Avetrana 7 Novembre 2010 CORSERA.IT
Sarah Scazzi delitto,perchè una ragazza temibile diventa oggetto di un desiderio di morte? Nuove verità,ma ancora bugie di Michele Misseri,anzi l'enigma di un fantasma nel luogo del delitto e durante il compimento dell'omicidio.Vediamo perchè.Nel corso delle indagini,abbiamo sempre dimostrato di aver anticipato gli esiti logichi a cui sarebbero arrivati gli inquirenti.Lo faremo anche questa volta.
L'ultima volontaria deposizione di Michele Misseri ha aperto un nuovo varco di luce nelle indagni degli inquirenti sulla vicenda del delitto di Sarah Scazzi.Indagini che hanno fatto acqua fin dall'inizio,testimonianza ne è il fatto che la famiglia....
degli assassini non venne mai ritenuta responsabile e quindi mai messa sotto controllo,fin quando lo stesso Michele Misseri non fede ritrovare il telefonino nel campo di ulivi.
Analizziamo dapprincipio, le prime verità dell'ultima deposizione di Michele Misseri,per poi mettere in rilievo le bugie.Michele Misseri accusa dunque la figlia di esser l'unica esecutrice materiale del delitto,cadono i moventi di libidine sessuali,che da sempre anche noi del Corsera.it avevamo messo in forte discussione.Si acuisce invece, il movente a sfondo passionale sessuale,come è vero forse,che Sarah Scazzi non fosse più vergine o avesse avuto rapporti molto intensi con alcuni giovani fidanzati.Ivano era un'altra ambiziosa preda della quindicenne,per nulla sconcertata di trovarsi insieme a persone più adulte.Sarah,come mia figlia o molte sue coetanee era già un'adulta,considerarla una ragazzina,come fanno tutti è un'idiozia.Sarah furba e astuta,Sarah egoista,beveva la vita e se ne voleva nutrire senza limiti,velocemente e subito.Sarah era dunque una ragazza "temibile", come sarebbe descritta dalle ragazze della sua età.Una con cui si perde facilmente,sopratutto nel lato più femminile,quello della bellezza.Questo è il vero movente del suo omicidio,Sarah Scazzi,senza rendersene conto era diventata di invidia e gelosia,noi del Corsera.it lo abbiamo sempre ribadito.
Una ragazza tembile,dunque,se si vuole eliminarla,si affronta a viso aperto,proprio come fanno i maschi tra di loro quando si menano.Sarah Scazzi affrontò un vero e proprio scontro fisico con Sabrina Misseri,una vera e propria lotta all'ultimo sangue.Soltanto che le forze in campo con la cugina erano impari,ma sopratutto l'arma micidiale fu proprio la sorpresa dell'attacco,perchè Sarah voleva molto bene alla cugina e la considerava il suo comandante in capo,una da non mettere in discussione.Sarah Scazzi non venne barbaramente uccisa nel garage,ma affrontata viso a viso.
Vediamo le bugie.Dalle fonti giudiziarie( come conferma anche l'Ansa)si apprende che nella ricostruzione del delitto non è cambiato nulla,il luogo in cui Sarah sarebbe stata uccisa,resta il garage dei Misseri.Questa è la prima grande bugia dell'ultima volontaria deposizione.E capiamo bene il motivo:
Noi sappiamo bene che,nelle dichiarazioni dell'imputato reo confesso Michele Misseri,si è da sempre manifesata l'esigenza di salvaguardare,in qualche maniera,anzi con ogni mezzo,gli elementi famigliari,vale a dire dapprincipio la stessa figlia,autrice del delitto e contestualmente la moglie,la donna a cui senza dubbio,Michele Misseri è profondamente legato.Ecco perchè la scena del delitto non cambia,eppure gli inquirenti all'interno del garage non hanno trovato la benchè minima traccia di sarah Scazzi.La vittima dentro il garage non è mai entrata.E qui comprendiamo bene,che i due complici dell'omicidio,Sabrina e Michele,resistono insieme su un solo versante:salvaguardare il destino della moglie e della madre Cosima Spagnolo.
