CORRIERE DELLA SERA.Oggi finalmente la commissione Casa e Demanio del Comune, guidata da Barbara Ciabò (Futuro e Libertà), promette di alzare il velo sulla lista. Sono 1.064 nominativi da settimane bersaglio di sospetti e veleni proprio per la segretezza con cui sono stati conservati. Del resto, basta sfogliare le delibere del consiglio di amministrazione del Trivulzio, per capire la discrezionalità con cui negli anni sono state gestite le case. Immobili di un ente di diritto pubblico, lasciati in beneficenza dalla Milano con il coeur in man, ma assegnati con un bando pubblico a chi tra i candidati (a parità di requisiti) è in grado di esibire il reddito più alto. Un controsenso per un ente nato con lo scopo di aiutare i poveri. Non solo. Il verdetto finale sui
contratti da stipulare è lasciato nelle mani di un comitato ristretto: il direttore generale (Fabio Nitti, in quota Pdl) e il direttore del Dipartimento tecnico (Alessandro Lombardo, vicino all'ex An). La supervisione spetta al presidente del Trivulzio, il chirurgo Emilio Trabucchi (Pdl).
Insomma: affitti (spesso) a prezzi stracciati, per alloggi concessi senza troppi controlli. È questa l'Affittopoli 2011 di Milano. Di qui la richiesta avanzata da settimane dalla commissione Casa e Demanio di rendere noti gli elenchi. Il presidente Trabucchi e gli altri sei membri del consiglio di amministrazione (4 nominati dal Comune e 3 dalla Regione) hanno resistito il più possibile. Tra riunioni in Comune andate a vuoto (anche causa assenza per ferie di Trabucchi) e appelli al Garante della privacy (per il quale non ci sono ostacoli alla comunicazione dei nomi).
Ieri la svolta. Nella tarda serata la lista viene affidata al presidente del Consiglio comunale di Milano, Manfredi Palmeri (Futuro e Libertà). «Consegnerò l'elenco degli inquilini con i dati degli immobili del Pio Albergo Trivulzio alle 16 alla commissione Casa e Demanio - assicura Palmeri -. Lo faccio a garanzia della trasparenza, per correttezza procedurale e per rispetto nei confronti del Consiglio comunale».
Un epilogo inaspettato. La giornata di ieri della Baggina (come a Milano è soprannominato il Pat) inizia, infatti, con un consiglio di amministrazione fiume. E la prima decisione presa dal Cda, dopo ore di dibattito, si rivela in breve un passo falso. «Invieremo alla Commissione regionale di Controllo la lista, completa di nominativi, delle nostre unità abitative e commerciali - annuncia il Cda -. Ad oggi ci risulta essere l'unico soggetto legittimato a verificare la corretta amministrazione delle Aziende di servizi alla persona. È nostra intenzione, comunque, richiedere il parere a un illustre esperto amministrativista, al fine di individuare quali altri soggetti .....CONTINUA SU CORRIERE.IT
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