DIECI MINUTI DI APPLAUSI
Quattordici minuti di discorso e dieci applausi, piu' tre standing ovation dai banchi Pdl. E' la contabilita' del gradimento in Aula alla Camera del discorso lampo del premier.
Prima standing ovation in avvio, tanto che lo stesso presidente del Consiglio fa il gesto di consentirgli almeno di iniziare, con la battuta dell'eta' "catacombale", che gli fu metaforicamente adossata da Casini. Poi applausi quando parla dell'apprezzamento degli italiani per il premier, della replica ai banchi del Pd che rumoreggiano a quei dati, della vittoria alle elezioni di medio termine, quando fa un gesto per sottolineare il termine "valori" prima di 'Italia dei', quando ribadisce che chi cambia idea sugli schieramenti deve mettere in conto le elezioni, quando difende i risultati del governo, il senso del bipolarismo, l'aumento di poteri del premier, l'unita' dei moderati.
FINI ANNUISCE ALLE CONTESTAZIONI DEL CENTROSINISTRA
L'unico momento, questo, in cui Fini rompe il suo aplomb e annuisce alle contestazioni del centrosinistra che dice 'questa l'abbianmo gia' sentita'.
Si finisce con la terza standig ovation (la seconda arriva a meta' discorso). Anzi, si chiude con una vera e propria bagarre (Berlusconi sta uscendo dall'Aula) che copre le parole di Dario Franceschini che contesta la riproposizione dell'intervento del mattino al Senato "ignorando quattro ore di dibattito". "Scemo, scemo", scandiscono dai banchi Pdl.
BOCCHINO, "DISCORSO GIA' SENTITO"
"E' l'intervento di stamattina" al Senato ha commentato il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino. Poi aggiunge: "aspettiamo risposta alla nostra proposta". E a chi gli fa osservare che c'e' gia' stata una nota che sostanzialmente boccia la proposta avanzata da Fli di dimissioni prima del voto di fiducia alla Camera, replica: "auspico che il testo che gli ha sottoposto Moffa sia accolto. La notte porta consiglio, deve portare consiglio a noi, puo' portare consiglio anche agli altri".
PEPE (PDL) CHIEDE VOTO IN SEDUTA SEGRETA
In vista della seduta 'calda' di domani a Montecitorio per la sfiducia al governo su cui oltre alla vicenda della compravendita dei voti incombe anche l'arrivo di manifestanti "per far cadere il governo dal basso", il deputato Mario Pepe del Pdl ha chiesto al presidente della Camera, Gianfranco Fini, di "convocare sulla base dell'articolo 64 della Costituzione il Parlamento in seduta segreta, al fine di garantire l'incolumita'" di tutti. L'articolo in questione recita: "Le sedute sono pubbliche: tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite possono deliberare di adunarsi in seduta segreta". Pronta la risposta del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che scherza con i giornalisti: "Vado a riflettere sulla seduta segreta...".
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