Ma la logica delle verità di Michele Misseri è una evidente forzatura,perchè la stessa storia di Sarah Scazzi,ci racconto di lei,della sua giovanile astuzia e pervicacia.Sarah Scazzi non sarebbe mai entrata nel garage nell'imminenza di uno scontro con Sabrina,se non altro per paura di "prenderle",come si suol dire in gergo.E prenderle non è sinonimo di morte o percosse brutali,significa evitare di prendere schiaffi o rimproveri troppo acuti.
Sarah Scazzi la mattina del suo omicidio entrò in casa,come avrebbe fatto altre centinaia di volte.Sarah Scazzi andò oltre la veranda,entrò in casa e si sedette intorno al tavolo della cucina,come faceva abitualmente.Cercava qualcosa da mangiare,era affamata.Sarah Scazzi si nutriva dei pranzetti prelibati della zia Cosima e adorava magiucchiare anche nei piatti della sua famiglia adottiva.Andava scoprende,alzando coperchi,rovistando nel frigo.Adorava comportarsi e sentirsi a casa sua,vale a dire nella propria intimità affettiva.
Le dichiarazioni spontanee rese da Michele Misseri,durante l'ultima volontaria deporizione,non conducono con precisione ancora una volta ad individuare l'arma del delitto,gli inquirenti tornano a casa Misseri per prelevare alcune cinte,insomma la ricerca è ancora a casaccio.Perchè? Semplice,l'arma del delitto non esiste.Sarah Scazzi è stata strangolata con le mani nude e la strangolatura con la corda è avvenuta dopo il delitto,poichè rientra nela logica di un rapimento per stupro sessuale.La messa in scena,l'ennesima,di un incaprettamento.
Cosa racconta l'Ansa.Sono andati via da casa Misseri i carabinieri giunti in serata e che, probabilmente, hanno portato via, tra gli oggetti prelevati nell'abitazione di via Deledda, anche alcune cinture di Michele Misseri. E' andato via dall'abitazione della famiglia Misseri anche il legale di Sabrina Misseri, l'avv.Vito Russo, il quale, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha escluso categoricamente che sia indagata Cosima Misseri, moglie di Michele. I carabinieri, oltre a notificare a Cosima Serrano alcuni atti relativi alla perquisizione avvenuta questa mattina nell'abitazione, hanno compiuto ancora ulteriori accertamenti, che si sono protratti per quasi quattro ore. I controlli sono avvenuti all'interno dell'abitazione e nel garage. I militari, inoltre, hanno compiuto anche alcuni accertamenti nella vettura di Cosima Serrano, che e' parcheggiata nel cortile della villetta dei Misseri. I carabinieri si sono allontanati con alcune buste contenenti oggetti, probabilmente le cinture del capofamiglia. Cosima Serrano, quando i carabinieri sono andati via, e' rimasta all'interno della sua abitazione.
E' allora chiaro che le parole di MIchele Misseri,svelano altre nuove "clamorose verità" come ha recitato a mestiere il bravissimo avv.Daniele Galoppa,ma non ingannano l'astuto investigatore che è in me:anche in questa circostanza Michele Misseri lascia al riparo dalla vicenda Cosima Spagnolo,che come noi sappiamo ci vede e ci sente molto bene,ma sopratutto intuisce meglio degli altri.Le 7 telefonate intercorse quella primo pomeriggio tra lei e la figlia Sabrina ne sono una accurata testimonianza.Cosima Spagnolo,tanto più è lasciata fuori dalla dinamica del delitto,tanto più ne assume i connotati della protagonista principale,non tanto nell'esecuzione materiale del delitto,ma complice "ideale" di un omicidio perfetto avvenuto in assenza di testimoni,in cui le pareti non parlano ,come i fantasmi,che appaiono e sono presenti,con sguardi e corpo.
