Dubai 8.1.2009 (corsera.it)
Al Milan di oggi serve più il culo di David Beckham che la fortuna nei campi di calcio. E’ più utile il sorriso strega donne dell’asso inglese che la punizione di Ronaldo.
Il Milan stellare che ci eravamo abituati a conoscere non esiste più,forse per ragion di Stato,insomma per motivi politici. Un Milan schiacciasassi peserebbe sul destino politico del Premier,mentre lastricava d'oro il viale del suo successo politico. Ma adesso il Cavaliere Silvio Berlusconi diventato premier e dunque Presidente del Consiglio italiano non può permettersi di vincere troppo,almeno in Italia. Dominare il campionato italiano significherebbe procurarsi odii e gelosie da parte dei sostenitori delle altre tifoserie. Quindi meglio perdere e Carlo Ancellotti è l'allenatore ideale,un uomo di azienda,un uomo di partito.
Ma per far quadrare conti e bilanci del Milan e provocare interesse nei telespettatori ecco allora l'idea di lanciare i calciatori da passerella,modelli calciatori alla Maldini che possono focalizzare l'interesse di milioni di persone a prescindere dai risultati calcistici. David Beckham è dunque il calciatore perfetto per questa nuova strategia pubblicitaria del Milan che non potendo vincere,è costretta a vincere in passerella.
Il Milan da televisione va in onda ogni giorno e Ringhio Gattuso è un'altra frontiera di questa rivoluzionaria invenzione del calcio mediatico,in cui non è più importante vincere sul campo,ma nei salotti buoni quelli che fanno audience,portano quindi successo e una montagna di soldi degli sponsor.Il calcio che insegue i misfatti presunti dei Moggi da Luciano ad Alessandro ha capovolto la clessidra di un tempo passato che non interessa più a nessuno.
In assenza delle giocate di pregio del protagonista più atteso, il Milan può almeno bagnare con un successo il debutto rossonero David Beckham. È finita 5-4 dopo i calci di rigore l’amichevole tra la squadra di Carlo Ancelotti e l’Amburgo, disputata allo stadio ’The Seventh’ di Dubai. Tutti gli occhi, compresi quella della moglie Victoria Adams, seduta in tribuna, erano puntati però sull’ex stella del Manchester United, rimasta in campo per 45 minuti prima della sostituzione decisa nell’intervallo. Tanti flash e poca sostanza per il primo Beckham rossonero, apparso attento a svolgere i propri compiti tattici, con particolare attenzione alla fase difensiva.
Pochi palloni giocati, un errore banale in appoggio, qualche scambio a centrocampo e niente più per l’inglese, che per l’occasione è sembrato vestire i panni dell’interditore, in una formazione che vantava contemporaneamente anche Pirlo, Ambrosini, Ronaldinho, Shevchenko e Pato. Per guadagnare l’attenzione delle telecamere Beckham ha dovuto attendere ben 38 minuti, merito di una punizione calciata verso il centro dell’area di rigore, senza tuttavia effetti per l’offensiva rossonera. Nel finale si è proposto anche in contropiede, ma il ritmo di gioco e l’agonismo visto nei primi 45’ di gioco non rappresentava forse il palcoscenico ideale per mostrare lo spice boy ai suoi livelli migliori.
Nella ripresa i due tecnici hanno preferito cambiare radicalmente le formazioni, un’occasione per testare la condizione di tutta la rosa a disposizione a pochi giorni dal prossimo appuntamento di campionato (il Milan sarà impegnato l’11 allo stadio Olimpico contro la Roma). Al 62’ su rigore (atterramento in area di Ambrosini) è Ronaldhino a sbloccare il risultato, regalando anche la prima vera emozione del match. Il pareggio dei tedeschi tuttavia non si è fatto attendere: 4 giri di lancetta e rete di Benjamin, che battendo Dida manda anche le due squadre ai calci di rigore.
Complessivamente Carlo Ancelotti può trarre poche indicazioni dall’amichevole di oggi: Beckham si è detto disponibile ad esordire in campionato con la Roma, ma la forma del centrocampista inglese non è apparsa delle migliori. In ombra anche Pirlo, che sta completando il proprio lento recupero, oltre ai brasiliani Pato e Ronaldinho.
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