si cerca il bandolo della matassa tra le mura della Caserma del 235° Reggimento Piceno e nella vita parallela di Salvatore Parolisi,perchè la morte di Carmela Melania Rea non è opera di un mostro apparso e scomparso nel nulla del bosco e neanche il disperato gesto di un folle d'amore.

Noi di CORSERA.IT escludiamo che Salvatore Parolisi sia l'autore del delitto,e che Melania sia stata vittima di un agguato,vittima di un segreto impenetrabile,che forse aveva carpito vivendo accanto al marito,ma di cui non aveva forse compreso bene la pericolosità.

CORSERA.IT COPYRIGHT

 


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