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AVETRANA (TARANTO) - I carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Roma, insieme al pm Mariano Buccoliero, che controllano a tappeto casa e garage della famiglia Misseri; Michele Misseri, presente alla perquisizione, che poi ricostruisce nei dettagli come ha nascosto il cadavere della nipote Sarah Scazzi; alcune persone, tra le quali anche Carmine Misseri, fratello di Michele, che vengono sentite nella caserma dei carabinieri di Manduria. All'indomani della terza versione sull'uccisione di Sarah fornita in carcere dallo zio reo confesso, tutto e' apparso come un film gia' visto, a due mesi e mezzo dal delitto.
La realta' pero' e' che l'indagine potrebbe essere davvero alla svolta decisiva. La novita' e' arrivata in serata, quando i carabinieri sono tornati a casa Misseri, in via Deledda, non tanto per notificare alla moglie di Michele, Cosima Serrano, alcuni atti relativi alla perquisizione della mattina, ma soprattutto per trovare e portare via alcune cinture per pantaloni da uomo appartenenti al marito. Nell'interrogatorio di ieri in carcere, Michele avrebbe infatti riferito agli inquirenti che l'arma usata dalla figlia Sabrina per uccidere la cugina Sarah sarebbe stata una cintura da uomo che si trovava nel garage di casa.
Un'altra cintura era stata prelevata in giornata dal bagagliaio della Seat Marbella di Michele Misseri, gia' sotto sequestro e custodita nel cortile della Compagnia dei carabinieri di Manduria (Taranto). Dopo il sopralluogo e la perquisizione nella casa e nel garage dei Misseri, il reo confesso Michele, accompagnato dal difensore d'ufficio Daniele Galoppa e dalla consulente criminologa Roberta Bruzzone, e' stato condotto nel podere in cui si trova il pozzo dove il 26 agosto venne nascosto il cadavere di Sarah. Qui Michele ha simulato le fasi dell'occultamento del cadavere e della copertura dell'imboccatura del pozzo. Ma soprattutto ha fatto ritrovare agli investigatori un mazzo di chiavi che Sabrina aveva con se' quando scomparve; era nascosto nella cavita' di un albero d'ulivo vicino al pozzo. Successivamente gli inquirenti, che hanno anche prelevato dalla Opel Astra in uso a Cosima Serrano, moglie di Misseri, una grossa corda da sottoporre ad esami, si sono recati con lo stesso Misseri alla caserma dei carabinieri di Manduria, dove sono state interrogate alcune persone in quanto 'informate sui fatti', tra le quali anche Carmine Misseri, fratello di Michele. Le ultime dichiarazioni spontanee di Michele Misseri, fatte ieri in carcere, non hanno per ora modificato il quadro accusatorio, anche se l'uomo ha addossato totalmente la responsabilita' dell'uccisione di Sarah alla figlia Sabrina. A quest'ultima restano contestati i reati di sequestro di persona e concorso in omicidio; a carico del padre ci sono sempre le accuse di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere, pur se quest'ultimo reato e' stato ritrattato dallo stesso Misseri.
Cosi' come fonti giudiziarie confermano che non e' cambiato, nella ricostruzione del delitto, il luogo in cui Sarah sarebbe stata uccisa, che resta il garage di casa Misseri. Tutti i risultati degli accertamenti in corso, e soprattutto i verbali delle dichiarazioni spontanee rese ieri da Michele Misseri, potranno essere depositati martedi' prossimo, 9 novembre, sul tavolo dei giudici del tribunale del Riesame, chiamato a decidere sul ricorso dei difensori di Sabrina finalizzato a far scarcerare la ragazza. Sabrina dovrebbe essere presente in aula e non e' escluso che possa chiedere di essere ascoltata dai giudici, ora che - con le ultime dichiarazioni del padre - la sua situazione processuale potrebbe diventare molto piu' pesante.
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