Ascoli Piceno 16 Maggio 2011 CORSERA.IT
Nell'omicidio di Melania Rea,il marito Salvatore Parolisi pare uscire dalla scena del delitto.Lui stesso si dichiara innocente,malgrado si stato sottoposto a decine di ore di interrogatorio da parte degli inquirenti.
Ma le indagini hanno portato alla luce la doppia identità del caporalmaggiore Salvatore Parolisi,istruttore di reclute femmine durante il giorno e Rocco Siffredi di...
...notte.La Caserma del 235° Reggimento Piceno,era in realtà,lo scenario inusitato di una segreta quanto peccaminosa attività sessuale tra lui e le sue reclute.Ma soltanto tra lui e le eclute,oppure al gioco erotico partecipavano anche altri istruttori? Parliamo di una relazione sentimentale con Ludovica,oppure di un rito della perdita della verginità per molte delle matricole? Fin dove si è spinto il gioco,se di gioco possiamo parlare?
La caserma del 235° Reggimento Piceno,letto tra le righe dell'inchiesta,appare come un puttanaio,dove all'istruzione delle armi,si alterna quella del gioco erotico,del bondage irrefrenabile,dove realtà e sogno erotico si mischiano in movenze pericolose quanto conturbanti.
Fin dove si è spinto il gioco erotico di Rocco Siffredi in questa misteriosa e allucinante sceneggiatura da film horror? Fin dove conosciamo la verità delle relazioni sessuali tra reclute e istruttori nella Caserma del 235° Reggimento Piceno? Siamo proprio certi che qualcosa di molto grave non sia forse accaduto e non si manifestasse ogni notte?
Carmela Melania Rea aveva scoperto queste relazioni pericolose? E quante sono? Ma sopratutto,Salvatore Parolisi è l'unico soldato ad averle sfruttate oppure altri colleghi adottano le stesse modalità istruttive?
Se Salvatore Parolisi,come crediamo,sia del tutto innocente,il movente dell'omicdio della moglie è sicuramente da individure tra le pareti della Caserma del 235° Reggimento Piceno,laddove le reclute femmine,giovani e provenienti da mezza Italia,sono state sottoposte a giochini erotici,quelli che come abbiamo visto non lasciano scampo.Qualcuna o molte di loro hanno perduto la verginità tra le mura della Caserma?
Il movente del delitto si origina forse dalla Caserma del 235° Reggimento Piceno,nasce tra quelle mura,forse l'odio e la voglia di vendetta,nei confronti di qualcuno che ha contribuito a rovinare la vita,ad offendere la dignità e l'onore,di qualcuno che vive nell'ombra,ma che lo osservava e ha voluto colpirlo nel suo affetto più grande,la donna amata.
CORSERA.IT
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