Tokyo 13 Marzo 2011 ore 12.15 CORSERA.IT di Matteo Corsini
La verità è che siamo alla fine del mondo civilizzato,siamo ai confini del bene e del male,oltre gli orizzonti che la mente umana poteva.....
Quante saranno le vittime alla fine di questa tragedia,forse non lo sapremo mai,ma una cosa è certa,la gravità del terremoto e il conseguente tsunami,non ha mai lasciato dubbi alla enormità del disastro.Per molti giorni,i quotidiani di tutto i mondo e le telvisioni,hanno come sottostimato il numero dei morti,ma in evidenza,si vedeva con gli occhi,che sotto quel mare di acqua e fango la vita veniva recisa istante dopo....
....istante,senza scampo per nessuno.Lo tsunami ha fatto molte più vittime,di quanto scritto in questi giorni sui giornali di tutto il mondo,oltre tredicimila vittime sono quelle fino ad oggi calcolate,10mila soltanto nella prefettura di Miyagi.Lo tsunami un mostro orrendo che ha travolto il Giappone,distrutto le cittadine sulla cosa nel nord est del paese.
Aver sottostimato il numero delle vittime da parte del governo giapponese,è un gravre atto ci accusa della loro capacità di mobilitazione e di interpretazione della situazione reale,che forse nelle ore immediatamente successiva alla tragedia,non ha lasciato scampo a centinaia e migliaia di persone.La tragedia era e rimane immensa,colossale,un maremoto di dimensioni assolute,che i rappresentanti del governo e quasi tutti i media del mondo,non hanno saputo collocare nella giusta graduatoria di pericolo e allarme.Noi del Corsera.it avevamo previsto un numero almeno tre volte superiore,ai dati stimati ufficiali delle fonti governative e abbiamo parlato di 3000 morti,ma sapevamo fossero molti di più.
Come mai questo disastro interpretativo nella tragedia devastante dello tsunami? Come mai oggi sottostimare il pericolo di una fusione nucleare,di un'orrenda devastante esplosione,che potrebbe contaminare in pochi secondi centinaia di migliaia di chilometri della nazione?
Come mai si tarda ad evacuare il paese?
La verità è che siamo alla fine del mondo civilizzato,siamo ai confini del bene e del male,oltre gli orizzonti che la mente umana poteva calcolare,siamo difronte allo spettro di una reazione nucleare,di quegli istanti che conducono alla fine della società civilizzata,sintesi della follia della corsa supertecnologica della barriera dell'atomo.
Quanto accade in Giappone è un film colorato e nauseabondo,il volto sfigurato della vita artificiale che sopravvive ad una tragedia immensa,la scenografia delle città senza vita,dei palazzi vuoti e distrutti,come tante carcasse di una civiltà che ha finito la sua corsa nel tempo e nella storia e che sopravvive soltanto nel ricordo delle persone,di ciò che era una volta.Lo tsunami giapponese è il monito per l'intera civiltà consumistica,un urlo di rabbia che si apre dalle viscere della terra,che potrebbe sommergere tutto una volta per sempre.
Giappone 11 Marzo 2011,la fine del mondo,le città sommerse dalle acque,un paese isolato,devastato dalla tragedia nucleare,le immagini della fine della vita sulla terra,come le abbiamo viste nei film,interpretate nei sogni,spiegate forse ai nostri figli o a qualcuno dei nostri amici.Siamo sul bordo del baratro,quella notte che arriva polverosa e piena di elettricità radioattiva,che mangia il corpo,lo brucia,toglie la pelle brandello dopo brandello.Gli uomini diventato ciechi e sordi,i denti cadono,il cuore lentamente smette di battere.Intorno la triste desolazione della devastazione,una sagoma piatta e scura,che allinea e arrotonda la crosta terrestre,senza più alberi,fiumi e animali.
Tsunami Giappone 2011,siamo giunti al capolinea della civiltà moderna,siamo giunti a bussare al portone della fine del mondo,quel lungo tunnel,oltre il quale forse la vita riuscirà a sopravvivere,non lo sapremo mai,perchè non saremo noi i testimoni,forse qualche figlio disperato,qualche angosciante nostro discendente,mostruoso e deforme,che trascinandosi con il corpo mutilato e senza arti,cercherà di trovare un suo simile,per gettarsi nel mare e fuggire lontano.
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Diecimila morti nella sola prefettura di Miyagi. Si aggravano sensibilmente le stime del terremoto e del conseguente tsunami che venerdì hanno devastato la costa nordorientale del Giappone. Anche se il bilancio ufficiale delle autorità nipponiche è di 1.600 vittime e quasi 700 dispersi, la tv pubblica Nhk, citando fonti della polizia, fornisce dati assai diversi. «Non ho alcun dubbio», ha detto Naoto Takeuchi, capo della polizia della prefettura di Miyagi, nel resoconto della Nhk, in relazione al catastrofico bilancio. Il capoluogo Sendai, è stato devastato dall'onda anomala di oltre 10 metri di altezza e centinaia di corpi sono stati rinvenuti lungo le coste della prefettura. Mancano cibo, acqua e carburante e lunghe code di persone si sono formate davanti ai pochi negozi aperti. Migliaia di sfollati hanno trascorso un'altra notte al freddo, in rifugi di fortuna, sulla costa nord-orientale, secondo la Bbc. Il primo ministro giapponese Naoto Kan non nasconde la sua preoccupazione e si appella al suo popolo. «È il momento più difficile dalla fine della Seconda Guerra Mondiale -ha detto -: chiedo a tutti la massima unità».
SOCCORSI - Kan ha anche ordinato il raddoppio del numero di militari (attualmente cinquantamila) impegnati nelle operazioni di soccorso. E sono arrivate anche le squadre provenienti da 40 Paesi di tutto il mondo. La Marina degli Stati Uniti sta trasportando alimenti e persone. Una squadra composta da 41 persone, composta prevalentemente da volontari provenienti dalla Germania, è pronta a partire per la zona del disastro. Il team è dotato di cani da soccorso, telecamere a raggi infrarossi, sistemi di tracciamento, una motosega per tagliare il calcestruzzo e attrezzature da taglio per l'acciaio.
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