Dall'esame autoptico è stato impossibile rilevare un avvenuto abuso sessuale dopo la morte sul corpo della giovane, rimasto nell'acqua della cisterna in quell'uliveto tra Lecce e Taranto per 41 giorni.
Eventuali tracce biologiche dell'uomo, come da lui stesso confessato, potrebbero emergere dai risultati del prelievo di campione già effettuato dal corpicino di Sarah martoriato dal tempo e dall'acqua. Le tracce biologiche verranno poi, qualora esistenti, comparate col Dna di Misseri. In caso di risultato negativo dell'esame, cioè se non risultasse la violenza, la certezza assoluta che non sia avvenuta non ci sarà, proprio a causa dello stato di deterioramento della salma su cui è stato effettuato l'esame.
Sarah sarebbe morta, inoltre, in pochissimi minuti dal momento in cui lo zio le avrebbe messo la corda alla gola. Sarebbe svenuta entrando in stato di choc prima di morire, ed in tal caso non avrebbe avvertito il dolore fisico, in quanto priva di sensi. Questo è quanto per ora ci è dato sapere.
Il feretro di Sarah sarà tumulato domani.
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