Avetrana 21 Ottobre 2010 (CORSERA.IT)
Uno stralcio dell'articolo del Corriere della Sera.
Questa ragazzona con scarsa fiducia in sé, «un'amica comprensiva, buona, con una parlantina inarrestabile», cambia completamente faccia se la si colloca in un altro palcoscenico. In un paese non lontano da Avetrana vive un ragazzo timido e introverso che è stato assieme a lei per cinque anni, fino a un anno fa. Il suo nome non è mai saltato fuori e noi lo terremo coperto per evitargli l'assedio di telecamere e microfoni. Vista da quel paese e da quel palcoscenico, Sabrina è una tipa «molto determinata», che «sa bene quello che vuole e sa come raggiungerlo». La Sabrina di questa pièce è una che un giorno guarda in tv un documentario sulla criminalità minorile e s'infervora, «anche se sono piccoli, certi ragazzi devono
....essere punti, chi sbaglia deve pagare!» strilla e vengono in mente le parole con cui mandò all'inferno «paparino» in diretta tv, dopo che Miche' - a sentire gli inquirenti - s'era accusato per lei. E' una Sabrina tosta, questa, che non fa sconti, fissata con la colpa e con la pena. Non ha dubbi sul futuro, «voglio un uomo che abbia un lavoro stabile, uno concreto, come mio padre». Comanda come una regina intransigente. Non beve, non fuma, il suo ragazzo fa il disk jockey e lei detesta la discoteca. Lui è una copia di Ivano con qualche anno di meno, deve esserne stato molto innamorato, ancora la difende senza esitazioni, «è innocente, sono sicuro». E ancora si vede in controluce il profilo di Sarah, Sarah c'è quasi sempre, chissà perché. Ogni tanto lui le diceva «lasciala a casa, dai» e lei scuoteva la testa, «no, mi dispiace mollarla lì da sola».
Goffredo Buccini
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