Roma 22 Ottobre 2010 (CORSERA.IT)di Matteo Corsini
SCUSA POPOLO ROMENO.Un messaggio chiaro quello dell'assassino di Maricica Hahaianu, Alessio Burtone,avvenuto tramite la pubblicazione su un quotidiano romeno.Un messaggio di scuse e di cordoglio ai familiari della vittima della bellissima Maricica e a tutto il popolo romeno.E' stata una banale lite,scrive il ragazzo e sostiene il suo avvocato.Ma l'episodio può considerarsi una banale lite?
.
Banale lite dunque,la difesa del suo legale,che ha il sapore dolciastro della presa in giro,una difesa che potrebbe costare cara ad Alessio Burtone,perchè l'omicidio compiuto in diretta delle telecamere di sorveglianza,appare a tutti gli effetti come un'esecuzione,un colpo secco,terribile,che ha scosso il volto di Maricica e l'ha gettata a terra,probabilmente svenuta.Un tonfo,di cui si percepisce il rumore della testa che sbatte,anche dalla registrazione senza audio.Un tonfo che appare un boato,che dilata le responsabilità del giovane oltre ogni ragionevole dubbio.E' talmente chiara la colpevolezza del giovane,talmente feroce e inutile la sua aggressione ad una donna,che non vi sono attenuanti.Il suo legale dunque,con la difesa improntata sulla "banalità delle lite" lo mette in difficoltà,perchè i motivi di riflessione dei giudici dovranno essere ben altri,ben più sottili.Da una parte c'è la vittima,una madre con un futuro promettente e un figlio di tre anni che ha perduto tutto,la cosa fondamentale della vita in quella giovane età,e dall'altra la giovane madre di Alessio,anchessa ha perduto tutto,il suo figlio primogenito,il figlio a cui aveva rivolto ogni sua attenzione,l'amore di madre,la pazienza di una madre,la volontà di una madre.Questo dobbiamo tenere di mira noi che giudichiamo,non certamente quel gesto vigliacco,tirato da un adolescente della nostra periferia,pieno di orgoglio e di sottocultura metropolitana.Il suo nucleo ,il branco che lo nutriva lo abbiamo visto in televisione,Alessio Burtone non poteva essere altro che avere reazioni esagerate.Il peso sulla bilancia della giustiza,va dunque inserito equamente da una parte e dall'altra,il peso che avrà il compito di fare giustizia per Marcica e forse seppellire per sempre le sorti di un ragazzo,a cui la vita ha negato tutto,in un lampo di follia,non certamente una banale lite.
Un branco che vive nell'inciviltà che non conosce leggi,a cui nessuno ha insegnato nulla.Ma sono i figli di Roma,i figli che noi abbiamo il dovere di crescere,di migliorare e non siamo certi indenni da colpe.Quel branco è figlio di una cultura violenta,anche dei sottoprodotti televisivi,in cui le bravate diventano la miscela esplosiva per delle torce umane.
Il popolo romeno avrà pietà dei suoi genitori,avrà pietà della madre,avrà pietà della persona,perchè il popolo romeno è un popolo di gente coraggiosa,che si guadagna da vivere in Italia con onestà.Alessio Burtone deve chiedere scusa a se stesso,alla sua anima,a sua madre alla sua famiglia,perchè loro patiranno il dolore maggiore ,sono loro che da oggi e forse per molto tempo ancora scolpiranno i volti con lacrime amare,dolore che batte forte in gola per un figlio perduto,finito nel buio di un carcere per tutta una vita.Conosco bene io cosa significa il dolore per un figlio impazzito,il dolore per una madre che vede la sua creatura spegnersi giorno per giorno,le lacrime del padre che vede se stesso perduto oltre ogni immaginazione.Conosco bene quel dolore dei fratelli e delle sorelle che si disperano,vorrebbero far tornare indietro il tempo,trascinare via il loro fratello da una fine impropria,crudele.Alessio Burtone è finito,non ha chance.Alessio Burtone è uno di noi,uno come Francesco,come Mario,come Stefano.Uno dei figli di Roma meno fortunati.
I magistrati avranno nelle mani la vita di un giovane impazzito,ma la vita di un'intera famiglia,che forse non merita una fine così atroce e senza appello.Ma noi crediamo nei giudici italiani,siamo consapevoli della funzione sociale che hanno,sapranno giudicare Alessio Burtone,ben sapendo che potrebbe essere loro figlio,un nostro fratello,un rumeno che domani al suo posto potrebbe sbagliare come ha fatto lui.
CORSERA.IT
«Prima di tutto, si scusa con i familiari della signora Maricica e con l'intero popolo romeno», scrive il legale. «Credo che Alessio Burtone non abbia litigato con lei e non l'ha colpita perché era romena, ma perchè è scattata una banale lite, che avrebbe potuto succedere tra altre due persone qualsiasi», aggiunge Gallo. «Non si pone il problema della nazionalità: ora i romeni sono benvenuti in Europa e fanno parte, accanto a noi, dell'Europa», sottolinea. Alessio e i genitori «pensano sempre al bambino della donna, che si chiama pure Alessio», prosegue la lettera.
Comments (0)