CITTA' DEL VATICANO - Migliaia di persone sono radunate in piazza San Pietro dove il Papa rivolge il messaggio "Urbi et orbi" (alla città e al mondo, ndr), seguito dagli auguri natalizi in 65 lingue. Poco prima che il Pontefice si affacci dalla Loggia delle Benedizioni della basilica di San Pietro, la pioggia battente della mattinata si ferma, gli ombrelli si chiudono. Il discorso del Papa abbraccia un po' tutte le situazioni di criticità del pianeta. E ai politici italiani dedica questo suggerimento: "Il Natale ispiri i responsabili della.... "amata Italia perché ogni loro scelta e decisione sia sempre per il bene comune".
I cristiani sono spinti a "collaborare per il bene comune, al servizio del prossimo, alla lotta pacifica per la giustizia. E la nascita di Gesù è speranza per tutti coloro la cui dignità è offesa e violata". Esordisce così Benedetto XVI, di fronte a una puazza San Pietro gremita di fedeli da tutto il mondo, in attesa del suo messaggio "Urbi et Orbi" e degli auguri natalizi in 65 lingue.
"L'annuncio del Natale - sottolinea Benedetto XVI - è luce anche per i popoli, per il cammino collettivo dell'umanità". Il Regno di un Dio "di giustizia e di pace", ha ricordato, "non è di questo mondo, eppure è più importante di tutti i regni di questo mondo. E' come il lievito dell'umanità: se mancasse, verrebbe meno la forza che manda avanti il vero sviluppo: la spinta a collaborare per
il bene comune, al servizio disinteressato del prossimo, alla lotta pacifica per la giustizia. Credere nel Dio che ha voluto condividere la nostra storia è un costante incoraggiamento a impegnarsi in essa, anche in mezzo alle sue contraddizioni. E' motivo di speranza per tutti coloro la cui dignità è offesa e violata, perché Colui che è nato a Betlemme è venuto a liberare l'uomo dalla radice di ogni schiavitù".
LA REPUBBLICA

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