gaza 27.12.08 (corsera.it) A cura di Matteo Corsini
Non ha fatto in tempo Benedetto XVI a infondere coraggio e gioia al mondo per la ricorrenza del Natale cristiano che la macchina militare di Israele si è messa in moto ,forse anche per una giusta ritorsione contro i missili Qassam,ma la reazione ha compiuto una strage di civili,donne,bambini,uomini e anziani sepolti dietro un cumulo di macerie fumanti. Il mondo si interroga sbigottito sulla feroce e inaudita violenza che ha sconvolto i territori palestinesi,questo lembo di terra che spinge sul mare oggi chiamata Striscia di Gaza.
Si guarda esterrefatti a questo ennesimo episodio di acredine tra israeliani e palestinesi,a questa combustione infinita,il cui fumo nero e acre sorge in luogo dell’alba e oscura il sole quando tramonta. Sono le dita nere del terrorismo e della guerra,l’odio razziale e religioso che non trova pace e fine in nessun luogo della terra. E’ perpetuato in nome della giusta causa dell’uno e dell’altro e finisce di ingoiare il mondo intero in questa caverna buia e piena di veleno
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